Sabato 18 Maggio 2024

17.06.30 Alexander Biach, presidente Hauptverband der SozialversicherungLe casse malattia in Austria rimborsano parte dei costi degli apparecchi per la correzione dei denti. Quella dei dipendenti pubblici interviene con il 10% della spesa, i contadini ricevono il 20%, la cassa dei ferrovieri e dei minatori arriva al 30%. Le casse malattia regionali sono più generose: rimborsano il 50%. Lo fanno tutte le casse regionali, meno quella del Vorarlberg, che rimborsa il 30%

Tutti i lavoratori versano gli stessi contributi, in proporzione al reddito percepito, ma ricevono in cambio trattamenti diseguali: alcuni di serie A, altri di serie B, altri ancora di serie C. È questo lo Stato federale, bellezza! Ogni Land va per la sua strada e i suoi abitanti ne subiscono le conseguenze, a volte favorevoli, a volte sfavorevoli.

Quel che vale per gli apparecchi ortodontici, vale anche per tutte le altre prestazioni sanitarie. Prendiamo le sedie a rotelle, per fare un altro esempio: a Vienna, in Bassa Austria e in Tirolo il rimborso è di 498 euro, in Stiria di 747, nel Burgenland e in Carinzia di 830 euro, in Alta Austria, nel Salisburghese e nel Vorarlberg è di 1.328 euro.

In Austria le casse malattia sono 19: una per ciascuno dei nove Länder e altre dieci che assistono determinate categorie di lavoratori, come quelle citate dei dipendenti pubblici, dei ferrovieri, dei minatori o dei contadini. Benché riunite in una federazione, l’Hauptverband der Sozialversicherungsträger, ognuna finora è andata per la propria strada, erogando prestazioni diverse, favorite anche dal fatto che sono le singole casse a decidere quanto spendere, mentre poi il conto viene pagato dallo Stato: 17,116 miliardi all’anno.

Quanto la situazione sia iniqua è sotto gli occhi di tutti. Da tempo si chiedeva una riforma del settore, che evitasse disparità di trattamento tra cittadini austriaci di Länder diversi o di categorie lavorative diverse. Ora, finalmente, quella richiesta è stata accolta. Il presidente dell’Hauptverband Alexander Biach, in carica dal mese scorso, è riuscito finalmente a smuovere le acque, imboccando la strada dell’armonizzazione delle prestazioni.

Le varie casse malattia sono riuscite a mettersi d’accordo e fissare un contributo standard, uguale in tutta l’Austria, per 11 dei 23 settori di intervento. Si va dalla vaccinazione antizecca al test del Psa per la prostata, dall’ecografia endovaginale ai pannoloni e alla misurazione della glicemia del sangue. Resta ancora molto da fare, ma il cammino iniziato è nella direzione giusta. I primi risultati si vedranno in ottobre.

 

NELLA FOTO, Alexander Biach, persidente dell’Hauptverband der Sozialversicherungsträger.

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