Sabato 18 Maggio 2024

15.07.26 Bregenz, Vorarlberg. Palazzo del governo regionale (Landhaus)Che accadrà nel 2016 – ci chiedevamo ieri – quando scatteranno i 10,2 miliardi di garanzia offerti dal Land Carinzia sulle obbligazioni di Hypo Bank? Non è una domanda retorica. Da quando il governo di Vienna ha fatto sapere che non intende più farsi carico dei debiti della ex banca (ora “bad bank”, con il nome di Heta Asset Resolution), molti creditori si sono già mossi per far valere i loro diritti, stringendo d’assedio il Land Carinzia. Se il debitore non paga, infatti, è logico rivolgersi a chi si è fatto garante della banca.

Il caso della Carinzia non rappresenta un “unicum”. Anche gli altri Länder hanno prestato garanzie per le loro banche (in ogni Land, tranne che a Vienna, esiste una Hypo Bank) o per altre società. Lo hanno fatto fino al 2007, quando è intervenuta l’Unione Europea (ce ne ricordiamo soltanto quando non funziona, mentre ce ne dimentichiamo subito quando, come in questo caso, rimette le cose in ordine) che ha posto il veto a nuove garanzie, perché violavano il principio della concorrenza, favorendo gli istituti in mano pubblica.

Tutti i Länder fino ad allora si erano fatti garanti delle loro Hypo, ma nessuno in una misura spropositata come la Carinzia. Nell’era Haider l’impegno del Land aveva superato i 27 miliardi, una somma astronomica, che mai e poi mai sarebbe stata onorata. Lo si è visto nel 2009, quando è giunta l’ora della resa dei conti e lo Stato, per evitare la bancarotta della Carinzia, si era dovuto far carico della banca, nazionalizzandola.

Attualmente la garanzia è scesa a 10,2 miliardi, perché dal 2007 ad oggi molte obbligazioni sono giunte a scadenza. Ma anche 10,2 miliardi sono una somma che la Carinzia non sarà mai in grado di coprire: rappresenta il 535% del suo volume di bilancio annuale.

E gli altri Länder come stanno? La garanzia maggiore è quella prestata da Vienna a Bank Austria, per 6,76 miliardi. L’istituto è controllato da Unicredit, ma, ancorché privato, ha un “albero genealogico” che lo riconduce nella sfera di competenza di Vienna (che è contemporaneamente un Comune e un Land). In passato il Comune ne era stato indirettamente azionista e in quella veste aveva prestato garanzia per titoli tuttora in vita. Seguono, in ordine decrescente, la Bassa Austria (garanzie per 5,32 miliardi), il Vorarlberg (4,72 miliardi), il Tirolo (4,68 miliardi), l’Alta Austria (2,66 miliardi), la Stiria (2,46 miliardi), il Burgenland (2,16 miliardi) e il Salisburghese (soltanto 60 milioni).

Sono importi molto inferiori a quello della Carinzia, ma comunque esorbitanti. Nessuno dei Länder citati, al di fuori del Salisburghese, sarebbe in grado di rispettare la garanzia prestata, qualora la sua banca dovesse fallire. Basti dire, per esempio, che i 4,72 miliardi garantiti dal Vorarlberg rappresentano il 315% del suo bilancio annuale: occorrerebbe destinare l’intero bilancio di oltre tre anni per soddisfare tutti i creditori. Per il Burgenland, con garanzie per 2,16 miliardi, il rapporto è del 230%.

Come ciò sia potuto avvenire è in parte riconducibile al sistema federale austriaco, che lascia larga autonomia ai Länder di indebitarsi e di finanziarsi come meglio credono. Lascia comunque basiti il fatto che né il governo federale, né alcun altro organo di vigilanza fosse intervenuto per porre un freno alla propensione della Carinzia (ma anche degli altri Länder) a farsi garanti per somme irragionevoli, che al momento, tra tutti i nove Länder, raggiungono la bellezza di 40 miliardi. Se non ci fosse stata l’Europa, quell’importo ora sarebbe doppio o triplo. È probabile che proprio la vicenda Hypo Bank costituirà il pretesto per consentire al governo centrale maggiori possibilità di controllo sulle finanze dei Länder e, in definitiva, per limitare la loro autonomia.

 

NELLA FOTO, il palazzo del governo del Vorarlberg. Anche questo Land ha prestato garanzie alla sua Hypo Bank per un importo che supera il triplo del suo bilancio annuale.

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