Sabato 18 Maggio 2024

15.04.20 Vienna, Minoritenplatz, manifestazione per i morti nel Mediterraneo 1 (Manfred Rebhandl)L’Austria si è risvegliata ieri mattina con le immagini dell’ecatombe nel Mediterraneo su tutte le prime pagine dei giornali e nei notiziari televisivi. Un pugno allo stomaco per un popolo che ha molti difetti, ma non quello della solidarietà negata ai disperati del mondo che bussano alla sua porta. Quasi trentamila lo scorso anno, oltre 40 mila la stima di quest’anno. Una massa enorme di rifugiati per un paese piccolo come l’Austria (il numero dei richiedenti asilo politico sono qui molto di più che in Italia, in rapporto alla popolazione), cui si sta dando assistenza senza tutti quei piagnistei e quelle recriminazioni a cui dobbiamo assistere in Italia.

Per questo non c’è voluto molto per la Caritas, la Croce rossa e altre organizzazioni umanitarie laiche e religiose promuovere una manifestazione di pubblico lutto per le vittime del mare. Una manifestazione quasi spontanea, perché, anche se gli iniziatori sono le associazioni che abbiamo citato, a richiamare la gente è stato il tam tam di twitt e di messaggi via Facebook trasmessi nell’arco di poche ore da tanti anonimi cittadini.

E così, alle 18, la piazza dei Minoriti di Vienna, scelta come luogo del raduno, era stipata di migliaia di persone. Doveva essere una “Stille Gedenkkundgebung”, una commemorazione silenziosa. E così è stata, almeno all’inizio, quando si è osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime. Poi hanno preso la parola vari oratori, rappresentanti di istituzioni, alcuni rifugiati provenienti dalla Siria e da altri angoli del mondo devastati dalle guerre. Da ultimo ha parlato anche il presidente della Repubblica, Heinz Fischer.

Molti dei presenti avrebbero preferito  il silenzio ai tanti discorsi, spesso di circostanza. Ma in generale è stata condivisa la scelta di dar voce al sentimento diffuso di cordoglio e sgomento. Polemiche e recriminazioni sono state bandite o soltanto rinviate. Ma non sono mancate, invece, nella stampa, che oltre a riferire le circostanze della tragedia, ha espresso critiche feroci nei confronti dell’Italia, descrivendo il caos esistente nei nostri centri di accoglienza sovraffollati, le difficoltà di trovare alloggio ai rifugiati, l’onnipresenza della criminalità anche nei servizi di assistenza, le speculazioni nella gestione dell’ospitalità (un’ospitalità da terzo mondo, rispetto a quella che l’Austria riserva ai propri immigrati, spendendo un terzo di meno di quel che l’Italia paga per ciascuno dei suoi).

Per non parlare poi della gestione dei soccorsi in mare. Giustamente l’Italia pretende il coinvolgimento dell’Europa, è stato osservato, ma nessuno aveva costretto l’Italia a rinunciare all’operazione “Mare nostrum”, giustificata dall’esigenza di risparmiare 8 milioni di euro al mese. “I fuggiaschi – ha titolato il suo articolo di fondo “Die Presse” – devono essere salvati, se necessario anche senza l’Ue”.

 

NELLA FOTO di Manfred Rebhandl, uno scorcio della Minoritenplatz, dove ieri sera si sono radunate migliaia di persone per manifestare il loro lutto per la strage di vite umane nel Mediterraneo.

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