Sabato 18 Maggio 2024

Nel 2022 il numero dei richiedenti asilo in Europa è aumentato del 50%. Non in tutti i Paesi nella stessa misura. In testa è l’Austria, che ha registrato lo scorso anno 108.490 domande di asilo, con una crescita triplicata rispetto all’anno precedente. Il dato è contenuto in un rapporto per ora riservato dell’Unione Europea, di cui sono apparsi alcuni stralci nel settimanale tedesco “Die Welt am Sonntag”.

Interessanti anche i dati in numeri assoluti. Complessivamente lo scorso anno sono state registrate in Europa 923.991 domande di asilo. Alla Germania è toccato il numero maggiore: 226.467. Seguono Francia con 154.597, Spagna con 116.952 e Austria, con 108.490. L’Italia viene dopo, pur essendo 6,5 volte più grande dell’Austria. Fanalino di coda è l’Ungheria, con sole 46 (quarantasei) domande di asilo.

La maggior parte dei richiedenti era costituita da siriani, seguiti da afghani, turchi, venezuelani e colombiani. Le richieste dei turchi si sono raddoppiate rispetto all’anno precedente, pur avendo scarse probabilità di essere accolte; quelle dei venezuelani si sono quasi triplicate.

Anche la Libia è presa in considerazione nel rapporto riservato dell’Ue, ma non come Paese di provenienza dei richiedenti asilo, bensì come Paese di transito. I migranti arrivano in Libia da altre regioni dell’Africa e dell’Asia e dalla Libia salpano in direzione dell’Italia. Dalle sue coste lo scorso anno hanno preso il largo 77.000 migranti, un numero mai così alto.

Nel rapporto non si tiene conto dei profughi ucraini, a cui nei Paesi dell’Unione Europea viene immediatamente concesso un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Lo scorso anno ne sono stati registrati in tutta l’Ue quasi 5 milioni.

Come emerge chiaramente dal rapporto dell’Ue, la piccola Austria è il Paese che ha sopportato l’aumento maggiore di arrivi nel 2022 e purtuttavia non è andata a piangere il morto a ogni vertice dell’Unione Europea. Proprio per questo sta pagando un caro prezzo in termini politici, in favore dell’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista, che oggi come in passato deve le sue fortune proprio al fenomeno migratorio.

In occasione delle imminenti elezioni in Bassa Austria e di quelle che si terranno in marzo in Carinzia, l’Fpö ha impostato la sua campagna con un manifesto dal titolo “Festung Österreich” (“Fortezza Austria”), seguito dallo slogan “Chiudere i confini, garantire la sicurezza”. Sarà il chiodo su chi battere anche nelle elezioni di autunno nel Salisburghese e quelle politiche del prossimo anno.

NELLA FOTO, il segretario politico dell’Fpô, Herbert Kickl, nel manifesto elettorale che propone l’Austria come un Paese chiuso dentro una fortezza, per non lasciare entrare gli stranieri.

__________________________

Austria vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Lascia un commento