Sabato 18 Maggio 2024

13.04.26 Elezioni in Tirolo, manifesto OevpOggi i tirolesi sono chiamati alle urne per il rinnovo del loro Landtag, l’assemblea regionale composta da 36 consiglieri. Saranno oltre 532 mila gli aventi il diritto al voto e mai come questa volta il loro compito si presenterà complicato. Sulla scheda troveranno, infatti, 11 simboli: un numero abbastanza normale per noi italiani, ma non per gli austriaci, dove fino a pochi anni fa i partiti in lizza, a livello locale e nazionale erano al massimo 4 o 5 e talvolta addirittura solo tre.

 

Per definire la complessità della situazione il Partito popolare (Övp) – che in tutto il dopoguerra ha dominato il Land con una maggioranza assoluta e che soltanto alle ultime elezioni nel 2008 ha perso oltre 9 punti percentuali scendendo sotto quota 50 – ha rispolverato la definizione di “italienische Verhältnisse”, cioè di “rapporti all’italiana”: insomma, con tanti partiti e partitini che potrebbero far assomigliare il Tirolo all’Italia, portando inevitabilmente al caos. L’espressione “italienische Verhältnisse” ha sempre avuto un che di denigratorio nei nostri confronti, ma nell’uso che ne ha fatto questa volta l’Övp ne ha ancora di più: perché nei manifesti affissi in tutto il Tirolo alle parole è stata aggiunta l’immagine di una Fiat 500 (vecchio modello) con Berlusconi al volante che si schianta. Il titolo dice “Niente rapporti all’italiana”; segue sotto la soluzione: “Volkspartei o il caos”.

 

La strategia elettorale abbastanza brutale (nei nostri confronti) si spiega con il panico che sta facendo tremare le gambe ai vertici dell’Övp: per la prima volta, dal 1945 a oggi, rischia di non conquistare più la poltrona di governatore del Land e di non poter dirigere più a suo piacimento la politica regionale. Il sondaggio Gallup più recente dà infatti l’Övp ancora al primo posto, ma soltanto con il 33%. Il che significa che per governare avrebbe bisogno di uno o due alleati (attualmente il Tirolo è retto da una coalizione Övp-Spö), ma significa soprattutto e più verosimilmente che gli altri partiti, stanchi di un egemonia popolare durata quasi settant’anni, potrebbero coalizzarsi tra di loro, superare il 50% e formare da soli un governo, lasciando per la prima volta i popolari fuori dalla stanza dei bottoni.

 

I concorrenti dell’Övp, lo abbiamo detto, sono dieci, ma soltanto cinque di essi hanno probabilità di superare la soglia di sbarramento e fare ingresso nel Landtag. Li elenchiamo, indicando per ciascuno il peso elettorale loro attribuito dal sondaggio Gallup: Spö (socialdemocratici) e Verdi ciascuno con il 15%, Vorwärts Tirol (Avanti Tirolo) con il 12%, Fpö (liberalnazionali) con il 9%, Lista Fritz con il 5%, Team Stronach con il 4%.

 

Il raffronto di questi dati (stimati dal sondaggio) con quelli del voto del 2008 rende evidente la mobilità dell’elettorato tirolese, dopo decenni di sostanziale immobilismo. Significativo il calo della destra liberalnazionale (Fpö), che fino allo scorso anno sembrava la forza politica emergente, destinata a diventare il secondo partito a livello nazionale e ad aspirare addirittura al cancellierato. Il crollo in Carinzia del 3 marzo e queste previsioni per il Tirolo indicano una netta inversione di tendenza.

 

Emerge dal nulla fino a quota 12% una neonata lista civica “Avanti Tirolo”, guidata da una ex esponente di spicco dei popolari, Anna Hosp, già assessora regionale, e composta da altri ex popolari e non solo (il capolista, per esempio, è un socialdemocratico). “Avanti Tirolo” (Vorwärts Tirol) costituisce la minaccia più insidiosa all’Övp, perché la Hosp è già indicata da molti analisti politici come la probabile futura governatrice del Land.

 

Il destino di “Avanti Tirolo” sembra simile a quello della Lista Fritz (dal nome del fondatore Fritz Dinkhauser), anche lui un ex esponente dell’Övp, popolarissimo nella veste di presidente della Camera del lavoro tirolese. La Lista si era presentata per la prima volta agli elettori nel 2008, guadagnando addirittura il 18,35% e assicurandosi così il secondo posto. Un trionfo che sembrava dovesse ripetersi quest’anno. In gennaio, però, Dinkhauser è stato costretto a farsi da parte, per ragioni di salute, e siccome il successo della Lista era legato al suo nome, i consensi nei sondaggi sono precipitati. È probabile, quindi, che il ruolo di Dinkauser sia preso questa volta da Anna Hosp, con il suo “Avanti Tirolo”.

 

Il fatto che l’Övp tirolese rischi di essere colpito da fuoco amico (sia la Lista Fritz che Avanti Tirolo sono formate da ex popolari) la dice lunga sulla litigiosità all’interno del Partito popolare tirolese, che nasce soprattutto dalla contrapposizione tra la componente cittadina di Innsbruck e quella della periferia alpina. Gruppi sociali differenti, con interessi economici e sociali molto diversi, per tenere uniti i quali il collante del solo riferimento alla dottrina sociale della Chiesa cattolica non basta.

 

È questa contrapposizione di interessi nel partito dominante in Tirolo che determina l’interesse per il voto di domenica. Con cui i “rapporti italiani” c’entrano come i cavoli a merenda.

 

Nella foto, il manifesto elettorale del Partito popolare del Tirolo.

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