Sabato 18 Maggio 2024

21.12.22 Covid-19, terapia intensivaL’Austria ama il gioco d’azzardo. Anche quando la posta in palio è la salute dei suoi cittadini. Si spiega così la decisione del governo di sospendere nei giorni delle festività natalizie le misure di contenimento del Covid-19 anche per i non vaccinati. Non ci sarà un “liberi tutti”, alcune restrizioni rimarranno in vigore, ma le deroghe consentiranno comunque di festeggiare Natale e Capodanno “quasi” come ai vecchi tempi. Ci sarà un prezzo da pagare in termini di contagi e di ricoveri ospedalieri? Vista l’aggressività della nuova variante Omicron è probabile di sì, anche se i conti si faranno nelle prime settimane di gennaio.

Riepiloghiamo qui in dettaglio le regole per i giorni di festa previste dal ministro della Salute, Wolfgang Mückstein, cui faremo seguire quelle che disciplinano gli ingressi in Austria dall’Italia, già segnalate in questo blog.

Attualmente il lockdown generale è cessato per i vaccinati (o guariti), mentre resta in vigore per i non vaccinati. Questi ultimi teoreticamente sarebbero confinati in casa, ma in realtà è concesso loro di uscire per le esigenze di prima necessità: comprare i generi alimentari, quelli per gli animali domestici, recarsi in farmacia, in banca, alla posta, prestare assistenza a un familiare ammalato ecc. Possono uscire di casa persino per sgranchirsi le gambe. In pratica la condizione del lockdown per i non vaccinati non è data tanto dall’essere confinati in casa, quanto dal non poter accedere a determinati luoghi: i negozi non alimentari, i ristoranti, i bar, le birrerie, i cinema, i teatri, le sale da concerto, le piscine, le palestre, gli impianti sciistici.

Nei giorni di Natale sarà consentito loro di uscire di casa per festeggiare in casa di amici. Potranno farlo nel numero massimo di 10 persone, anche di famiglie diverse e ovviamente non conviventi. Stiamo parlando di persone non vaccinate, perché per quelle che dispongono del certificato “2G” (vaccinato o guarito) non esiste limite al numero dei partecipanti. Questa eccezione al lockdown vale nel giorni del 24, 25 e 26 dicembre, nonché il 31 dicembre, non nei giorni precedenti e seguenti e nemmeno in quelli intermedi. Il 27 dicembre, per esempio, i non vaccinati non potranno uscire di casa.

Altre norme particolari per le singole giornate: la sera della vigilia di Natale non ci sarà il limite orario delle 23 e quindi i non vaccinati potranno proseguire la serata conviviale con gli amici e parenti (al massimo 10) anche più tardi. Sempre la sera di Natale i cori potranno far sentire le loro voci in chiesa, in deroga alle restrizioni alle attività musicali (evidentemente si è tenuto in considerazione le esigenze delle celebrazioni liturgiche, benché proprio l’attività corale sia quella più propizia alla diffusione dei contagi). Infine anche nella notte di San Silvestro, quella tra il 31 dicembre e il 1. gennaio, verrà meno l’obbligo di chiusura alle 23 nei locali pubblici (dove sono ammessi solo vaccinati o guariti) e nelle abitazioni private (dove possono accedere anche i non vaccinati).

Resta da chiarire come faranno a ritornare a casa i non vaccinati nella notte di San Silvestro, stante il coprifuoco in vigore per essi. Il ministro dovrebbe dare una risposta in questi giorni.

E ora le nuove regole per entrare in Austria, in vigore da lunedì. Servono la certificazione verde “2G” (documento di vaccinazione o di guarigione) e un test molecolare fatto nelle 72 ore precedenti. L’obbligo del test viene meno per chi ha ricevuto anche la terza dose. Sono esentati i bambini sotto i 12 anni o i pendolari transfrontalieri regolari. Per questi ultimi valgono le regole precedenti: green pass “3G” (vaccinazione, guarigione o test).

Le persone vaccinate con due dosi o guarite, ma sprovviste di test molecolare, dovranno effettuare la registrazione on line del viaggio (Pre Travel Clearance) e sottoporsi a una quarantena fiduciaria di 10 giorni, che potrà essere interrotta al quinto giorno con un test molecolare negativo

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Due parole sulla situazione epidemiologica in generale. È molto migliorata in Austria, grazie alle tre settimane di lockdown generale. È sceso il numero dei nuovi contagi, nonostante l’insidia della variante Omicron, ed è sceso il numero dei ricoveri nelle terapie intensive (ieri erano 470, ben al di sotto della soglia di rischio di 600). Ma soprattutto si è abbassata l’incidenza settimanale rapportata a 100.000 abitanti, che è il parametro che consente un confronto con la situazione italiana. Fino a una o due settimane fa l’incidenza in Austria era fino a dieci volte superiore a quella in Italia. Ieri, per la prima volta, il rapporto si è invertito: l’incidenza in Italia era 282,1, superiore a quella in Austria di 204,5. Capovolto anche il rapporto nei decessi: 137 in Italia, contro i 17 in Austria (decisamente inferiori, anche tenendo conto del rapporto con la popolazione). Il vantaggio del nostro Paese è stato completamente riassorbito.

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