Sabato 18 Maggio 2024

06.01.20 05 Villach, Heiligenkreuz Kirche - CopiaQuando si è in cammino capita, talvolta, di doversi fermare per riprendere fiato e guardare alle spalle il percorso che si è già fatto. Ci fermiamo oggi anche noi, perché questo blog è “in cammino” ormai da dieci anni è una pausa è ragionevole.

Il primo articolo apparve il 24 settembre del 2009, esattamente dieci anni fa. Lo avevamo scritto chiedendo al gruppo Repubblica di poter aggiungere ai suoi “blog d’autore” anche il nostro. Lo avevamo fatto, perché sentivamo la necessità di un’informazione meno discontinua su un Paese vicino e amico, di cui tuttavia i grandi mezzi di informazione si ricordano soltanto occasionalmente, quando qualcuno propone il doppio passaporto ai sudtirolesi, quando l’estrema destra va al potere, quando un ministro minaccia di chiudere i confini e un altro ministro propone addirittura di schierare gli autoblindo al Brennero.

Su ciò che capita negli altri giorni in questo piccolo ma straordinario Paese si sa poco o nulla e dieci anni fa ci eravamo messi in cammino, confidando temerariamente di poter colmare almeno in parte questo vuoto, scrivendo noi quello che gli altri non scrivevano.

Non sapevamo fino a quando sarebbe durato questo impegno, ma non ci eravamo posti limiti. Ora che sono passati dieci anni siamo sorpresi di aver retto così a lungo e siamo grati a chi ha avuto la pazienza di seguirci per tanto tempo.

Il primo articolo, pubblicato il 24 settembre di dieci anni fa, era di politica. Annunciava le imminenti elezioni in Alta Austria, uno dei Länder economicamente più importanti. Nei giorni successivi avevamo scritto di Haider, di banche, di feste popolari, di un riconoscimento conferito a Claudio Magris, del Ballo dell’Opera. Abbiamo spaziato dalla politica alla cultura, dall’economia al turismo, dai fatti di cronaca alla storia. Ogni giorno abbiamo proposto ai lettori l’argomento di attualità che ci aveva colpito di più, consapevoli di non poter offrire una copertura a 360 gradi su quel che accade in Austria. Ieri, per esempio, abbiamo ricordato Marko Feingold, uno degli ultimi testimoni dell’Olocausto, morto a 106 anni nella sua casa di Salisburgo. Ci era sembrata la notizia più importante della giornata, che non poteva essere ignorata.

Abbiamo fatto scelte di questo genere ogni giorno, tutti i giorni, feste comprese, senza mai mancare nemmeno una volta all’appuntamento. L’articolo che leggete oggi è il numero 3663 della serie iniziata 10 anni fa. Siamo partiti con il proposito di aprire una finestra sull’Austria di oggi, per rimuovere i pregiudizi favorevoli e sfavorevoli di chi conosce soltanto l’Austria di ieri, l’Austria di Francesco Giuseppe, dell’imperatrice Sissi, della marcia di Radetzky e dei valzer di Strauss, ovvero un’Austria che non c’è più, che molti rimpiangono e che alcuni credono che esista ancora, confondendo il mito con la realtà.

Il blog si intitola “Austria vicina”, perché eravamo partiti con l’ambizione o l’illusione di riuscire a rendere questo Paese più vicino a noi, facendolo conoscere meglio. Scorrendo i 3662 titoli che abbiamo alle nostre spalle siamo assaliti dal dubbio di non esserci completamente riusciti. Ma almeno possiamo dire di aver tentato.

* * *

Quando, poco più di 5 anni fa, eravamo a metà del nostro percorso e avevamo pubblicato l’articolo numero 2000, ci era venuto in mente di interpellare i nostri lettori. Ci interessava capire chi fossero, dove abitassero, che lavoro facessero, quali interessi avessero per l’Austria, ma soprattutto come avessero fatto la conoscenza di questo blog (leggendo la home page del Messaggero Veneto o de Il Piccolo, dove appare il link al blog? su Facebook o su Twitter? facendo ricerche su Google?), con quale frequenza lo leggessero (ogni giorno, di tanto in tanto, quasi mai…) e perché lo leggessero. Molti ci diedero una risposta.

Oggi rinnoviamo l’invito a chi legge queste righe a inviarci una mail all’indirizzo austriavicina@libero.it per rispondere alle stesse domande o almeno ad alcune di esse. Potrà farlo anche in forma anonima, ma la sua risposta comunque non sarà resa pubblica. Servirà soltanto a noi per comprendere meglio chi sono i lettori a cui ci rivolgiamo.

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