Sabato 18 Maggio 2024

12.09.29 Frank Stronach 3Da oggi anche l’Austria ha il suo Berlusconi. Si chiama Frank Stronach, ha da pochi giorni compiuto gli 80 anni e anche lui, come il nostro, ha deciso di “scendere in campo” fondando un partito politico, il “Team Stronach für Österreich” (la “squadra di Stronach per l’Austria”). Lo statuto è già stato depositato e due giorni fa la nuova compagine è stata presentata ufficialmente al pubblico e alla stampa.

 

L’accostamento a Berlusconi è solo in parte calzante. Stronach non ha niente da spartire con il bunga bunga, le “cene eleganti” e non conosce nessuna delle nipoti di Mubarak. Ma, come Berlusconi, ha tanti soldi, diffida dei politici di mestiere a cui crede di poter insegnare come si fa e soprattutto è convinto di poter applicare al governo del Paese gli stessi metodi che usa nelle sue aziende. È convinto che il governo sia come un consiglio di amministrazione e che gli altri debbano tacere ed ascoltarlo. Tanto convinto che nella sua prima intervista in tv voleva dettare lui i tempi del dibattito, al punto che la giovane, ma energica conduttrice Lou Lorenz ha dovuto zittirlo. “Guardi che qui funziona così – gli ha detto – le domande le faccio io e lei se vuole mi risponde”.

 

Tanta prosopopea nasce probabilmente dal fatto che Stronach è un autentico “self made man”, orgoglioso di esserlo. Costretto dalla miseria, era emigrato dalla natia Stiria per fare il meccanico in Canada. Aveva talento e questo gli ha permesso nel tempo di crescere fino a diventare un imprenditore multimiliardario nel settore delle componenti per l’industria automobilistica. La sua Magna International Inc., nell’Ontario, fattura 20 miliardi di dollari all’anno e dà lavoro a 90.000 dipendenti. Dall’altra parte dell’oceano Frank sentiva nostalgia di casa e così nel 1986 ha fondato la Magna Holding Ag, con sede in Austria, rivolta al mercato europeo.

 

Ora il suo impero in America è retto dalla figlia Belinda, mentre lui trascorre lunghi periodi in Austria, per seguire gli affari di qui, che non sono circoscritti all’auto, ma vanno dall’allevamento di cavalli alle squadre di calcio (per 6 anni ha finanziato l’Austria Wien). Nel 2009 era entrato in concorrenza con Marchionne per acquisire la Opel da General Motors e proprio in questi giorni è chiacchierato come possibile compratore di Hypo Bank.

 

Ma i suoi piani potrebbero essere scompaginati dall’improvvisa passione per la politica, che lo ha convinto a fondare un partito. Con quale programma? Non lo ha ancora detto, ma se ne possono dedurre i contenuti dalle dichiarazioni finora rilasciate nel suo dialetto austriaco con inflessione canadese: abbandono dell’euro e ritorno alle valute nazionali, rimessa in discussione della stessa Ue, flat tax, nessuna imposta patrimoniale, reintroduzione delle tasse universitarie, revisione dello stato sociale, abolizione della coscrizione militare, sostituita da un esercito di professionisti.

 

Prima che al programma, Stronach ha pensato agli uomini. Gli servivano tre deputati in carica, per presentare la nuova lista senza dover raccogliere 2600 firme in ogni Land. Li ha trovati e convinti (c’è chi dice pagando 500.000 euro in contanti) a entrare nel suo partito, giusto in tempo in vista delle elezioni politiche del prossimo anno. I sondaggi lo danno già al 10%. Molto, per un partito che è appena nato.

 

Nella foto, l’imprenditore miliardario austro-canadese Frank Stronach alla presentazione del suo nuovo partito a Vienna, due giorni fa.

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