Le maestre di una scuola materna di Penzing, quartiere periferico di Vienna, hanno ricevuto dalla loro direttrice istruzioni su come vestirsi. Il nuovo dress code prevede che d’ora in avanti indossino abiti più castigati, che coprano adeguatamente il loro corpo, senza sottolinearne eccessivamente le rotondità. Lo scopo è di evitare che suscitino pensieri inappropriati, non tanti nei bambini loro affidati, ma nei genitori maschi, quando entrano a scuola per accompagnare i loro pargoli.
La questione era stata posta da alcuni papà musulmani, ai quali l’abbigliamento delle maestre era apparso troppo provocante, al limite della molestia sessuale. A qualcuno potrebbero venire in mente le mise di quel genere cinematografico che da noi, negli anni ’70, veniva definito “commedia sexy all’italiana”, popolato da professoresse (meglio ancora, supplenti) senza inibizioni, liceali che seducevano i loro docenti e perfino “monache musulmane”.
No, niente di tutto questo. Le maestre dell’asilo di Penzing erano vestite decentemente anche prima che la direttrice dettasse loro le nuove regole. Ma è evidente che un simile provvedimento, preso probabilmente per evitare conflitti con i genitori della comunità islamica, non potesse passare inosservato e non suscitare reazioni. Sono i “nuovi” cittadini di culto e cultura islamica a imporre le loro regole alle maestre austriache o non spetta invece ad essi adeguarsi ai costumi del Paese che ha dato loro ospitalità?
Il caso ha avuto un’eco anche in Italia. Il Giornale titolava ieri: “Le maestre indossino abiti più morigerati per non infastidire i papà musulmani”. Notizia ghiotta per Matteo Salvini, che l’ha subito rilanciata su Facebook, commentando: “Siamo alla follia”.
Ma come è stato possibile che una simile prescrizione fosse imposta alle maestre dell’asilo di Penzing? Il dipartimento MA 10 del Comune di Vienna, che si occupa delle scuole materne, non è stato in grado di dare una risposta. Non era a conoscenza del dress code introdotto nella sede di Penzing, aggiungendo che da parte del Comune di Vienna non vi è alcuna intenzione di imporre abiti “più castigati” al personale dipendente. In ogni caso, saranno effettuati accertamenti e, se necessario, saranno presi i provvedimenti necessari.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore all’istruzione Christoph Wiederkehr, di Neos (partito liberale di centro). “Per me è inaccettabile – ha dichiarato – che norme religiose relative all’abbigliamento siano applicate in istituzioni pubbliche, perché non sono compatibili con i valori di una democrazia liberale”. Di conseguenza, d’ora in avanti provvedimenti del genere saranno sottratti alla competenza delle singole sedi.
Penzing è un quartiere alla periferia ovest di Vienna, famoso perché ospita il complesso ospedaliero di Steinhof con la celebre chiesa di Otto Wagner, capolavoro dello Jugendstil. Ne avevamo parlato il 15 settembre scorso, quando la zona era stata colpita dal maltempo e dagli allagamenti. Ora incombe una nuova bufera, ma il cambiamento climatico questa volta non c’entra.
NELLA FOTO, una delle scuole materne comunali di Penzing.
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