Venerdì 24 Maggio 2024

21.01.25 Livio Fedrigo con la moglie EdithIn Austria si può sciare, ma hotel, bar e ristoranti sono chiusi. In Italia invece succede l’inverso: non si può sciare (le eccezioni sono previste soltanto per allenamenti sportivi), ma bar e ristoranti in un certo qual modo funzionano; non possono accogliere clienti, ma possono preparare cibi da asporto.

Questi due modi diversi di affrontare l’epidemia da Coronavirus vengono messi a confronto ravvicinato a Passo Pramollo: di là si scia, ma non si mangia; di qua si mangia, ma non si scia. Come venirne a capo? La soluzione l’ha trovata Livio Fedrigo, titolare dell’hotel Wulfenia (attualmente chiuso) e del bar Kabrio (invece aperto), che gestisce insieme con il figlio Fausto e il resto della famiglia.

Il bar Kabrio era stato ricavato da una ristrutturazione della casermetta che ospitava i carabinieri, quando c’era ancora la vigilanza al confine. Dopo Schengen le barriere tra gli Stati in Europa erano cadute e i carabinieri se n’erano andati da Pramollo. La casermetta non serviva più e se l’era presa Fedrigo per farne un bar, intuendo il valore strategico della sua 21.01.25 Pramollo Nassfeld, pensilina controllo profughi del 2016collocazione. Da allora, infatti, il locale era frequentato da tutti gli sciatori di passaggio tra il monte Madrizze e le piste del Gartnerkofel.

Quest’anno ci vengono solo austriaci e non possono più attraversare il confine per raggiungere il bar Kabrio. Che fare? Se Maometto non va alla montagna – hanno pensato i Fedrigo – andiamo noi da Maometto. Detto fatto, hanno pensato di organizzare pietanze da asporto da consegnare agli sciatori austriaci, perché le consumino sul loro territorio nazionale, senza sconfinare e incorrere nelle sanzioni della polizia austriaca, che in questi giorni è sempre vigile al valico. L’ex casermetta dei carabinieri trasformata in bar, del resto, si trova a ridosso della frontiera.

Con il passaparola la notizia si è subito diffusa tra gli sciatori. Il servizio funziona così: i clienti ordinano i cibi per telefono o con un sms al Kabrio e concordano l’orario in cui passeranno a prelevarli. All’ora convenuta avviene lo scambio lungo la linea di confine, come facevano una volta le spie dell’Est. Ognuno rimane nel suo Paese e allunga soltanto le mani rispettivamente per consegnare i cibi e incassare i soldi, senza che nessuno dei due debba “espatriare”. Nella parte austriaca sono stati montati dei tavoli all’aperto, su cui gli avventori possano appoggiare piatti e bicchieri, mentre mangiano in piedi. Fedrigo ha fatto collocare anche dei cassonetti, per raccogliere stoviglie usate e avanzi.

Il menù, ovviamente, non può essere quello completo di un ristorante, ma è comunque vario: dalle pizze agli spaghetti, dai calamari fritti al tiramisù. Livio Fedrigo è contento di poter lavorare in una stagione che sembrava condannata a morte dal Covid-19 e i suoi clienti sono contenti di poter mangiare qualcosa di buono. Al di là del confine la cucina italiana è sempre molto apprezzata. L’alternativa sarebbe un toast offerto dall’unico bar aperto in questi giorni a Nassfeld, ovvero nella zona di Pramollo in territorio austriaco.

Che accadrà in futuro? I ristoratori austriaci non sanno ancora quando potranno riprendere la loro attività. Il lockdown duro dovrebbe concludersi il 7 febbraio, ma questa data non riguarda il settore della ristorazione e dei bar, che continueranno a rimanere chiusi. A metà febbraio sarà fatto il punto della situazione, ma è assai probabile che di aperture si parlerà soltanto a marzo.

A quella data per gli esercizi nelle località turistiche, che hanno un’attività stagionale, sarà difficile ripartire, per chiudere un paio di settimane dopo, quando termina la stagione dello sci. Troppo complicato e oneroso fare rifornimenti di alimentari e assumere personale in cucina e ai tavoli solo per pochi giorni. A Pramollo sembra che sia disposto a farlo soltanto Hans Plattner, gestore dell’Alpenhof, situato alle pendici del Gartnerkofel. Tutti gli altri rimarranno chiusi, sperando di rifarsi durante l’estate. Nella zona del passo, quindi, chi vorrà mangiare qualcosa dovrà continuare a fare affidamento sulla cucina dei Fedrigo e a rassegnarsi a mangiare in piedi sulla neve, facendosi passare pizze e calamari oltre la sbarra di confine.

 

NELLA FOTO, Livio Fedrigo con la moglie Edith: sono loro a “sfamare” gli sciatori austriaci di Pramollo in questa stagione contrassegnata dal Covid-19. Nella seconda foto, il valico di confine, con la pensilina per il controllo profughi (che non c’è mai stato) costruita dal governo austriaco nel 2016.

________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

 

Lascia un commento