Venerdì 4 Ottobre 2024

Sabato si riunirà il congresso straordinario dell’Spö, il Partito socialdemocratico, e finalmente sapremo chi sarà il nuovo leader e di conseguenza anche quale sarà il nuovo corso della socialdemocrazia austriaca. I candidati, come sappiamo, sono due: quelli che hanno ricevuto più voti nel recente sondaggio tra i 148 mila iscritti (hanno partecipato al voto 107.133), Hans Peter Doskozil e Andreas Babler. Lo scarto tra i due è minimo (33,68% dei voti il primo, 31,51% il secondo) e nulla esclude che al congresso vi siano altre candidature a sorpresa, perché lo statuto lo consente. I più, comunque, sono convinti che la sfida sarà tra i due che già si sono sottoposti al giudizio dei “compagni”.

Doskozil ormai lo conosciamo. Una decina di anni fa era direttore della Polizia del Burgenland. Poi si era messo in politica, diventando ministro della Difesa per l’Spö. In questa veste è per noi indimenticabile la sua strampalata proposta di schierare autoblindo al Brennero, per impedire l’ingresso di immigrati clandestini dall’Italia. Dal governo era poi passato alla guida del suo Land, perseguendo una politica populista, sulla falsariga dell’Fpö, in particolare per quanto riguarda la politica migratoria. Dall’Fpö, però, si era ben distinto nell’affrontare con energia la lotta al Covid, organizzando campagne per la vaccinazione e istituendo addirittura una lotteria per indurre i suoi corregionali ad assumere il vaccino.

Di Andreas Babler (nella foto) si sa ancora poco, se non che è sindaco di Traiskirchen (il comune dove è presente il più importante centro di raccolta degli immigrati) e che appartiene all’estrema sinistra dell’Spö. In passato si era dichiarato marxista-leninista, posizione ribadita qualche giorno fa in un’intervista (salvo poi fare passi indietro in una successiva intervista in tv).

Ora è riapparso all’improvviso un suo podcast realizzato nel 2020 con Rudolf Fussi, a quel tempo consulente in relazioni pubbliche vicino all’Spö. In esso esprime un giudizio durissimo sull’Unione Europea, mai sentito finora in esponenti politici austriaci che non fossero dell’Fpö. Secondo Babler, l’Ue sarebbe “un progetto imperialistico, con un paio di ingredienti sociali”. Per questa ragione “l’Ue nella sua dottrina sarebbe peggio della Nato”, in quanto dotata “del più aggressivo atteggiamento militare in politica estera”.

Dunque riepilogando: Babler è contro la Nato ed è contro l’Ue, che considera peggio dell’Alleanza Atlantica. Le sue parole sono le stesse che i socialdemocratici austriaci pronunciavano fino agli anni ’80, quando erano ancora ostili all’adesione dell’Austria all’Ue (mentre, per un paradosso della storia, erano favorevoli i liberalnazionali dell’Fpö, che poi con Haider hanno cambiato idea). Del resto, Babler, da esponente della Gioventù socialdemocratica, si era sempre espresso contro l’Unione Europea.

L’Austria dovrebbe cessare di farne parte? A questa domanda il sindaco di Traiskirchen e forse futuro segretario dell’Spö ha risposto “certamente no”. Non si tratta di uscire dall’Ue, ma di cambiarne radicalmente la struttura, attraverso una riforma dei trattati.

Non ci risulta che nelle varie interviste rilasciate abbia fatto conoscere anche la sua posizione in merito alla guerra in Ucraina. Ma forse ce lo dirà nei due giorni che mancano al congresso e nei 30 minuti che gli saranno riservati al congresso per convincere i delegati.

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