Sabato 18 Maggio 2024

10.02.25 Seconda perquisizione Hypo Klagenfurt hypo_weixx_726468_2502La sede centrale di Hypo Group a Klagenfurt è stata sottoposta a una perquisizione in grande stile disposta dalla Procura carinziana. Sono intervenuti una quarantina di poliziotti di quella che qui viene chiamata “Soko” (sigla che sta per “Sonderkommission”), una squadra formata da uomini con speciali competenze nel ramo finanziario, guidati da tre pubblici ministeri e quattro periti contabili. Hanno messo piede nell’istituto alle 10 del mattino e vi sono rimasti fino a tarda sera, ben oltre l’orario di chiusura. Armati di laptop, hanno raccolto file con dati relativi a società controllate da Hypo Group nei Balcani, fotocopiando montagne di carte, di cui non esisteva (o non era disponibile) una copia digitalizzata.

Si è trattato della seconda “visita” a Hypo Group compiuta dalle forze di polizia, per ordine della magistratura, dopo quella già avvenuta in ottobre, quando l’istituto carinziano apparteneva ancora alla Bayern Lb di Monaco. Ciò che sorprende sono le motivazioni: “La perquisizione è stata ordinata – ha spiegato Helmut Jamnig, portavoce della Procura di Klagenfurt – perché da parte della banca non c’è alcuna disponibilità alla collaborazione. L’istituto ha respinto tutte le nostre richieste di documenti, opponendo sempre l’esigenza di tutela del segreto bancario”.

Sorprende l’atteggiamento di Hypo Group, perché tra l’epoca a cui risalgono gli episodi oggetto di indagine della magistratura e oggi, è cambiato il mondo: gli amministratori che avevano seguito le vicende nel mirino degli inquirenti (da Wolfgang Kulterer in poi) non ci sono più; il gruppo bancario ora è di proprietà dello Stato, perché l’unico modo per evitarne il fallimento era stata la sua nazionalizzazione; non soltanto gli amministratori, quindi, ma gli stessi proprietari di allora (Bayern Lb, Land Carinzia, compagnia di assicurazioni Grawe) non ci sono più. Non si capisce, dunque, quali siano le ragioni che impediscono ai nuovi responsabili di Hypo Group di spalancare agli inquirenti tutti gli armadi, per scoprire se vi siano ancora scheletri, di cui essi peraltro non hanno responsabilità.

Quanto all’oggetto dell’inchiesta, i rappresentanti della Procura non si sbottonano. Si è appreso soltanto che la documentazione raccolta riguarderebbe quattro investimenti in Croazia, che vedrebbero coinvolto l’ex generale croato Wladimir Zagorec, attualmente in carcere a Zagabria (ma in proposito il portavoce della procura Jamnig non ha voluto né confermare, né smentire). Tra i progetti figurerebbe la Residencija Skiper, il famoso “paradiso dei leghisti” a punta Salvore. Se n’era parlato anche in Italia, tempo fa, per il coinvolgimento di esponenti di spicco della Lega Nord, ma per aspetti legati al fallimento dell’iniziativa. L’attuale indagine dovrebbe riguardare invece le modalità di acquisto dell’area, il cui prezzo di 30 euro al metro quadro sarebbe lievitato a 1000, con la differenza finita in tasca a chissà chi.

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