Sabato 18 Maggio 2024

11.03.16 Norbert Kapeller 2806406_500L’auto era parcheggiata davanti alla stazione di Linz, nello stallo riservato ai portatori di handicap; dietro al parabrezza, il certificato che attesta le condizioni di minorazione fisica del conducente. I poliziotti fanno un controllo di routine e scoprono che l’auto non appartiene alla persona menzionata nel documento, ma a un loro collega, Norbert Kapeller, 42 anni, anche lui in polizia, attualmente però in aspettativa, perché eletto deputato al parlamento nelle liste dell’Övp, il Partito popolare.

L’abuso viene contestato al parlamentare, ma in suo soccorso si precipita la moglie Bettina,  la quale dichiara di essere stata lei a parcheggiare dove non avrebbe potuto e di aver “dimenticato” sul cruscotto l’attestazione di handicap. La donna paga la multa di 220 euro e la cosa sembrerebbe finita lì. Se non che quando la polizia sta per restituire il certificato di handicap al legittimo titolare scopre che è scaduto da un pezzo: apparteneva infatti alla suocera del Kapeller, deceduta dieci anni prima.

A questo punto il caso assume rilevanza politica. È difficile, se non addirittura impossibile, dimostrare che il parcheggio nello stallo per gli handicappati sia stato un abuso ripetuto per 10 anni, ma il sospetto è grande. E soprattutto sorge il dubbio che Bettina Kapeller si sia addossata la colpa, per salvare il marito politico. Il quale marito proprio quel giorno si trovava a Vienna, in Parlamento. Il che non elimina i sospetti, ma li rafforza: Kapeller è di Freistadt, cittadina a nord di Linz, e per recarsi nella capitale scende in auto fino al capoluogo, dove sale su uno dei frequentissimi treni che portano alla capitale.

La storia finisce su tutti i giornali, suscitando le reazioni che si possono immaginare. Persino Josef Pühringer, governatore dell’Alta Austria, dello stesso partito di Kapeller, ha parole durissime nei confronti del deputato: “Queste cose non sono consentite a un normale cittadino e men che meno a un deputato”. Kapeller prima nega tutto e sostiene di non aver mai saputo dell’esistenza di quel documento sul parabrezza. Poi si riconosce comunque corresponsabile dell’accaduto e chiede scusa. Arriva addirittura a offrire denaro a un’istituzione di assistenza, a titolo di risarcimento. Ma non basta a calmare le acque. Così l’altro ieri annuncia le “dimissioni con effetto immediato da tutte le sue funzioni politiche”. Lo fa proprio alla vigilia di una riunione della direzione distrettuale dell’Övp, che avrebbe dovuto occuparsi del suo caso.

Norbert Kapeller, deputato dal 2002, in Parlamento si occupava di questioni militari. In questa veste nelle settimane scorse era stato protagonista dello scontro con l’Spö, partner di governo dell’Övp, in materia di reclutamento (il primo partito è per il passaggio a un esercito di mestiere, mentre i popolari vogliono mantenere la coscrizione obbligatoria). Era considerato una delle figure emergenti dell’Övp. L’incidente al parcheggio di Linz gli ha troncato la carriera. A differenza del collega Johannes Hahn – commissario europeo dello stesso partito, accusato di plagio nella tesi di dottorato di ricerca – Kapeller ha deciso di farsi da parte.

Nella foto, Norbert Kapeller, deputato dimissionario dell’Övp.

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