Sabato 18 Maggio 2024

18.10.23 Sebastian Kurz e Hartwig Lögerl cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha nuovamente criticato i conti dell’Italia, che prevedono nel 2019 un indebitamento del 2,4% del Pil. Lo ha fatto da capo del governo austriaco, ma anche da presidente di turno del Consiglio europeo.

Talvolta noi italiani crediamo che ce l’abbiano con il nostro debito soltanto i tedeschi, forse perché ogni giorno sentiamo a quanto è salito lo spread, che misura il differenziale tra i titoli decennali di Stato dell’Italia e i bond della Germania (ma è un raffronto che facciamo noi e fanno altri, come gli spagnoli o i portoghesi, misurandosi con un’economia stabile come quella tedesca, la Germania non ne ha colpa). O crediamo che ce l’abbia con noi Pierre Moscovici, che non ce l’ha affatto con noi, ma semplicemente deve assolvere al suo compito di commissario europeo per gli affari economici e finanziari.

In realtà ce l’hanno con noi tutti i Paesi virtuosi del Centro e Nord Europa, che sono preoccupati per come stiamo dilatando il nostro debito pubblico, non perché vogliano intromettersi nei nostri affari, ma perché hanno in comune con noi l’euro e quindi i nostri affari sono anche i loro affari.

Quando Kurz prende posizione sulla manovra finanziaria italiana lo fa rendendosi interprete di tutti questi Paesi, alcuni dei quali sono piccoli come l’Austria e quindi chiedono che i loro interessi siano difesi dall’Europa, perché altrimenti non sarebbero in grado di difendersi da soli. Chiedono che all’Italia non sia consentita una deroga alle norme europee – che l’Italia stessa ha contribuito a fissare e ha sottoscritto – perché l’esempio italiano potrebbe essere seguito anche da altri, allargandosi con un effetto domino.

In questa luce vanno lette le dichiarazioni del cancelliere austriaco. Quelle già riferite in questo blog sabato sono state ribadite ieri in una dichiarazione all’Apa, l’agenzia di stampa austriaca. Sono già state menzionate ieri dai notiziari radio e televisivi e nei siti web di informazione. Le riprendiamo nella versione più completa, per consentirne una migliore comprensione. “L’Austria – ha detto testualmente Kurz – non è preparata per farsi carico dei debiti di altri Stati, mentre questi Stati mettono in conto consapevolmente l’instabilità dei mercati”. All’Italia il giovane cancelliere chiede “un ritorno al buon senso”, mentre l’Ue deve “dimostrare di aver imparato la lezione dalla crisi della Grecia”.

Il ministro delle finanze Hartwig Löger ha rincarato la dose. Il governo di Roma “sarebbe ben consigliato a non tirare troppo la corda”. Dall’esempio della Grecia si vede “come la situazione possa diventare rapidamente seria e come si finisca a dipendere dai creditori”. Löger chiede un atteggiamento fermo anche alla Commissione europea: “L’Italia – ha dichiarato – prende in ostaggio l’Ue con la sua politica populista di indebitamento, se la stessa Ue non tira il freno a mano”. Un mancato rispetto delle regole aprirebbe porte e finestre anche ad altri Paesi.

La menzione della Grecia va intesa non soltanto con riferimento all’indebitamento mostruoso di quel Paese, ma anche alla falsificazione dei dati di bilancio. L’Italia ha annunciato un indebitamento previsto del 2,4%, ma questo dato si fonda su una ipotesi, giudicata infondata, se non addirittura falsa, di una crescita del Pil già nel 2019, che secondo gli osservatori degli altri Paesi non ci sarà mai.

 

NELLA FOTO, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, con il suo ministro delle Finanze Hartwig Löger.

______________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

Lascia un commento