Sabato 18 Maggio 2024

17-01-25-alexander-van-der-bellen-con-moglie-doris-schmidauerL’8 luglio dello scorso anno tutto era pronto per la cerimonia di insediamento del neoeletto presidente della Repubblica austriaca, dai biglietti d’invito al menu del buffet nei saloni della Hofburg. Doppia cerimonia: dapprima il congedo del presidente uscente Heinz Fischer, poi il giuramento del subentrante Alexander Van der Bellen nell’aula storica del Reichsrat e il successivo insediamento nel palazzo imperiale. Invece sappiamo com’è andata. Dapprima il ricorso del candidato perdente Norbert Hofer, poi l’annullamento delle elezioni da parte della Corte costituzionale, poi il nuovo voto di ballottaggio in ottobre, rinviato a sua volta a dicembre per problemi con la colla delle schede dei voti per posta.

Il secondo ballottaggio ha confermato il risultato del primo, con un margine di vantaggio di Van der Bellen su Hofer dieci volte superiore. Questa volta nessuno ha sollevato ricorsi e così finalmente è stato possibile proclamare definitivamente il vincitore. Ma andavano comunque rispettati i tempi tecnici previsti proprio per l’eventualità – com’era accaduto al primo ballottaggio – che ci fossero nuovi ricorsi.

E così si giunge soltanto ora all’insediamento del nuovo presidente Alexander Van der Bellen, l’ottavo della seconda Repubblica austriaca, al termine di una campagna elettorale durata nove mesi, la più lunga della storia di questa nazione. La cerimonia avverrà domani, giovedì 26 gennaio, una settimana dopo quella del presidente degli Stati Uniti. Ma, anche se le dimensioni dei due Paesi e il loro peso geopolitico non sono paragonabili, anche la cerimonia nella piccola Austria sarà ugualmente solenne e forse più emozionante.

Il programma è fissato nei dettagli e ha una lunga tradizione. È stato concordato dalla cancelleria presidenziale e dal Bundesrat, la seconda Camera del Parlamento, rappresentativa dei Länder, quella a cui sarebbe assomigliato il nostro Senato, se fosse passata la riforma Renzi. Il giuramento del neoeletto presidente avverrà dinanzi alla “Bundesversammlung”, l’assemblea federale, composta solo in questa occasione dal Nationalrat (Parlamento) e dal Bundesrat riuniti in seduta congiunta. La riunione si svolgerà nello storico salone del Reichsrat, lo stesso in cui si riuniva il Parlamento dell’impero.

Il protocollo prevede che il cancelliere Christian Kern (Spö) e il vicecancelliere Reinhold Mitterlehner (Övp) siano presenti alle 9.40 nel salone di ricevimento del Parlamento, per attendere l’arrivo del presidente Van der Bellen, mentre gli altri membri del governo saranno già seduti nel salone del Reichsrat, assieme a tutti i parlamentari. L’arrivo di Van der Bellen avverrà pochi minuti dopo, in modo che tutti possano fare ingresso per le 10 nel salone del  Reichsrat.

Qui il nuovo presidente leggerà la formula del giuramento. È sempre la stessa, ma alla fine, chi vuole, può aggiungere le parole “So wahr mir Gott helfe”, “che Dio mi aiuti”. Hofer le avrebbe pronunciate (le aveva stampate anche sui suoi manifesti), Van der Bellen non lo farà. A questo punto verrà eseguito l’inno nazionale e sarà conferita al neopresidente la massima onorificenza della Repubblica, che potrà sfoggiare per la prima volta due giorni dopo, al Ballo delle scienze.

Subito dopo gli saranno rivolte brevi parole di saluto dalla presidente del Bundesrat, Sonja Ledl-Rossmann, e da quella del Parlamento, Doris Bures. È curioso notare come entrambe le Camere abbiano al loro vertice una presidente donna. La seconda è una carica permanente, come in Italia, mentre il presidente del Bundesrat viene rinnovato ogni sei mesi, a rotazione tra i nove Länder. Dal 1. gennaio spetta al Tirolo e il compito è toccato a Ledl-Rossmann.

La cerimonia nel salone storico del Parlamento proseguirà con un discorso del nuovo presidente, mentre, com’era già accaduto per Fischer, non ci sarà nessun discorso del predecessore. In questo caso, perché Fischer ha lasciato l’incarico già nel luglio dello scorso anno e da allora è un privato cittadino. Quando era stato eletto per la prima volta Fischer, invece, anche il suo predecessore, Thomas Klestil, non aveva potuto tenere alcun discorso, essendo deceduto improvvisamente 36 ore prima.

Conclusa la cerimonia in Parlamento, Van der Bellen si recherà a piedi nella vicina Heldenplatz, la “piazza degli eroi”, per assistere a una cerimonia militare, con una grande parata delle bandiere dei vari corpi dell’esercito. In questo tragitto lo accompagneranno le note della banda della Kaunertal (la valle del Tirolo dove la famiglia di Van der Bellen, giunta profuga in Austria nel 1944, trovò asilo e dove il neoeletto presidente trascorse gli anni dell’infanzia e della giovinezza) e di quella di Peuerbach, comune dell’Alta Austria da cui proviene la moglie del presidente, Doris Schmidauer. Dopo la parata dell’esercito, una compagnia di Schützen, anch’essi della Kaunertal, renderà gli onori a Van der Bellen, con una successione di spari a salve.

Nel primissimo pomeriggio ci sarà una seduta del consiglio dei ministri, che subito dopo si recherà nel palazzo presidenziale (il palazzo del governo e l’ala presidenziale della Hofburg si trovano uno di fronte all’altra e sono separate soltanto dalla Ballhausplatz). Cancelliere e ministri saranno ricevuti alle 15 nella Maria Theresien Zimmer, per rassegnare le loro dimissioni. Si tratta di un atto rituale, che viene sempre respinto dal presidente. Lo farà anche domani, benché questa volta a Vienna ci sia aria di crisi e non è escluso che le dimissioni – quelle vere, non quelle formali – siano presentate sul serio il giorno dopo. L’incontro offrirà comunque l’occasione per un colloquio informale tra il presidente e i membri del governo e per la tradizionale foto di gruppo, con rinfresco conclusivo nella “sala di caccia” del palazzo.

Il pomeriggio si concluderà con un altro ricevimento nei saloni della cancelleria presidenziale per gli ospiti invitati da Van der Bellen. La tradizione, che in Austria è legge, vuole che il giorno dopo il presidente si rechi al cimitero centrale di Vienna, per deporre corone di fiori sulle lapidi dei suoi predecessori.

 

NELLA FOTO, il nuovo presidente austriaco Alexander Van der Bellen con la moglie Doris Schmidauer.

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