Sabato 18 Maggio 2024

11.04.18 01 Prosecco; Tania Zanuttini, Ferruccio Tassin, Boris PahorQuesto blog torna oggi di nuovo sul campo fascista di Visco, o su ciò che ne resta, anche grazie all’impegno dell’associazione “Terre sul confine”. Abbiamo spiegato altre volte perché, così facendo, non crediamo di andare fuori tema. L’occasione è data da una tesi di laurea discussa all’Università di Udine dal titolo “Il culmine dell’intolleranza fascista – Il campo di concentramento di Visco in Friuli (febbraio – settembre 1943)”.

L’ha presentata Tania Zanuttini, di Morsano al Tagliamento, che con questa tesi ha conseguito la laurea specialistica in Studi europei (110 e lode) nella facoltà di Lingue. La Zanuttini ha avuto come relatore il professor Valerio Perna e ha discusso il suo lavoro di ricerca con una commissione interessata e partecipe.

Insieme con Ferruccio Tassin, coordinatore dell’associazione vischese “Terre sul confine” la neolaureata si è poi recata a Prosecco, per fare omaggio di una copia della tesi allo scrittore Boris Pahor, che nel 2009 aveva visitato il campo di Visco ed era stato ed è in prima linea per la sua difesa, sanzionata dalla Soprintendenza col vincolo sul cuore logistico ancora intatto. Pahor ha apprezzato assai il gesto della neodottoressa Zanuttini. Ha auspicato che la tesi sia tradotta in sloveno, che  il campo sia valorizzato come centro di documentazione per i luoghi di detenzione fascisti attivi nell’Italia Settentrionale e che, visto l’interessamento del presidente della Repubblica, possa diventare monumento nazionale.

L’illustre scrittore ha osservato che, mentre la Germania ha saputo fare i conti con la propria storia, qui si esita a salvaguardare un campo che esiste ancora (e che è abbandonato al più totale degrado.) e ha rappresentato il culmine dell’intolleranza fascista proprio perché è realizzato in un luogo che fu per 5 secoli sul confine fra culture ed etnie.

Nella foto, la neolaureata Tania Zanuttini con Ferruccio Tassin e Boris Pahor nell’incontro di Prosecco.

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