Venerdì 4 Ottobre 2024

Prima le persone e poi le cose, aveva detto il cancelliere Karl Nehammer nel giorno in cui l’Austria aveva dovuto fare i conti con una delle maggiori catastrofi naturali del secolo e che a Vienna e in Bassa Austria aveva causato i danni maggiori. Nehammer intendeva che si doveva pensare a porre in salvo le persone, prima di intervenire nella riparazione dei danni. L’obiettivo è stato in parte raggiunto, perché il numero delle vittime si è limitato a cinque. Ora però è il momento della conta dei danni, niente affatto facile, perché, man mano che case e cantine vengono svuotate dall’acqua, appaiono sempre più gravi le dimensioni della catastrofe. Secondo le prime stime, per ricostruire tutto com’era prima la spesa supererà il miliardo.

Uno dei settori più colpiti, di cui però finora si era parlato poco, è quello del trasporto su rotaia. Proprio oggi le Öbb (le ferrovie austriache) hanno inviato un messaggio ai loro clienti, per avvertirli della gravità della situazione e del pericolo che alcuni treni debbano essere cancellati. Nella mailing list ci siamo anche noi, perché abbiamo prenotato un biglietto per Vienna, dove nei prossimi giorni andremo a seguire le elezioni politiche.

Il pericolo, tuttavia, non riguarda la Südbahn, la ferrovia meridionale su cui viaggeremo per raggiungere Vienna dall’Italia. Riguarda la Westbahn, ovvero la ferrovia occidentale. È l’arteria ferroviaria più importante dell’Austria, che da Vienna va a Linz e a Salisburgo e da lì poi si allaccia alla rete ferroviaria tedesca. È anche il tracciato più moderno, su cui le Öbb hanno investito molto. Vi transitano 500 treni al giorno, tra passeggeri e merci, non solo delle ferrovie pubbliche, ma anche di una società privata, la Westbahn. La velocità dei convogli sfiora i 300 chilometri all’ora, ma in alcune tratte supera i 330.

Da due settimane non si viaggia più sulla tratta Vienna-St. Pölten, che è quella più orientale della Westbahn. La stazione di Tullnerfeld è stata allagata e l’impianto elettrico è andato in tilt. Il tunnel lungo 2,5 chilometri di Atzenbrugg, non molto lontano, è stato completamente allagato. Anche qui l’impianto elettrico è stato compromesso e dovrà essere ricostruito ex novo. Quanto ci vorrà? Le Öbb non arrischiano previsioni, parlano di molti mesi.

Anche sui costi non ci sono per ora informazioni. Ma ai costi materiali per la riparazione dei danni si aggiungeranno quelli presumibilmente più elevati che deriveranno dall’interruzione di un’arteria fondamentale per il movimento di merci e persone tra l’Est e l’Ovest dell’Austria.

In attesa di tempi migliori, per ora il traffico è stato deviato lungo il vecchio tracciato ferroviario del Wienerwald, il bosco viennese, che non si presta alle alte velocità e che soprattutto per ora è a un solo binario, a causa di frane che hanno dissestato le rotaie e abbattuto la linea elettrica. Si lavora giorno e notte per far sì che almeno dal 10 ottobre anche il secondo binario sia disponibile. Sarà così ripristinata almeno un po’ di normalità.

NELLA MAPPA, la tratta della Westbahn tra Vienna e St. Pölter, che rimarrà chiusa per mesi (in rosso) e il vecchio tracciato (in verde) su cui ora ritorneranno i treni.

NELLA FOTO, uno dei passaggi sotterranei della stazione di Tullnerfeld.

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