Mercoledì 4 Dicembre 2024

21.04.24 Manfred Haimbuchner intervistato da Lou Lorenz-DittlbacherIl mondo politico austriaco è diviso sul modo di affrontare la pandemia. Semplificando si può osservare da una parte quelli più prudenti, che vorrebbero prolungare il lockdown fino a quando i dati dei contagi saranno scesi a livelli più rassicuranti e le vaccinazioni avranno protetto una fascia più larga della popolazione. Dall’altra parte sono schierati i più “libertari”, che sollecitano un ritorno rapido alla vita normale, con riapertura di tutte le attività commerciali, didattiche, produttive, culturali che la diffusione del vaccino aveva costretto a chiudere.

Fanno parte del secondo gruppo gli esponenti dell’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista, che in questo loro atteggiamento presenta molte analogie in Italia con la Lega e con Fratelli d’Italia. Ma la distinzione tra “prudenti” e “aperturisti” attraversa tutti i partiti.

Nell’Övp, per esempio, la componente vicina al mondo imprenditoriale, spinge per le riaperture. Nell’Spö (il Partito socialdemocratico) la contrapposizione ha assunto tinte drammatiche, con uno scontro aperto tra la segretaria nazionale Pamela Rendi-Wagner – epidemiologa, consapevole perciò della pericolosità del virus e delle sue varianti e quindi propensa alla prudenza – e il governatore del Burgenland, Hans Peter Doskozil, che invece ha voluto anticipare le aperture, nonostante gli allarmanti dati epidemiologici nel suo Land. Rendi-Wagner ha ricevuto il sostegno del sindaco di Vienna, Michael Ludwig, anche lui socialdemocratico, ma non dagli altri leader regionali del partito. In questo momento si trova isolata e di fatto nell’impossibilità di guidare il suo partito.

Ancor più singolare la situazione nell’Fpö, schierato per le riaperture, al punto di essersi fatto promotore di più manifestazioni di protesta in piazza contro le misure restrittive del governo. Per una di queste manifestazioni il capogruppo al Parlamento Herbert Kickl è stato denunciato dal “Magistrat” di Vienna (è un organo amministrativo), che ha chiesto all’assemblea legislativa l’autorizzazione a infliggere una sanzione pecuniaria. L’altro ieri il Parlamento l’ha concessa. Kickl aveva partecipato alla manifestazione pubblica senza mascherina e, ovviamente, senza alcun distanziamento.

Al comportamento in piazza dei simpatizzanti dell’Fpö fa riscontro il comportamento in Parlamento dei deputati dello stesso partito. Sono gli unici a presentarsi in aula senza mascherina, benché richiesta in un ordine del giorno della presidenza.

La singolarità del caso è data dal fatto che il segretario politico dell’Fpö, Norbert Hofer, che ricopre anche la carica di terzo presidente del Parlamento, aveva inviato un twitt a tutti i deputati del suo partito, invitandoli a indossare la mascherina. Ma Kickl, che è il capogruppo dell’Fpö, lo aveva contraddetto. Il risultato del confronto-scontro lo si è visto nella seduta di giovedì, nella quale tutti i deputati del partito di estrema destra si sono presentati a viso scoperto. Solo Hofer, seduto al banco della presidenza, era mascherato.

L’”insubordinazione” dei parlamentari al loro segretario politico ha subito alimentato le voci di un cambio al vertice del partito: Hofer sarebbe stato mandato in pensione e Kickl ne avrebbe preso il posto. Voci naturalmente smentite, come è normale in casi del genere.

Le ha smentite anche il redivivo Manfred Haimbuchner, vicegovernatore dell’Alta Austria e vicesegretario nazionale dell’Fpö (il numero due, dopo Hofer), intervistato nell’edizione di tarda sera del telegiornale dell’Orf, Zib 2. Lo definiamo “redivivo”, perché Haimbuchner, come abbiamo riferito in questo blog, un mese fa era stato anche lui contagiato dal Covid-19, ricoverato nella clinica universitaria Keplero di Linz, trasferito immediatamente in terapia intensiva e intubato.

Per molti giorni si era trovato tra la vita e la morte, come lui stesso ha dichiarato qualche giorno fa, poco dopo il suo ricovero. L’altra sera in tv è apparso ancora provato dall’esperienza sofferta. “Non ho ancora recuperato completamente le mie condizioni fisiche – ha ammesso – Ci vorranno alcune settimane, forse alcuni mesi, ma posso svolgere il lavoro di ogni giorno”.

A intervistarlo era la giornalista Lou Lorenz-Dittlbacher, che gli ha chiesto se, dopo l’esperienza vissuta sulla propria pelle, non creda che l’Fpö abbia commesso qualche errore, negando la stessa malattia e diventando un bacino di raccolta di negazionisti.

Haimbuchner ha respinto questa immagine del suo partito. La pandemia esiste – ha detto – ma deve essere affrontata bene. Serve una gestione trasparente e si deveq offrire alla gente una prospettiva. È importante combattere il virus, ma anche garantire alla popolazione una vita quasi normale, rispettando coloro che non sanno come pagare l’affitto di casa o temono per la sopravvivenza della loro azienda.

E per quanto riguarda il rifiuto dei suoi colleghi parlamentari a usare la mascherina?, lo ha incalzato la giornalista. “Io sto con Hofer”, ha risposto il “redivivo”, che si è detto anche contento di vivere in Alta Austria, dove i consiglieri regionali dell’Fpö partecipano alle sedute del Landtag indossando tutti la mascherina. Due Fpö diversi a Vienna e a Linz.

 

NELLA FOTO, il vicegovernatore dell’Alta Austria, Manfred Haimbuchner, intervistato dalla giornalista Lou Lorenz-Dittlbacher nel telegiornale Zib 2 dell’Orf, andato in onda alle 22 di giovedì.

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