Sabato 18 Maggio 2024

18.12.21 Sparatoria a Vienna davanti a Zum FiglmüllerSparatoria in pieno centro a Vienna, ieri, verso le 13.30. La brutta notizia è che un uomo è morto e un altro è in fin di vita. Quella buona è che non si è trattato di un attentato terroristico, come quasi tutti avevano temuto in un primo momento, sentendo i colpi, ma di una probabile resa dei conti tra esponenti della malavita balcanica. Ma questo lo si è saputo solo più tardi, quando la polizia è riuscita a identificare l’uomo ammazzato e quello trasferito in gravi condizioni all’ospedale.

L’episodio di sangue è avvenuto in Bäckerstrasse, una delle vie piuttosto strette che formano quel reticolo di strade e stradine alle spalle della cattedrale di Santo Stefano, verso il Donaukanal. Per chi conosce un po’ Vienna, può essere d’aiuto per individuare la zona la famosa gelateria italiana Zanoni & Zanoni, sulla Rotenturmstrasse. Da quella gelateria si imbocca la Bäckerstrasse, un’arteria su cui si affacciano molti negozi e ristoranti.

Davanti a uno di questi, il “Zum Figlmüller”, molto frequentato perché propone ai clienti la tradizionale cucina viennese, è avvenuta la sparatoria. Due uomini fra i 30 e 40 anni, a volto scoperto, hanno sparato una decina di colpi di pistola, uccidendo un uomo che forse era appena uscito dal ristorante. Anche un secondo uomo è stato colpito, come dicevamo, ma non si sa con certezza se gli assassini volessero ammazzare anche lui, non riuscendovi, o se lo abbiamo ferito soltanto per caso. Subito dopo i due aggressori si sono allontanati di corsa in direzione della Köllnerhofgasse, mentre le persone che affollavano la Bäckerstrasse scappavano in preda al panico, cercando rifugio nei negozi o in qualche androne. È probabile che nelle vicinanze lo stesse attendendo un complice in auto, perché quando più tardi la polizia ha mobilitato i cani sulle loro tracce, questi hanno seguito l’itinerario della fuga, finché a un certo punto il loro fiuto non ha sentito più nulla, come se appunto i delinquenti fossero saliti su un veicolo.

Naturalmente sono incominciate subito le ricerche, con l’impiego di un elicottero e di decine di poliziotti, che hanno stretto un cordone attorno al quartiere della Bäckergasse, sperando che i malviventi si trovassero ancora in zona. Il blocco è stato tolto dopo tre ore. Soltanto la zona dove è avvenuta la sparatoria è stata interdetta ai passanti. Fino a tarda ora la caccia non ha dato risultati.

È più probabile che a individuare gli assassini aiuti l’identità e i precedenti dell’uomo ammazzato e di quello ferito. Ieri sera gli inquirenti dichiaravano ufficialmente che i due non erano stati ancora identificati, ma il quotidiano “Kurier” ha pubblicato due nomi, che ovviamente non possono che provenire da fonti interne alla polizia. La vittima sarebbe Vladimir Roganovic, 31 anni, membro del clan “Kovac”, uno dei più grandi e pericolosi del Montenegro. Nel 2009 era stato arrestato per l’omicidio di un capobanda rivale, ma rimesso in libertà dopo 5 anni per prove insufficienti. Nel maggio dello scorso anno, a Belgrado, era stato nuovamente arrestato e condannato a 8 mesi per falsificazione di documenti. La sua città di residenza dovrebbe essere Herceg Novi. Il ferito è un giovane di 22 di Nikšic, Stefan V.

Il clan “Kovac” è da tempo in lotta con clan rivali, che si contendono il mercato della droga e delle armi nella zona di Cattaro. Il suo capo, Slobodan Kašcelan, la cui presenza di tanto in tanto era stata segnalata anche a Vienna, è stato arrestato solo pochi giorni fa a Praga da una unità speciale della polizia.

La sparatoria di ieri a Vienna rientra in questo rapporto conflittuale tra bande criminali, anche se per il momento non è facile ipotizzare chi abbia premuto il grilletto e per quali ragioni. Ciò che invece appare certo è che si è trattato di una vera esecuzione: gli assassini avevano di mira soltanto Roganovic e forse anche il suo giovane compagno. Se fossero stati terroristi, avrebbero sparato a raffica e a caso contro la folla e probabilmente lo avrebbero fatto non in quella strada marginale, ma davanti al duomo di Santo Stefano o addirittura dentro il duomo.

 

NELLA FOTO, la polizia davanti al ristorante “Zum Figlmüller”, dove è avvenuto la sparatoria.

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