Sabato 18 Maggio 2024

16-12-22-mosca-harlad-vilimsky-heinz-christian-strache-norbert-hofer-copiaUna delegazione di esponenti di vertice dell’Fpö, il partito della destra populista e nazionalista austriaca, ha effettuato un viaggio a Mosca nello scorso weekend. Ne facevano parte, tra gli altri, il leader del partito Heinz-Christian Strache e il numero due Norbert Hofer, quello che è diventato noto anche in Italia per essere stato candidato alla presidenza della Repubblica. Con loro c’erano anche il vicesindaco di Vienna, Johann Gudenus, e l’eurodeputato Harald Vilimsky.

Si sa per certo che il gruppo ha assistito a una partita di hockey su ghiaccio, tra Russia e Finlandia, e che poi dovrebbe aver avuto un incontro di lavoro con esponenti di “Russia unita”, il partito di Vladimir Putin. Ma, se l’incontro sia davvero avvenuto e che cosa vi si sia concluso, non abbiamo certezze, perché al termine non c’è stato alcun comunicato ufficiale, nessuna conferenza stampa congiunta, nessuna foto di strette di mano. Le uniche foto sono i selfie che Strache e C. si sono fatti sulla piazza Rossa, come turisti in gita, e poi pubblicate nelle loro pagine Facebook. Tanto da suggerire ad alcune testate giornalistiche austriache di definire, non senza ironia, il viaggio in Russia del gruppo liberal-nazionale una “Selfie-Mission”.

Per sapere quali siano i risultati ottenuti in questa “Selfie-Mission” dobbiamo accontentarci dei post pubblicati nei social network dagli interessati. Si tratterebbe di un accordo sottoscritto tra l’Fpö e il partito di Putin, nel quale si esprime il proposito di promuovere in futuro “scambi regolari di delegazioni a diversi livelli” e inoltre di “voler organizzare confronti sull’attività legislativa”. Impegno, anche, al sostegno reciproco nell’economia, nel commercio, negli investimenti. L’obiettivo è quello di “educare le giovani generazioni nello spirito del patriottismo”.

Inevitabile la pioggia di critiche di tutti i partiti, per un’iniziativa giudicata inopportuna, mentre sono ancora in vigore le sanzioni alla Russia dell’Ue e dopo i bombardamenti ad Aleppo. Questa volta, però, le critiche sono venute anche dall’interno dell’Fpö. Non tutti, infatti, hanno gradito il viaggio a Mosca. Non lo ha gradito, in particolare, Manfred Haimbuchner, segretario regionale dell’Fpö dell’Alta Austria.

Manfred Haimbuchner è un nome che dovremmo incominciare a tenere a mente. Non è l’ultimo arrivato nell’Fpö. Alle ultime elezioni nel suo Land, nell’autunno 2015, ha superato la soglia del 30%, cosa che gli ha permesso di entrare nel governo regionale da vicepresidente. Secondo gli attuali sondaggi in questo momento sarebbe addirittura il primo partito in Alta Austria, avendo scavalcato l’Övp (Popolari).

Dopo il ritorno dal freddo della “Selfie-Mission”, Haimbuchner ha rilasciato un’intervista al “Kurier”, nella quale afferma, tra l’altro, che “le esagerate manifestazioni di gioia dall’estero ci danneggiano. Soprattutto da parte di quelli che hanno un indistinto atteggiamento nei confronti dell’Unione Europea. Non importa che si tratti dell’AfD (il movimento populista tedesco Alternative für Deutschland, nda) o di Marine Le Pen. Questo spaventa alcuni. Qui dobbiamo dire chiaro e forte che noi abbiamo un altro punto di vista nei confronti dell’Ue”.

Insomma, uno schiaffo in faccia a Strache e a quelli che nel partito strizzano l’occhio non solo a Mosca, ma anche alla comunità serba e all’alleanza di Visegrád, vista come contraltare all’Ue. Le parole di Haimbuchner sono da prendere sul serio, perché sono quelle dell’unico leader regionale della destra liberalnazionale che conti. Esse esprimono, inoltre, il disagio di una parte della dirigenza della destra austriaca nei confronti di alleanze con quelle forze, da Putin a Le Pen, che non si trovano bene con l’Unione Europea. E, viceversa, dimostrano che anche nella destra austriaca – a differenza di quanto pensano molti in Italia, soprattutto nell’area della Lega Nord – vi è una componente che crede fortemente nell’Europa.

Ci crede sicuramente Haimbuchner, se non altro perché è il vicegovernatore di un Land, l’Alta Austria, che vive di export e quindi ha bisogno più che mai di confini europei aperti e di euro. Sa che qui l’Fpö può diventare maggioritario se resta schierato con l’Europa, non se aderisce ad avventurose alleanza con il Cremlino o con le repubbliche di Visegrád.

Nei prossimi mesi sarà interessante seguire il dibattito interno all’Fpö, per capire quale linea prevarrà. Per il momento si può soltanto registrare che lunedì sera, intervistato nel telegiornale Zeit im Bild, Heinz-Christian Strache ha cercato in tutti i modi di negare la diversità di opinioni nel suo partito circa l’Unione Europea e le “gite” all’Est. Lo ha fatto molto seriamente. La voglia di ridere, come appariva nei “selfie” sulla piazza Rossa, sembra ormai del tutto scomparsa.

 

NELLA FOTO, i tre della “Selfie-Mission” in gita alla piazza Rossa: al centro, Heinz-Christian Strache; a destra, con la coppola, il presidente mancato Norbert Hofer; a sinistra, Harald Vilimsky.

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