Domenica 2 Giugno 2024

21.12.08 Johannes Hahn e Susanne Riess-Passer - CopiaIl commissario europeo per il Bilancio e l’Amministrazione, l’austriaco Johannes Hahn, è di nuovo sotto la lente di osservazione. Questa volta per presunti conflitti di interesse. L’accusa gli è stata rivolta dal giornale francese “Liberation”. Hahn sarebbe stato invitato a una battuta di caccia da alcuni lobbisti che operano sul fronte europeo, per ottenere da chi può scelte politiche che facciano comodo ai loro committenti.

Si sa che il mondo va avanti così e nessuno se ne scandalizza. L’Ue ha soltanto preso le sue contromisure, per garantire la trasparenza: i suoi membri, in particolare i membri della commissione, possono avere rapporti con chi bussa alla loro porta per chiedere favori, ma devono trascrivere date e circostanze di ogni incontro in un apposito registro, in maniera che tutto avvenga alla luce del sole.

Delle battute di caccia rivelate da “Liberation” Hahn invece non aveva comunicato nulla, forse contando che nessuno ne sarebbe mai venuto a conoscenza. Già le circostanze dell’incontro generano sospetti. Le battute di caccia, in questi casi, servono a tutto tranne che a cacciare: non hanno voglia o non sanno cacciare i lobbisti, men che meno sa cacciare il commissario austriaco Hahn. Sono solo pretesti per discutere di affari in ambienti discreti, solitamente raffinati, dove la cucina (e i prezzi) sono da chef stellati, che ricordano un po’ i castelli di caccia dell’aristocrazia d’antan.

Ci viene in mente un aristocratico austriaco operativo sulla scena internazionale, marito di una ministra dell’Övp (anche Hahn è dell’Övp), coinvolto nelle manovre per indurre il governo austriaco al fatale, inutile e costoso acquisto degli Eurofighter. Anche lui invitava le parti che dovevano convincere e quelle che dovevano essere convinte a battute di caccia nella sua tenuta. La caccia, dunque, come continuazione della politica con altri mezzi, avrebbe detto Karl von Clausewitz.

La caccia di cui ha riferito “Liberation” era avvenuta nel 2015, organizzata da una lobby di grandi proprietari terrieri. Alla fine il conto non era stato pagato alla romana, ma se n’erano fatto carico i lobbisti. Tutto in regola, secondo il commissario europeo ospite a tavola. Non lui personalmente, ma una sua portavoce ha spiegato alla radio austriaca che l’invito rivolto a Hahn era “di natura puramente privata”. Vi aveva partecipato anche la compagna di allora (quella di oggi è un’altra signora), che oltretutto era titolare di una licenza di caccia. Dove sta lo scandalo?

La vicenda di sei anni fa rievocata da “Liberation” ha indotto il quotidiano viennese “Der Standard” a rivelarne un’altra, più recente. Anche in questo caso si tratterebbe di conflitto di interesse. Nel giugno scorso Hahn era stato tre volte ospite a pranzo di Helga Berger, rappresentante della Corte dei Conti. A uno degli incontri il cameriere aveva aggiunto una terza sedia, per far accomodare anche l’attuale compagna di Hahn, che risponde al nome – udite! udite! – di Susanne Riess-Passer, già portavoce di Jörg Haider e vicecancelliera del primo governo Övp-Fpö con cancelliere Wolfgang Schüssel. Anche in questo caso Hahn non aveva dovuto metter mano al portafogli. Aveva pagato tutto la signora Berger. Anzi, aveva pagato tutto la Corte dei Conti, a cui la signora Berger aveva scaricato le ricevute del ristorante.

Anche in questo caso Hahn si era dimenticato di segnalare i pranzi nel registro dell’Ue, ritenendo che non fosse necessario farlo. In fin dei conti, si trattava di normali incontri di lavoro, abituali tra rappresentanti di istituzioni nazionali e internazionali. Ed evidentemente è abituale che a tali incontri i conti li paghino i contribuenti austriaci e che vi partecipino anche mogli o compagne dei convitati.

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Abbiamo incominciato l’articolo scrivendo che il commissario Hahn “è di nuovo sotto la lente di osservazione”. Non è stata una svista. Già nel 2007 era stato al centro di un mini-scandalo, quando si scoprì che la sua tesi di dottorato in filosofia, oltre che essere abborracciata e di modesta qualità, era in parte copiata. Non abbiamo tempo di raccontare di nuovo la triste storia, ma chi fosse curioso di conoscerla può leggere ciò che avevamo scritto in questo blog il 9 marzo 2011.

NELLA FOTO, il commissario europeo Johannes Hahn con la compagna del momento Susanne Riess-Passer.

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