Sabato 18 Maggio 2024

13.03.27 Hypo Bank, Lorenzo Snaidero, Simone Caraffini, Daniele Metus, Sandro BallerinoCi sono l’ex direttore generale della Hypo Alpe Adria Bank spa, Lorenzo Di Tommaso, 60 anni, di Udine, e il responsabile dell’area Legal Service dello stesso istituto di credito, Carlo Bellogi, 51, pure residente a Udine. E ci sono anche tre vice direttori generali: Sandro Ballerino, 47 anni, di Udine, Daniele Metus, 53, di Moruzzo, e Simone Caraffini, 43, di Milano. Tutti coinvolti nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Udine sull’anomalo aumento dei canoni di indicizzazione di migliaia di contratti di leasing e tutti accusati di associazione per delinquere e truffa aggravata. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati ieri mattina dai militari del Comando provinciale di Udine della Guardia di finanza, contestualmente al decreto di perquisizione delle rispettive abitazioni. Al setaccio dei finanzieri anche la sede della banca, a Tavagnacco. Il blitz è scattato nelle prime ore di ieri, su delega del pubblico ministero di Udine, Barbara Loffredo. È indagato, per la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato (previsti dal decreto legislativo 231 del 2001), anche lo stesso istituto di credito.

 

L’attività operativa trova origine da alcuni esposti presentati all’autorità giudiziaria udinese a seguito di un’inchiesta trasmessa da “Striscia la notizia”, noto programma televisivo di satira e informazione di Canale 5. Gli accertamenti delegati al Nucleo di polizia tributaria di Udine fanno ipotizzare che l’istituto bancario dal 2008 in poi abbia strumentalmente applicato nelle condizioni di oltre 14 mila contratti di leasing (stipulati con clienti privati e aziendali), interessi non dovuti per circa 30 milioni di euro, cifra stimata che potrebbe anche subire incrementi.

 

Questa la presa di posizione ufficiale della banca: “Hypo Alpe Adria Bank Spa conferma che oggi (ieri, ndr), nell’ambito delle indagini relative alla tematica contratti di leasing indicizzati, la Guardia di Finanza sta effettuando, su delega della Procura delle Repubblica di Udine, una perquisizione presso la propria sede”. La banca, inoltre, fa sapere che una serie di indagini interne autonome e approfondite su quanto accaduto sono già state effettuate, assumendo i conseguenti provvedimenti disciplinari interni.

 

In esito a tali indagini, Hypo Alpe Adria Bank Spa aveva già provveduto a effettuare, all’indomani della rilevazione delle irregolarità, ‘motu proprio’ un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica, alla quale ha dato e continuerà a dare la più ampia collaborazione. La banca si dice fiduciosa nell’attività investigativa degli organi competenti e si dice certa che verrà fatta chiarezza nell’interesse della banca stessa, in quanto parte danneggiata, dei propri dipendenti e dei clienti. La banca precisa, inoltre, che sta procedendo con il ricalcolo dei contratti di leasing indicizzati e con i rimborsi alla clientela, già in parte effettuati e che stanno procedendo con la massima celerità.

 

La foto è stata scattata il 27 marzo scorso, giorno del defenestramento di Lorenzo Di Tommaso, e mostra il “nuovo” vertice di Hypo Bank Italia. Delle quattro persone, soltanto Lorenzo Snaidero (primo a sinistra) non è indagato; gli altri tre sono i vicedirettori Simone Caraffini, Daniele Metus e Sandro Ballerino.

 

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Alla holding di Klagenfurt lo sapevano da tempo. Su questo non ci piove. Non possiamo dire da quanto, perché si può supporre che certi “affari italiani” fossero stati taciuti alla casa madre carinziana. Ma, se vogliamo indicare una data, questa non può che essere il 27 marzo. È il giorno in cui il consiglio di amministrazione di Hypo Bank Italia “ha accettato le dimissioni dell’amministratore delegato e direttore generale Lorenzo Di Tommaso”, come si legge in un comunicato dell’istituto diffuso in quella data, nel primo pomeriggio. Ma nella lettera che il presidente di Hypo Italia, l’austriaco Johannes Proksch, invia quello stesso giorno a tutti i dipendenti, il messaggio è più esplicito. Si dice che Di Tommaso si è dimesso “su richiesta del consiglio di amministrazione”.

 

Chi in quella mattina si era trovato nel palazzo di vetro e cemento della direzione generale di Tavagnacco ricorda le voci concitate che provenivano dalla sala di riunione del consiglio di amministrazione, dove si stava consumando la fine dell’”era Di Tommaso” durata oltre un ventennio. Nikola Donig, portavoce del gruppo sceso apposta da Klagenfurt nel die irae, non si era sbilanciato molto. “Il dottor Di Tommaso – ci aveva detto – ha ritenuto insieme con gli altri membri del consiglio di amministrazione che in questa situazione fosse vantaggioso per la banca, per i clienti e per i dipendenti avere una direzione dell’istituto non gravata dal passato”. E alla precisa richiesta, se quel passo Di Tommaso lo avesse compiuto liberamente o perché costretto, Donig non aveva risposto né sì, né no.

 

Alla luce di quanto è avvenuto ieri, due mesi dopo, quella “non risposta” si presta a una inequivocabile interpretazione: può darsi che allora la holding carinziana non imputasse ancora a Di Tommaso responsabilità penali personali per truffa nei contratti di leasing indicizzati, ma sicuramente lo riteneva responsabile di non aver saputo vigilare e impedire che simili operazioni fraudolente a danno della clientela avvenissero.

 

Ora sotto accusa sono non solo l’ex direttore generale, ma anche tre vicedirettori e il responsabile legale della banca. I militari del Comando provinciale di Udine della Guardia di finanza avrebbero individuato oltre 14.000 contratti di leasing indicizzati, stipulati dal 2008 in qua, sui quali sarebbero stati lucrati interessi non dovuti per 30 milioni di euro, un importo per ora soltanto stimato, ma che secondo gli investigatori potrebbe essere addirittura superiore e riguardare anche contratti anteriori al 2008. Parallelamente all’inchiesta della Guardia di finanza, avviata in seguito a esposti di clienti di Hypo Bank (privati e aziende) e a una serie di ficcanti servizi trasmessi da Canale 5 nel programma “Striscia la notizia”, è in corso anche una indagine interna alla stessa banca che – come si legge nel comunicato diffuso ieri e menzionato nella prima parte di questo blog – “sta procedendo con il ricalcolo dei contratti di leasing indicizzati e con i rimborsi alla clientela, già in parte effettuati”.

 

E proprio da chi, all’interno della banca, è impegnato su questo fronte giungono informazioni allarmanti, che confermano la stima in difetto del danno fatta dalla Guardia di finanza. Gli interessi illegalmente trattenuti da Hypo Bank e da rimborsare alla clientela non si limiterebbero a 30 milioni di euro, ma sarebbero ben superiori, fino a raggiungere un importo più che doppio. Insomma, una catastrofe per una banca che finora aveva sempre chiuso i bilanci in attivo e che forse era riuscita a farlo – lo sappiamo soltanto ora – proprio perché non rimborsava il dovuto a migliaia di clienti leasing.

 

La holding carinziana ha fin da subito rassicurato che le perdite dovute al “buco” dei leasing saranno ripianate da Klagenfurt. Ma siamo in presenza di un cane che si morde la coda. Hypo Group ricapitalizza Hypo Italia, ma a sua volta – lo abbiamo scritto in passato – ha bisogno di essere ricapitalizzato per 700 milioni (questa la posta iscritta nel bilancio dello Stato austriaco, azionista unico della holding), importo che, secondo stime più recenti, potrebbe salire a 1,5 miliardi, da aggiungere ai 2,2 miliardi di soldi pubblici già versati dopo la nazionalizzazione dell’istituto.

 

Ora, a prescindere dalla difficoltà per un Paese piccolo come l’Austria di far quadrare i conti pubblici dissanguandosi per tenere in vita Hypo Group, al tempo stesso deve ottemperare all’ordine dell’Unione Europea di privatizzare l’intera holding o separatamente ciascuna delle sue banche controllate. Hypo Austria è già stata venduta a un gruppo indiano (anche se il closing deve ancora venire). Restano le banche nel Balcani e Hypo Italia, la cui liquidazione sollecitata dall’Ue appare ormai ineluttabile, visto che finora non sono stati trovati compratori e che, dopo la truffa sui leasing indicizzati, non se ne troveranno nemmeno con il binocolo. Siamo, insomma, a quella che un funzionario di Hypo Italia ha definito la “tempesta perfetta”, che rischia di far affondare definitivamente la barca.

 

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13.06.25 MORELLO_HYPO_BANKVa dato a Cesare quel che è di Cesare. E quindi va riconosciuto a “Striscia la notizia”, la popolare trasmissione di Canale 5, il merito di aver sollevato il velo sulla truffa dei leasing indicizzati di Hypo Bank Italia. È vero che anche la Banca d’Italia ha svolto e sta svolgendo ispezioni e che la stessa Hypo nel comunicato precedentemente menzionato parla di “indagini interne autonome e approfondite”. Ma la frode sui leasing va avanti dal 2008, forse da prima, e, guarda caso, viene scoperta e perseguita soltanto quando anche il “candido” Moreno Morello, assistito dal “ragionier Otto Conti” indagano tra i clienti truffati, incominciando a fare i calcolo degli interessi indebitamente percepiti dalla banca (allora sembrava trattarsi di qualche centinaio di migliaia di euro).

 

In questi giorni “Striscia la notizia” è chiusa per ferie. Le trasmissioni riprenderanno in settembre e – come ci ha fatto sapere la redazione – uno dei primi servizi sarà proprio su Hypo Bank. Ammesso che a quel tempo la banca esista ancora e che il palazzo di vetro e cemento progettato da Thom Mayne a Tavagnacco non sia diventato nel frattempo un acquario, come aveva ipotizzato nei mesi scorsi con surreale ironia uno dei 97 dipendenti licenziati.

 

Intanto, per chi volesse rivedere l’inchiesta di “Striscia”, indichiamo l’indirizzo web delle dieci puntate andate in onda:

* 12 febbraio: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?16993

* 19 febbraio: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17024

* 25 febbraio: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17035

* 26 febbraio: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17049

* 1. marzo: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17090

* 7 marzo: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17125

* 15 marzo: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17199

* 20 marzo: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17238

* 27 marzo: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17297

* 27 maggio: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17815

 

Nella foto, Moreno Morello, autore dell’inchiesta di “Striscia la notizia” sui contratti leasing di Hypo Bank.

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