Sabato 18 Maggio 2024

11.06.17 Hypo KlagenfurtC’è qualcuno che desidera acquistare Hypo Bank Austria? Il termine per farsi avanti è scaduto ormai da giorni, ma a Klagenfurt tutto tace. Un silenzio che si presta a molte interpretazioni, non tutte positive. Un portavoce del gruppo, Dominic Köfner, ha fatto sapere soltanto che ci sarebbero “molti interessati” e che ora J.P. Morgan, la banca d’affari incaricata di condurre l’operazione di vendita, “avvierà le trattative” con questi interlocutori. Non una parola di più su quanti sono e su chi sono. Non una parola di più nemmeno su Hypo Bank Italia, per la cui vendita le “manifestazioni di interesse” dovranno essere presentate entro il 28 giugno. La scadenza è ormai vicina, ma non se ne sa nulla.

Hypo Austria (volume di bilancio poco meno di 5 miliardi, circa 60.000 clienti) è in vendita al valore che risulta nei suoi libri contabili: 140 milioni di euro. Ma l’acquirente dovrà subito provvedere a un rifinanziamento di 1,3 miliardi, reso necessario dalle perdite registrate negli ultimi esercizi finanziari: 108 milioni nel 2010, 260 milioni nell’anno precedente.

A differenza di quanto sta avvenendo per la “sorella” italiana, che finora non ha mai chiuso i bilanci in rosso, Hypo Austria è già stata sottoposta a una cura di cavallo, con chiusura di filiali al di fuori della Carinzia e tagli al personale (100 posti soltanto nel 2010), che ora è ridotto a 500 unità (meno di quanti ne ha la banca italiana). Le trattative per la vendita richiederanno una decina di mesi, allungandosi fino al 2012, quando Hypo Austria – così spera l’amministratore delegato Gottwald Kranebitter – dovrebbe aver riportato il bilancio in pareggio. Un simile risultato favorirebbe sicuramente la vendita, che in questo momento appare invece problematica.

Resta da capire a chi sarà venduta. La Kärntner Sparkasse (quella che ora sta chiudendo gli sportelli in Veneto e in Friuli) ha fatto sapere ufficialmente di non esserne interessata. Lo stesso hanno fatto la Bank für Kärnten und Steiermark (la Banca di Carinzia e Stiria) e il gruppo delle Raiffeisen (le Casse rurali austriache). “Perché mai dovremmo acquistare a caro prezzo una banca – ha commentato Walter Rothensteiner, direttore generale della Raiffeisen Zentralbank – di cui subito dopo dovremmo cedere la metà, per le norme anti-trust?”. Resterebbe Bank Austria (gruppo Unicredit), cui la rete di sportelli in Carinzia potrebbe far comodo e potrebbe far comodo soprattutto la struttura del portafoglio clienti, composto per lo più da imprenditori e lavoratori autonomi. Ma anche Bank Austria ultimamente ha preso le distanze. Se lo abbia fatto soltanto per ragioni tattiche – per spuntare un prezzo di vendita più basso – lo si capirà presto.

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