Sabato 18 Maggio 2024

21.06.26 Philippine Welser, moglie di Ferdinando II Asburgo - CopiaFerdinando II d’Asburgo, figlio dell’imperatore del Sacro romano impero, collezionista di oggetti d’arte e rarità preziose di ogni genere, e Philippine Welser, figlia di un ricco mercante di Augusta. L’arciduca e la bella borghese. La coppia che non doveva incontrarsi, e tanto meno sposarsi, quando i matrimoni delle famiglie regnanti erano alleanze di potere. Invece Ferdinando e Philippine si incontrano in Boemia, dove lui era governatore e lei in visita alla zia Katharina von Loxan. Si innamorano e si sposano nel 1557, ma il matrimonio deve restare segreto. Così vuole il padre dello sposo. Solo nel 1576, grazie all’ordinazione cardinalizia del loro figlio primogenito, il matrimonio è riconosciuto dal Papa e i due vengono esonerati dal segreto.

Che cosa significasse a quel tempo e fino ad anni recenti una simile unione per noi è difficile da capire. Le case regnanti europee ci hanno abituato in tempi recenti a matrimoni di ogni genere, dove l’albero genealogico del casato ormai conta poco, semmai conta di più il patrimonio.

Ma nel XVI secolo e fino alla caduta dell’impero d’Austria le cose andavano diversamente. Basti solo pensare al trattamento riservato dagli Asburgo a Sofia Chotek von Chotkowa, moglie di Francesco Ferdinando, che sarebbe dovuto succedere al trono a Francesco Giuseppe, se non fosse stato assassinato a Sarajevo. Sofia era contessa, ma il titolo era considerato troppo modesto per la casa imperiale, per cui mai sarebbe diventata imperatrice. E quando i due morirono a Sarajevo, uccisi dai colpi di pistola di Gavrilo Princip, non ebbero alcun funerale pubblico e non furono sepolti nella cripta dei Cappuccini, come tutti i loro predecessori.

Possiamo allora capire in quale clima di segretezza e di ostilità l’arciduca Ferdinando II e Philippine riuscirono a coronare il loro sogno d’amore. I due furono molto legati, tanto che Ferdinando, ormai diventato principe del Tirolo, donò alla moglie il castello di Ambras, dove la coppia si trasferì nel 1567.

Dicono che Philippine Welser fosse molto amata per le sue opere di carità e per l’assistenza che prestava ai malati, che aiutava a guarire con la conoscenza delle erbe medicinali. Oltre a un libro dedicato alle erbe, rimane di lei anche un prezioso libro di ricette del 1545, con successive aggiunte. Si presume che la raccolta di ricette risalga a sua madre Anna, mentre nelle aggiunte si riconosce la calligrafia di Philippine.

Il palazzo Ambras, circondato da magnifici giardini, ospita una sala molto pregiata del tardo Rinascimento, oggi nota come Sala Spagnola. Il grande salone, con soffitto a cassettoni e porte finemente intagliate, è decorato da 27 ritratti di principi regnanti tirolesi. Anche il parco di 20 ettari è una sintesi di arti. Già allora ospitava una cascata artificiale, che delizia i visitatori ancora oggi. Secondo i documenti, i vasti giardini erano colmi di flora e fauna e non mancavano serre, stagni per la pesca, vigneti, riserve di selvaggina.

Il castello inferiore rivela poi lo spiccato interesse di Ferdinando II per l’arte di ogni tipo, grazie a cui aveva formato una collezione di armature, ritratti, rarità di grande valore,  inaugurando una Kunst- und Wunderkammer, una “camera delle meraviglie”, che doveva stupire i visitatori. Fu così che il castello di Ambras può essere considerato il primo museo al mondo, costruito appositamente per contenere la Wunderkammer.

Una particolarità del castello è anche l’ala dedicata ai bagni di Philippine. Arredato in modo estremamente lussuoso per l’epoca, il bagno era saldamente inserito nella sua routine quotidiana. La vasca profonda 160 centimetri veniva riscaldata non solo con una stufa, ma anche con pietre calde che rilasciavano ulteriore calore. L’aggiunta di erbe, passione di Philippine, aveva lo scopo di fornire un effetto curativo.

Fino al 3 ottobre, una visita al castello di Ambras rivelerà gli splendori del passato anche con una mostra eccezionale: “Sfilata di moda”, che racconta la storia dei guardaroba principeschi di tre secoli.

I tessuti pregevoli hanno rivestito da sempre un ruolo importante come mezzi di rappresentanza e di espressione di un alto status sociale. Solo un pubblico d’élite poteva permettersi stoffe pregiate e aveva la possibilità di vestirsi all’ultima moda. I ritratti in cui personalità di spicco si lasciavano dipingere con vestiti ricercati ci forniscono ancora oggi informazioni sulle caratteristiche di questi guardaroba di un tempo.

Oggi come allora, chi osserva resta affascinato dalla ricchezza di idee nella loro realizzazione e dai materiali pregiati. Per la prima volta viene messa al centro di un’esposizione la rappresentazione delle mode dal Rinascimento al Barocco, con una scelta di dipinti di artisti prestigiosi, da Giuseppe Arcimboldo a Diego Velázquez, facenti parte della galleria di ritratti asburgici conservati nel castello di Ambras. Cosa indossavano i personaggi ritratti, com’erano fatti i loro vestiti e cosa comunicavano all’osservatore? L’esposizione è arricchita da una selezione di capi d’abbigliamento originali, tra i pochi ancora conservati a causa della loro fragilità.

Saranno esposti circa 130 pitture e oggetti, alcuni dei quali appartenuti a Philippine Welser, provenienti dalle collezioni del Kunsthistorisches Museum di Vienna e del castello di Ambras, così come prestiti nazionali e internazionali.

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NEL RITRATTO, conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna, Philippine Welser, ricca borghese di Augusta, andata in sposa a Ferdinando II d’Asburgo, che le donò il Castello di Ambras.

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