Sabato 18 Maggio 2024

17-01-23-neuss-nord-renania-westfalia-casa-presunto-terrorista-copiaSi allarga sempre più il raggio delle indagini della polizia di Vienna, dopo l’arresto venerdì pomeriggio di un giovane di 17 anni, sospettato di essere in procinto di eseguire un attentato nella capitale. Un secondo giovane è stato arrestato nella notte tra sabato e domenica in Germania e ieri, a Vienna, è stato fermato anche un dodicenne.

Il primo arrestato, di cui la polizia per ora tace il nome, ha ammesso di far parte della rete terroristica che si richiama allo stato islamico. Il giovane appartiene a una famiglia albanese, che da molti anni ormai vive in Austria. Lui stesso è nato in Austria e ha la cittadinanza austriaca.

Secondo quanto si è appreso da fonti di polizia, il materiale sequestrato nella sua abitazione, in Rotenhofgasse, nel quartiere popolare di Favoriten, non avvalorerebbe per ora l’ipotesi che il giovane stesse preparando un attentato. I file trovati nel suo computer e la rubrica del suo telefono cellulare lo indicherebbero, tuttavia, al centro di una rete di fitti rapporti con altre persone legate all’Is.

Una di queste, in particolare, è stata identificata in un ventunenne di Neuss, città situata lungo il raccordo autostradale ovest di Düsseldorf, nella Nord Renania-Westfalia. Nella notte tra sabato e domenica la polizia tedesca ha fatto irruzione nella sua abitazione, arrestandolo e arrestando la moglie (che successivamente è stata rilasciata). Non si conosce la sua nazionalità. Il portavoce della Procura di Stato di Düsseldorf ha soltanto comunicato che il giovane viennese era stato ospite per due settimane nella casa dell’amico tedesco, conosciuto via internet, e che in quel lasso di tempo i due avevano raccolto materiali per preparare un ordigno esplosivo.

Nell’abitazione di Neuss, tuttavia, la polizia non ha trovato traccia di esplosivi. Ha soltanto sequestrato un telefono cellulare e un laptop, i cui contenuti ora sono all’esame degli inquirenti. Il ventunenne era già noto alla polizia tedesca, ma non per fatti connessi con il terrorismo di matrice islamica.

E veniamo al ragazzo arrestato ieri a Vienna. È un dodicenne, come dicevamo, che era in contatto con il giovane sospettato di terrorismo. Trattandosi di un minore, la Procura di Stato non ne ha disposto l’incarcerazione. Ma Konrad Kogler, direttore generale per la sicurezza pubblica, ha precisato che il ragazzo è tenuto costantemente sotto controllo. Che persone sempre più giovani si avvicinino al radicalismo islamico – ha osservato Kogler – è un fenomeno noto e presente non soltanto in Austria. Kogler, tuttavia, non ha spiegato quali siano in concreto le imputazioni mosse al ragazzo, ammesso che ve ne siano.

Frattanto lo stato di allarme a Vienna resta alto, almeno fino a quando non vi sarà certezza che la minaccia di un attentato è cessata. È stata mobilitata un’unità speciale di polizia forte di 220 uomini, per sorvegliare centri commerciali, nodi del traffico e aree dove vi è un particolare affollamento.

Nel confronti del 17enne arrestato venerdì, vi è un mandato della Procura di Stato che oggi dovrà essere valutato dall’autorità giudiziaria. L’accusa è di appartenenza ad associazione terroristica e la misura cautelare è motivata dal pericolo di fuga e di inquinamento delle prove. Il giovane era già stato condannato per altri reati e, dopo una breve permanenza in carcere, aveva riottenuto la libertà, con sospensione condizionale della pena.

 

NELLA FOTO, il condominio di Neuss, nelle vicinanze di Düsseldorf, dove è stato arrestato un giovane di 21 anni, che aveva ospitato per due settimane il viennese arrestato venerdì scorso.

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