Sabato 18 Maggio 2024

12.07.24 Franco AndolfoÈ morto all’età di 74 anni il cantante Franco Andolfo, uno sconosciuto in Italia dov’era nato il 7 luglio 1938, un mito in Austria, dove aveva messo piede la prima volta nel 1955, decidendo di restarvi per tutta la vita, e dove nel 1982 aveva ottenuto la cittadinanza. Era da tempo ammalato, con alti e bassi dovuti all’età, ma nell’ultimo anno sembrava essersi ben ripreso e aveva fatto anche alcune apparizioni pubbliche. Il decesso, avvenuto lunedì scorso nella sua casa di Vienna, ha colto amici ed estimatori di sorpresa. La moglie Claudia ha voluto rendere pubblica la notizia con qualche giorno di ritardo, per poter svolgere in intimità le esequie. Ma giovedì 2 agosto sarà celebrato un rito di suffragio nella chiesa di Sant’Andrea in Wien-Hütteldorf, cui tutti potranno partecipare.

 

Franco Andolfo non è il primo cantante che si sia trasferito all’estero per inseguire il successo. Ma la sua “fuga” non può essere associata a quella dei “cervelli” o delle aziende che decidono di delocalizzare. L’Italia è matrigna con chi fa ricerca scientifica o vorrebbe fare impresa, ma accoglie a braccia aperte cantanti, artisti, calciatori, veline, nani e ballerine. È probabile quindi che Andolfo si sarebbe fatto un nome anche in patria. Alle volte però a decidere è il caso e per lui il caso si presentò nel 1955, quando gli fu offerta l’opportunità di andare a suonare a Graz. Aveva solo 17 anni, ma già una lunga esperienza musicale, avendo incominciato a suonare la fisarmonica all’età di 6. Conclusa la scuola dell’obbligo, aveva scelto subito la strada dei concerti, incominciando da Abano Terme, non lontano da Este, dove era nato e abitava.

 

Il viaggio a Graz rappresenta la sua prima uscita all’estero e da allora non farà più ritorno in Italia, se non per far visita alla famiglia. Dal 1956 al 1959 suona in Germania, Olanda e Svizzera, poi per alcuni anni a Beirut, che a quel tempo è ancora una meta turistica da sogno. Nel 1966 torna definitivamente in Austria, ingaggiato all’Eden Bar di Vienna, un locale notturno leggendario nel cuore della capitale, a due passi dalla Kärntner Strasse, frequentato da nomi di spicco della politica, dell’economia e dello spettacolo. Per oltre trent’anni il nome di Andolfo sarà legato all’Eden Bar e viceversa. Ma l’anno dopo il cantante italiano scopre anche il Wörthersee e alterna le serate viennesi a quelle sul lago carinziano, dapprima nello Schlossbar di Velden, il castello-hotel allora di proprietà di Gunter Sachs, e poi nel bar annesso al casinò, che prenderà il nome da lui, “Franco’s bar”.

 

Perché Andolfo nel frattempo è diventato in Austria una celebrità e il suo nome un marchio di successo. La stampa lo definisce il “Frank Sinatra del Wörthersee”, per il carattere melodico delle sue canzoni e per il modo confidenziale e languido con cui le esegue, aggirandosi tra il pubblico con il microfono in mano. La qualifica potrà sembrare esagerata, ma corrisponde perfettamente alla percezione che gli austriaci avevano del suo stile artistico. Andolfo canta, ma anche compone. La sua prima canzone è del 1972 e si intitola “Bimba bimba”. È subito un successo e saranno un successo anche le canzoni successive.

 

Andolfo è ormai perfettamente integrato in Austria, parla e canta in tedesco, ma i brani creati da lui hanno tutti un titolo italiano e nei loro versi la nostra lingua si alterna a quella tedesca. Perché il cantante veneto è pienamente consapevole del valore aggiunto che il marchio Italia ha nella canzone e in particolare nella canzone d’amore. A “Bimba bimba” seguono “Hello Vienna”, “Vieni con me”, “Caro amore”, “Casino”, “Lontano da te”, “Una festa musicale”, fino al suo brano di maggior successo, “Ciao amici ciao”.

 

L’impegno artistico di Andolfo, tuttavia, non è confinato tra l’Eden Bar e Velden. Partecipa a tournée a Las Vegas e a New York, scrive musiche per film, compone Lieder in dialetto viennese. Per 15 anni viene invitato con la sua band a suonare al Ballo dell’Opera, per offrire agli ospiti qualcosa di alternativo al valzer che invece si ballano nella sala grande. L’Austrian Airlines gli commissione una canzone per festeggiare il primo volo Vienna-New York (la canterà in aereo, durante la trasferta). Sua è anche la canzone che accompagna i titoli di testa di “Ein Schloss am Wörthersee”, serial televisivo andato in onda per anni alla tv tedesca, le cui vicende si svolgevano in riva al lago carinziano.

 

Nel 2001, a 63 anni, mentre era in piena attività, Andolfo è colpito da un infarto e deve annullare gli impegni e ritirarsi a una vita più tranquilla. Ma non scompare del tutto dalla scena. Nel 2002, per esempio, pubblica un cd dal titolo “La mia Ferrari”, messo in vendita per beneficenza in occasione dell’iniziativa “Licht ins Dunkel” (luce nel buio) della tv pubblica. Lo scorso anno aveva voluto mettere ordine nella sua vita familiare, sposando la donna con cui conviveva da anni, una maestra elementare di nome Claudia.

 

L’ultimo saluto a Franco gli amici e i fans glielo daranno giovedì, nella chiesa di Sant’Andrea. Non è escluso che i presenti, anche molti cantanti, vogliano dedicargli la sua canzone di maggior successo, “Ciao amici ciao”. Un saluto che Franco Andolfo avrebbe molto apprezzato.

 

Nella foto, Franco Andolfo al Ballo dell’Opera di Vienna.

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