Sabato 18 Maggio 2024

15.04.22 Gerald KlugCapita spesso, nell’ambiente politico italiano, che si confondano gli affari privati con quelli pubblici, che si tengano riunioni di governo nelle proprie residenze e magari si invitino squillo nelle sedi istituzionali, che si segnino nella nota dei rimborsi le spese sostenute per un viaggio di servizio e quelle per cambiare i pneumatici all’auto della moglie.

Capita lo stesso anche in Austria, forse con minore frequenza. L’occasione per parlarne viene dal viaggio in Francia da cui ha appena fatto ritorno il ministro della difesa Gerald Klug, un viaggio effettuato con l’auto di servizio del suo ministero e con lo chauffeur al volante, che lo ha scarrozzato per tre giorni per… andare dove? La domanda non ha risposta, perché si è trattato di un viaggio privato e pertanto il Ministero non si è sentito in dovere di riferirne.

Ma, se il viaggio era privato, perché il signor ministro si è servito di un’auto di Stato? Non poteva viaggiare con la vettura di famiglia? La spiegazione che viene da fonti ufficiali è che i membri del governo possono utilizzare i veicoli di servizio anche per esigenze private, versando un concorso spese di 590,79 euro al mese. Si tratta di una concessione dettata dal buon senso: se un ministro è in giro per l’Austria e deve passare per casa a cambiarsi la camicia o dal parrucchiere (non è il caso del ministro Klug, che ha la testa rasata a zero), sarebbe assurdo solo per questo dover cambiare macchina. Ma un viaggio di 2000 chilometri fino in Francia è un’altra cosa.

A parte il fatto che nessun austriaco userebbe l’auto per raggiungere la Francia, ma l’aereo: spenderebbe di meno e risparmierebbe tempo. Non è questo il caso del ministro Klug, che non deve pagare il pieno e non deve guidare. Il fatto che abbia preferito l’auto, tuttavia, avrebbe una spiegazione: la scorsa settimana era in Svizzera, ad Habsburg, località tra Berna e Zurigo (da cui proviene, tra l’altro, la dinastia degli Absburgo), per parlare di sinergie tra l’esercito austriaco e quello elvetico con il collega di quel paese, Ueli Maurer. Si trattava, dunque, di un viaggio di servizio in piena regola. Poi, volendo proseguire per ragioni private verso la Francia, visto che si trovava già lì con auto e chauffeur a disposizione, ne aveva approfittato.

Il portavoce del Ministero della difesa, pur reticente sull’itinerario del ministro in Francia, ha dato una giustificazione dell’uso dell’auto: Klug è ministro della difesa, potrebbe esserci all’improvviso bisogno di lui per un’emergenza, ragion per cui porta sempre con sé tutta la documentazione che riguarda il suo incarico. L’auto sarebbe per lui una specie di “ufficio ambulante”. Un pretesto del genere è geniale. Non era venuta in mente a nessuno dei nostri amministratori regionali per giustificare le spese contestate loro dalla Corte dei conti. Dovrebbero prenderne nota.

 

NELLA FOTO, il ministro Gerald Klug davanti a un reparto schierato in armi.

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