Sabato 18 Maggio 2024

21.12.07 VaccinazioniDa giorni si parla dell’obbligo vaccinale deciso dall’Austria. Alcuni media lo danno già per esistente. In realtà il governo austriaco lo ha soltanto annunciato un paio di settimane fa, mentre in realtà dovrebbe entrare in vigore il 1. febbraio e fino ad allora potrebbero accadere tante cose.

Di certo per ora si sa soltanto che il disegno di legge predisposto dal ministero della Salute sarà discusso in Parlamento la prossima settimana, per essere poi trasmesso al Bundesrat, la seconda Camera, in cui sono rappresentati i Länder. Subito dopo incomincerà il cosiddetto periodo di “Begutachtung”, che durerà 4 settimane, nelle quali il provvedimento sarà al vaglio delle parti sociali (Camera dell’economia, Camera del lavoro, sindacati e altre organizzazioni rappresentative), che potranno dire la loro e proporre emendamenti. Da qualche anno al “Begutachtung” possono partecipare anche i semplici cittadini, intervenendo individualmente attraverso il web.

Il testo del disegno di legge non è stato ancora reso pubblico, ma se ne conoscono già a grandi linee i contenuti. L’aspetto più importante è quello delle sanzioni, perché senza di esse l’obbligo di vaccinarsi verrebbe subito declassato a “raccomandazione” di vaccinarsi, con i risultati che si possono immaginare.

Dunque le sanzioni. A chi non si vaccinerà sarà inflitta una multa di 600 euro ogni tre mesi. Significa che dopo la prima notifica avrà tempo tre mesi per mettersi in regola, altrimenti sarà nuovamente multato di altri 600 euro e così avanti, di tre mesi in tre mesi. Il no-vax recidivo potrebbe accumulare nell’arco di un anno fino a 2.400 euro di multa. Nel disegno di legge è specificato che la sanzione massima potrebbe arrivare a 3.600, ma non è chiaro in quali casi verrebbe applicata.

L’obbligo decorrerà dal 1. febbraio, ma non sarà applicato immediatamente. Entro il 15 febbraio i non vaccinati riceveranno una lettera dal Ministero della Salute con l’esortazione a mettersi in regola. Le prime sanzioni scatteranno dal 15 marzo in poi. Sarà il magistrato mandamentale (un organo amministrativo che ricorda un po’ le nostre Prefetture) a notificare e a incassare le multe.

Saranno esonerati dall’obbligo i giovani fino a 14 anni, le donne in stato di gravidanza, le persone che per ragioni di infermità non possono sottoporsi alla vaccinazione. Non sarà necessaria la vaccinazione nemmeno per le persone già contagiate dal Covid-19 e poi guarite; per esse l’obbligo resterà sospeso per 180 giorni dal momento in cui il loro test era risultato positivo.

Qualcuno si è chiesto perché l’obbligo di vaccinazione non sia stato introdotto immediatamente e si sia preferito rinviarlo a febbraio. La ragione principale è data dai tempi richiesti per l’approvazione della legge: più presto di così non si poteva fare e un provvedimento tanto coercitivo nei confronti dei cittadini non poteva essere preso alla leggera con un semplice decreto. Si è ritenuto che fosse necessario un atto formale del Parlamento e un’approvazione con un’ampia maggioranza, estesa anche alle opposizioni. Si ritiene che ai voti dei due partiti di governo (Övp e Verdi) si aggiungeranno quelli dei socialdemocratici (Spö), mentre voterà contro l’Fpö, il partito dell’estrema destra populista schierato con i no-vax, e probabilmente si asterrà Neos (liberali di centro).

L’altra ragione non detta è che il governo spera che da qui al 1. febbraio il numero dei non vaccinati si sarà ridotto di molto. Già il lockdown per i non vaccinati (sperimentato per ora per una sola settimana, ma che sarà riproposto alla scadenza del lockdown generale) ha convinto molti a cambiare idea. L’annuncio dell’obbligo a partire da febbraio è stato un’ulteriore spinta. Le vaccinazioni sono aumentate al ritmo di 700.000 alla settimana. Molte sono di chi aveva già ricevuto la prima o la seconda dose e si è fatto iniettare la dose successiva. Ma molte sono anche le prime dosi somministrate a chi finora si era dimostrato contrario o, comunque, perplesso.

Fino a ieri risultava vaccinato con doppia dose il 67,4% della popolazione (in Italia è il 79,9%), con differenze che vanno dal 73,4% del Burgenland al 63,1% dell’Alta Austria e al 63,9 del Salisburghese. Sarà un caso che il Burgenland abbia la più bassa incidenza settimanale di nuove infezioni di tutta l’Austria, mentre Salisburghese e Alta Austria hanno un numero di contagi da far girar la testa e le terapie intensive al collasso?

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