Sabato 18 Maggio 2024

11.02.10 Vienna, Parlamento, Peter WestenthalerOrmai, grazie al presidente Berlusconi, ci conoscono in tutto il mondo. Magari sbagliando, ma ci conoscono. Una riprova la si è avuta ieri mattina, in apertura di seduta del Parlamento di Vienna. Era prevista la presentazione in aula della nuova compagine di governo, modificata dopo il radicale rimpasto deciso dall’Övp (ne abbiamo riferito nei giorni scorsi), ma il punto all’ordine del giorno ha subito un ritardo di un’ora e mezza per un non previsto dibattito sulla privacy dei cittadini.

A provocarlo è stato il deputato del Bzö Peter Westenthaler, che ha vivacemente protestato contro il provvedimento del governo che impone alle società telefoniche di archiviare e conservare per sei mesi tutte le informazioni relative alle comunicazioni telefoniche (sia tra telefoni fissi che tra cellulari), agli sms, ai messaggi di posta elettronica, agli accessi a internet.

In questa normativa, motivata da esigenze di lotta al terrorismo, Westenthaler ha visto invece una minaccia alla privacy e ai diritti fondamentali della persona umana. E, come spesso accade ai politici, ha voluto enfatizzare la gravità della nuova legge prendendo a confronto il resto del mondo. “In nessun altro Paese – ha dichiarato Westenthaler – è tollerata una situazione del genere, che consente alla polizia di mettere il naso negli affari privati dei cittadini”. E ha aggiunto: “Soltanto in Italia sono consentiti controlli del genere senza il permesso dell’autorità giudiziaria. Vogliamo dunque che anche in Austria vi sia una situazione come in Italia? Vogliamo che il sistema giudiziario austriaco si trasformi nel ‘Bunga bunga System’?”.

Un anno fa nessuno, a Vienna, avrebbe capito le parole del deputato. Ieri invece sì, le hanno capite i colleghi del Parlamento e le hanno capite tutti gli austriaci che seguivano da casa la seduta parlamentare, trasmessa in diretta tv. E poco importa che Westenthaler si sia sbagliato, ignorando che anche in Italia le intercettazioni telefoniche si possano fare solo previa autorizzazione della magistratura. Importa che l’espressione “bunga bunga”, che tanto diverte il nostro presidente, sia diventata ormai identificativa di un sistema che tutto il mondo conosce.

Nella foto, il deputato austriaco Peter Westenthaler che ieri mattina, intervenendo in Parlamento a Vienna, ha parlato di “Bunga bunga System”.

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