Sabato 18 Maggio 2024

Per quattro settimane Magnus Brunner, ministro delle Finanze dell’Övp, dovrà viaggiare sempre in compagnia del suo autista di servizio. Non potrà guidare da solo, infatti, perché gli è stata ritirata la patente per eccesso di velocità. Per la verità, la patente non gli è stata ritirata, ma soltanto sospesa per quattro settimane. Poi la riavrà e tutto tornerà come prima.

L’infrazione al Codice della strada è stata contestata al ministro da una pattuglia in borghese della Polizia stradale, mentre percorreva l’A14, chiamata anche “autostrada del Reno”, perché collega Bregenz a Bludenz, percorrendo da nord a sud un tratto della valle del grande fiume. Si trovava, se così possiamo dire, a casa sua, perché la “Rheintalautobahn” si trova nel Vorarlberg, che è il Land a cui appartiene Brunner. Era al volante della Bmw 7 di servizio, che però il ministro può liberamente usare anche per viaggi privati.

Quello in cui è incappato nella pattuglia della polizia era, appunto, un viaggio privato. Per questo Brunner guidava personalmente la lussuosa vettura, senza l’autista. I poliziotti avevano istituito un posto di controllo all’altezza del nodo molto trafficato di Dornbirn. Quando hanno visto arrivare la Bmw – senza naturalmente immaginare che a guidarla fosse il ministro – hanno alzato la paletta e lo hanno fatto fermare, perché la velocità era eccessiva.

Quanto eccessiva? Non lo sappiamo. La stampa austriaca, tuttavia, ci informa che in quel momento pioveva e che la velocità massima consentita se piove è di 80 chilometri all’ora. La sospensione della patente scatta quando, al di fuori di un centro abitato, il limite viene superato di 50 chilometri. Se ne deve dedurre che Magnus Brunner viaggiasse quindi a più di 130 chilometri all’ora, sotto la pioggia.

Non risulta che il ministro abbia sollevato obiezioni alla contestazione dei poliziotti, né che i poliziotti, alla vista del ministro (che avevano certamente riconosciuto, perché è un politico di casa e l’unico esponente del governo del Vorarlberg), abbiano avuto tentennamenti. Insomma, Magnus Brunner non ha pronunciato il famoso “lei non sa chi sono io”. In primo luogo, perché i poliziotti di pattuglia lo sapevano benissimo e, in secondo luogo, perché da queste parti non si usa.

L’unico riguardo che i due rappresentanti delle forze dell’ordine hanno avuto per il ministro è stato di non averlo sottoposto all’alcoltest. Ma – si legge in una nota diffusa dal Ministero – solo perché l’auto è stata fermata alle 9 del mattino, un’ora in cui è improbabile che chi guida abbia bevuto, e soprattutto perché il ministro non dava segni di ebrezza.

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