Sabato 18 Maggio 2024

13.09.26 Frank StronachDomenica circa 6 milioni di austriaci saranno chiamati alle urne per rieleggere il Parlamento. Lo scenario in cui la consultazione sta per aver luogo è anticipato dai sondaggi apparsi in questi giorni sulla stampa. L’ultimo, di sabato scorso, è stato condotto dall’istituto Ogm e vede al primo posto il Partito socialdemocratico (Spö) con il 27%, al secondo posto il Partito popolare (Övp) con il 22%. Seguono i liberalnazionali (Fpö) con il 21%, i Verdi (Grüne) con il 14%, il Team Stronach con il 6%, la Lega per il futuro dell’Austria (Bzö) con il 4% e i Neos, pure con il 4%. La sigla Neos sta per “Neues Österreich”, si ispira ai principi del liberalismo europeo e, assieme al Team Stronach, costituisce la principale novità di questo appuntamento elettorale. Vi sono altre liste minori, come quella storica dei comunisti (Kpö), il cui peso tuttavia è insignificante, tanto da non essere neppure registrato nei sondaggi.

 

Nel 2012 – sarebbe più esatto dire nel primo semestre del 2012 – il quadro era sensibilmente diverso. I liberalnazionali avevano scavalcato i popolari ed erano in marcia di avvicinamento verso i socialdemocratici. Il loro leader, Karl-Heinz Strache, poteva legittimamente aspirare a diventare ciò che non era riuscito diventare il suo illustre predecessore, Jörg Haider: cancelliere federale.

 

Oggi, come si evince dalle percentuali riportate sopra, l’Fpö si trova in terza posizione e, anche se dovesse superare i popolari (in passato ha sempre ottenuto più voti di quanti gliene davano i sondaggi), non potrebbe coltivare ormai alcuna ambizione di governo, perché con nessun alleato raggiungerebbe il 50% necessario e perché nessuno degli altri partiti muore dalla voglia di averlo come compagno di cordata. Insomma, siamo ben lontani dall’anno 2000, quando Haider, risultato secondo alle elezioni, sia pure per soli 450 voti, poté formare un governo con i popolari.

 

La ragione principale della perdita di consensi dell’Fpö, questa volta, è dovuta alla discesa in campo del Team Stronach, movimento fondato un anno fa dall’ottuagenario miliardario austro-canadese Frank Stronach, che per le sue connotazioni populiste pesca nello stesso bacino di voti dell’Fpö. Alla concorrenza di Stronach Strache pensava di porre rimedio incorporando nel suo partito l’ala carinziana uscita dal Bzö, che nel Land contava sul 45% dei voti. Un calcolo sbagliato, perché gli scandali venuti alla luce negli ultimi due anni, in cui sono risultati coinvolti i suoi principali esponenti (compreso il defunto Haider), hanno determinato un crollo dei voti in Carinzia.

 

Ecco dunque l’interpretazione più attendibile dello scenario emerso dal sondaggio. Rispetto al quale possiamo fare ancora alcune brevi considerazioni. La prima è che la “grande coalizione” attualmente al governo in Austria probabilmente non potrà più essere riproposta dopo il voto di domenica. Spö e Övp insieme non hanno più quell’abbondante maggioranza assoluta di cui potevano disporre un tempo. Anzi, non arrivano neppure al 50%. Se il risultato del sondaggio sarà confermato dal voto nelle urne, per essere governata l’Austria avrà bisogno in futuro di una coalizione a tre. Gli analisti politici danno quindi per probabile una coalizione Spö-Övp, allargata ai Verdi e/o al Team Stronach, come è già accaduto in Carinzia o nel Salisburghese.

 

Partner di governo potrebbe essere anche il Bzö. Fino a qualche settimana fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla possibilità di un suo ritorno in Parlamento, perché non avrebbe superato la soglia di sbarramento che in Austria è del 4%. Da allora, invece, il partito di Josef Bucher è in costante crescita e anche l’ultimo sondaggio lo dà al 4%. Pochi voti in più o in meno saranno determinanti.

 

Quanto al Team Stronach, il tempo non gioca a suo favore. Nei mesi scorsi era accreditato al 15% e tutto lasciava supporre che potesse raggiungere addirittura il 20. A questo scopo il suo fondatore-padrone Frank Stronach aveva investito nella propaganda 25 milioni di tasca propria. Le apparizioni in tv, invece, gli sono state fatali. Stronach è apparso un uomo bizzarro, che crede di poter fare ciò che vuole (parole sue: “le regole le detta chi ha i soldi”), non accetta le domande scomode dei giornalisti, rammenta sempre a tutti quanto sia bravo e come sia riuscito a diventare dal nulla un imprenditore miliardario. Talvolta se ne esce con proposte astruse, come la proposta della pena di morte per i killer di professione. Il sondaggio dell’Ogm lo dà al 6%, ma potrebbe scendere ulteriormente.

 

Nella foto, Frank Stronach.

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