Giovedì 19 Settembre 2024

La qualità dell’acqua dei laghi e dei fiumi può essere verificata scientificamente con analisi di laboratorio, ma a volte basta un atto di fede. Lo si è visto in Carinzia, che è un Land ricco di laghi (sono oltre 1200), di molti dei quali si dice che l’acqua sia potabile. Ma è proprio così?

Fino a una ventina di anni fa sindaci temerari si facevano vedere in pubblico mentre bevevano in un bicchiere l’acqua attinta dal loro lago. Un “rito” per dimostrare che quell’acqua non solo non era inquinata, ma addirittura potabile. Poi di episodi del genere non si era più avvertita la necessità, essendo ormai fuori discussione la qualità del patrimonio idrico carinziano.

Fino a lunedì scorso, quando i sindaci dei sei Comuni rivieraschi del Wörthersee (mancava quello di Klagenfurt) si sono presentati sull’imbarcadero di Maria Wörth, il piccolo comune sulla sponda meridionale, che dà il nome al lago. Una ragazza che li accompagnava ha calato nell’acqua una bottiglia, agganciata a un bastoncino di quelli che si usano per camminare. Quando il contenitore si è riempito lo ha consegnato al direttore della locale azienda di promozione turistica, Peter Peschel, che ha travasato l’acqua in una caraffa di vetro trasparente, per farne apprezzare a tutti la purezza.

Subito dopo ha riempito con quell’acqua i bicchieri dei sindaci presenti: Silvia Häusl-Benz (Pörtschach), Gernot Bürger (Krumpendorf), Thomas Wuksch (Schiefling), Johann Koban (Techelsberg), Ferdinand Vouk (Velden) e Markus Perdacher (Maria Wörth). I “primi cittadini”, forse perché non molto assetati, si sono limitati ad assaggiarla. Insomma, non hanno svuotato il bicchiere, ma comunque una parte l’hanno mandata giù, come hanno potuto testimoniare i numerosi passeggeri affacciati incuriositi sul ponte della nave Thalia, ormeggiata all’imbarcadero adiacente. Il messaggio immortalato nelle foto di rito era chiaro: l’acqua del Wörthersee è così buona che la si può bere.

Le ragioni per cui i sindaci si sono prestati a questa rischiosa esibizione sono facilmente comprensibili. Soltanto pochi giorni fa il Dipartimento per l’economia idrica del Land aveva pubblicato un saggio dal titolo “Tutela e piano di utilizzo del Wörthersee”, nel quale la qualità dell’acqua veniva definita “discreta”. Solo “discreta” e non invece “eccellente”?

Questo declassamento aveva suscitato un’ondata di indignazione negli operatori turistici della zona, che temevano e temono ripercussioni negative nel pieno della stagione estiva. In fin dei conti il Wörthersee da oltre 50 anni è protetto da un anello di canalizzazioni che impediscono che una sola goccia di acqua reflua vi si versi.

Lo studio non si era limitato a privare l’acqua del lago della qualifica di eccellenza, ma aveva suggerito provvedimenti per migliorarne la qualità, come per esempio il divieto o la limitazione al traffico di barche a motore durante tutta l’estate o quanto meno nei weekend; oppure il divieto di svolgervi attività di insegnamento dello sci d’acqua.

Di conseguenza i sindaci non potevano restare insensibili al “grido di dolore” che si era levato da tante parti, per cui avevano congiuntamente deciso di riesumare il “rito” dell’acqua presunta potabile. Un atto di coraggio in nome del turismo. A distanza di 48 ore stanno ancora tutti bene.

NELLA FOTO, i sindaci dei comuni rivieraschi mentre sorseggiano l’acqua prelevata dal Wörthersee.

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