Sabato 18 Maggio 2024

12.10.29 Karl Pfeifenberger e Jörg HaiderToh, chi si rivede, Karl Pfeifenberger! Lo avevamo perso di vista nel 2005, quando, al culmine della sua carriera politica (allora era vice di Haider nel governo della Carinzia, con assessorati molto “pesanti”: finanze, turismo, economia e altro ancora) aveva improvvisamente rassegnato le dimissioni. Lo aveva fatto – aveva dichiarato – perché la sua età (aveva 50 anni) era quella giusta per uscire dalla politica e intraprendere nuove sfide nel settore privato. Una spiegazione che non aveva convinto nessuno, perché chi pensa a 50 anni di lasciare la politica non si candida a 49 al consiglio regionale, per poi diventare uno degli uomini più potenti del Land, alla destra del trono di Haider. Più verosimile che la sue dimissioni fossero state “suggerite” discretamente, ma perentoriamente, dallo stesso Haider, per allontanare un personaggio divenuto scomodo, coinvolto nello scandalo del teatro galleggiante sul Wörthersee (un esperimento fallito, costato al Land milioni di euro), che in breve tempo si era fatto troppi nemici, per l’arroganza con cui aveva gestito il suo potere attraverso l’ assessorato e le società ad esso collegate, soprattutto nel settore turistico.

 

Bene. Da allora di Pfeifenberger non si era più sentito parlare. Ora il suo nome torna alla ribalta, perché Hypo Bank lo accusa di aver percepito indebitamente 324.000 euro dalla stessa banca, per attività di consulenza mai effettivamente prestate. Ricordiamo che la Hypo Bank di oggi, che denuncia Pfeifenberger, non è la stessa di allora, quando era diretta da Wolfgang Kulterer e telepilotata da Haider. È una banca passata in mano allo Stato e rinnovata nei suoi vertici, che tenta faticosamente di uscire dal dissesto in cui le precedenti gestioni l’avevano fatta precipitare (il licenziamento annunciato di 118 dipendenti nella controllata italiana è una delle conseguenze di quel dissesto). Il recupero dei soldi versati a Pfeifenberger, attraverso una società di consulenza a lui intestata, è uno dei tanti passi intrapresi per rimettere in ordine i conti.

 

Per capire come sono andate le cose, tuttavia, conviene fare qualche passo indietro e tornare a quel 2005 in cui Pfeifenberger dà le dimissioni dal governo del Land. Subito dopo incomincia la sua “nuova sfida nel settore privato”… alle dipendenze di Hypo Bank, allora banca pubblica, controllata per oltre la metà del capitale dal Land, cioè da Haider. È subito nominato direttore della Münzer Beteiligungs GmbH, società di Hypo Bank operante nel campo delle biomasse e del biodiesel (dal 2006 si chiama Habeg).

 

Tuttavia, mentre dirige la Münzer, Pfeifenberger trova il tempo per costituire una propria società di consulenza, la Wood Energy Consulting (ebbe vita breve, perché già due anni dopo, nel 2008, fu posta in liquidazione), anche questa operante nel settore delle energie alternative. Ed è a questa società che si rivolgono ora le accuse di Hypo Bank, perché avrebbe emesso fatture pro forma per prestazioni mai avvenute per un totale di 324.000 euro. Il bello è che le fatture della Wood Energy Consulting erano firmate da Pfeifenberger e sempre da Pfeifenberger erano firmati anche i mandati di pagamento di Hypo Bank, a volte accompagnati anche dalla firma di Kulterer. Insomma, Pfeifenberger pagava Pfeifenberger.

 

L’ex assessore di Haider contesta, naturalmente, le accuse. Sostiene che l’incarico di consulenza non fu affidato alla sua società  da Hypo Bank (tramite la controllata Münzer), ma da Hypo Bank International (anche in questo caso tramite una controllata, la Kahabag, recentemente messa in liquidazione). Insomma, non sarebbe stato lui a “pagare” se stesso, ma i pagamenti sarebbero avvenuti attraverso un intreccio di società, peraltro tutte appartenenti all’arcipelago Hypo. Pagamenti – insiste Pfeifenberger – per prestazioni effettivamente avvenute. Quella più importante è uno studio dal titolo “Potenzialità e tecnologie nell’utilizzo di bio-energie fino al 2020”. Uno studio così importante e utile che in tutta Hypo Bank non se ne trova traccia.

 

Naturalmente anche per Karl Pfeifenberger vale la presunzione di innocenza. Sta alla magistratura carinziana verificare l’attendibilità delle accuse, se mai si farà un’inchiesta e se il caso non sarà invece archiviato quattro volte com’era già accaduto per la parcella milionaria pagata al commercialista di fiducia di Martinz e Haider. Ma, a prescindere dagli sviluppi giudiziari che ci potranno essere, anche una vicenda come questa aiuta a capire come “le magnifiche sorti e progressive” di Hypo Group si siano concluse sull’orlo di un precipizio.

 

Nella foto, Karl Pfeifenberger con Jörg Haider, in tempi migliori.

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