Sabato 18 Maggio 2024

20.11.29 Rudolf Anschober e Heinz FassmannIl cancelliere Sebastian Kurz è, dopo il Capo dello Stato, il politico austriaco che gode della maggior fiducia dei cittadini. Lo conferma anche l’ultimo sondaggio condotto dall’istituto demoscopico Ogm per conto dell’agenzia di stampa Apa. Sondaggio che rileva tuttavia un sensibile calo di consensi rispetto al precedente di luglio. È un trend largamente prevedibile: nei giorni dell’emergenza, ovunque nel mondo, i cittadini fanno quadrato attorno ai loro leader. È accaduto in Italia – basti pensare ai consensi di cui ha goduto e continua a godere il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – ed è accaduto anche in Austria. Solo che l’Austria dalla prima emergenza era uscita in scioltezza, mentre nella seconda, imprevista emergenza si trova in difficoltà e la fiducia in chi sta nella stanza dei bottoni ha incominciato a vacillare.

Ogm ha fornito dei numeri che misurano questo calo di fiducia. Al campione di elettori intervistato è stato chiesto, come sempre, quali sono i politici di cui si fidano di più, e quali quelli di cui si fidano di meno. L’indice che ne è derivato è il risultato della somma algebrica dei due numeri.

Per Kurz il valore attuale è 27, che è il più alto della scala, dopo Alexander Van der Bellen, a quota 48. Ma in luglio l’indice di Kurz era 38 e in piena prima pandemia era addirittura 51, superiore a quello del Capo dello Stato. Insomma, l’emergenza aiuta a scalare la classifica, ma poi diventa complicato mantenere le posizioni. Anche Kurz non c’è l’ha fatta e in pochi mesi ha perso quasi metà dei punti guadagnati (11 soltanto dall’ultimo sondaggio).

Vediamo come se la sono cavata gli altri, almeno quelli più noti anche ai lettori italiani. Cominciamo da quelli che stanno al governo, popolari o verdi. Sono sempre ai primi posti della classifica, ma sono tutti retrocessi rispetto al precedente sondaggio. Eccoli nell’ordine: dopo Van der Bellen e Kurz troviamo il ministro della Salute, Rudolf Anschober a quota 24 (14 punti in meno). Seguono il vicecancelliere Werner Kogler con 18 punti (-9), il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg (quello che aveva dato disposizione alle ambasciate di tifare per Trump) con 17 (-7), quindi il ministro dell’Istruzione Heinz Fassmann con 12 (-13), la ministra della Giustizia Alma Zadic anche lei con 12 (-9), il ministro degli Interni Karl Nehammer con 9 (-7), la ministra del Turismo Elisabeth Köstinger con 3 (-4), il ministro delle Finanze Gernot Blümel (quello che sperava di diventare sindaco di Vienna) con 2 (-8).

Abbiamo saltato alcuni nomi che a un non austriaco direbbero poco, ma la sintesi del discorso è questa: il governo, nel suo complesso, sta perdendo colpi, ma conserva la fiducia dei suoi cittadini. Quasi tutti i suoi membri sono in “zona positiva”, con qualche rara eccezione (come la ministra della Difesa, Klaudia Tanner, che è a -17, ma che nel precedente sondaggio era addirittura a -23, o come il presidente del Parlamento, Wolfgang Sobotka, che è a -16).

Va molto peggio per le opposizioni, che sono quasi tutte in “zona negativa” (la somma algebrica dei voti di fiducia e di sfiducia è inferiore allo zero). La leader dei socialdemocratici, Pamela Rendi-Wagner, per esempio, pur avendo guadagnato 3 punti, è a quota -5. L’unica esponente socialdemocratica sopra lo zero è Doris Bures, seconda presidente del Parlamento, a quota 7 (ma ha perso 5 punti dal precedente sondaggio).

Rimangono altri due partiti di opposizione, Fpö (estrema destra sovranista) e Neos (partito liberale di centro). Riservano entrambi una sorpresa. Nel sondaggio di Ogm i due leader sovranisti sono in fondo alla classifica: Norbert Hofer a quota -47 e Herbert Kickl a quota -48, entrambi in caduta libera. Colpo di scena invece in casa Neos, la cui leader Beate Meinl-Reisinger è balzata a quota 13 ed è così al settimo posto della scala. Per lei, evidentemente, ha contato molto essere riuscita a portare il suo partito nel governo della capitale.

Secondo Wolfgang Bachmayer, direttore dell’Ogm Institut, c’era da aspettarsi un crollo maggiore dei membri del governo, per le restrizioni imposte alla popolazione nel primo e nel secondo lockdown. Se tale crollo è stato ammorbidito, lo si deve ai numeri allarmanti di contagi e decessi e alle immagini drammatiche giunte dalle terapie intensive, che avrebbero convinto la popolazione ad accettare i nuovi provvedimenti “hart” e a stringersi dietro al loro governo.

Quanto a Van der Bellen, la sua posizione in testa alla graduatoria – secondo Bachmayer – è abbastanza normale, dato che come presidente della Repubblica svolge un ruolo di mediatore “super partes”, che di solito piace alla gente, e non deve compiere le scelte sgradevoli che spesso competono a chi governa.

 

NELLA FOTO, il ministro della Salute Rudolf Anschober, a sinistra, e quello dell’Istruzione Heinz Fassmann. Sono i due esponenti del governo che hanno risentito di più dei provvedimenti presi per l’emergenza Coronavirus.

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