Non tutto il male vien per nuocere. Gli austriaci non sanno quanto sono fortunati che il sospetto di plagio abbia spazzato via dal loro governo la ministra Christine Aschbacher. In meno di 24 ore è già stato trovato chi la sostituirà: è Martin Kocher (nella foto), docente all’Università di Vienna e direttore dell’Ihs (Institut für Höhere Studie), una delle massime istituzioni di ricerca finanziaria ed economica dell’Austria, accanto al Wifo. È l’uomo adatto a guidare il Ministero del Lavoro in un momento in cui l’Austria conta oltre mezzo milione di disoccupati e 400.000 lavoratori in “Kurzarbeit” (una specie di cassa integrazione)
Kocher non è un politico e non lo diventerà, come ha voluto precisare ieri nella conferenza stampa di presentazione, tenuta assieme al cancelliere Sebastian Kurz. Non ha mai fatto parte dell’Övp e nemmeno di organizzazioni vicine all’Övp. Ha collaborato però spesso con l’Övp e con il governo, quando è stato chiesto il suo contributo per le sue competenze in campo economico. È quello che farà anche ora da economista prestato alla politica, nella veste di ministro.
Martin Kocher ha 47 anni, viene da Altenmarkt, piccolo paese del Salisburghese, dove vivono i genitori, entrambi maestri di sci, e una sorella, psicoterapeuta. Si sarebbe dedicato volentieri allo sci anche lui, se gli studi e poi il lavoro non lo avessero portato in giro per il mondo. Laureato nel 2002 a Innsbruck in economia politica, nel 2007 ha conseguito l’”Habilitation” (nei Paesi di lingua tedesca è il massimo titolo di studio accademico, che abilita all’insegnamento), per proseguire con altre esperienze di studio in Olanda, Svezia, Germania (Università di Göteborg), Gran Bretagna e Australia (Università del Queensland, a Brisbane). Nel 2013 la Frankfurter Allgemeine Zeitung lo ha indicato come uno degli economisti più influenti.
Dal 2016 è al vertice dell’Ihs e dall’estate scorsa anche alla guida del Fiskalrat (organismo che vigila sull’osservanza da parte dell’Austria delle regole di bilancio dell’Ue). Sono entrambe istituzioni indipendenti, che Kocher dovrà ora lasciare per assumere il nuovo incarico di governo.
Dovendo occuparsi di lavoro (gli incarichi per la famiglia e la gioventù, già ricoperti da Aschbacher, andranno invece a Sabine Raab, ministra presso la cancelleria federale), Kocher prenderà di petto il problema più grave del momento: quello della disoccupazione provocata dalla pandemia. Considerando le indicazioni che già aveva fornito da direttore dell’Ihs, è prevedibile che solleciterà uno stanziamento miliardario per affrontare in maniera efficace la crisi del mercato del lavoro, servendosi dello strumento che già esiste, l’Ams (Arbeitsmarkt Service, che si occupa di ricollocare nel mondo del lavoro i disoccupati, servendosi anche di corsi di aggiornamento e di formazione) e puntando sulla digitalizzazione.
È una sfida non da poco, ma Martin Kocher è l’uomo giusto per affrontarla. Sicuramente con armi migliori di quelle di cui disponeva Christine Aschbacher.
Il giuramento nelle mani del Capo dello Stato, Alexander Van der Bellen, avverrà oggi, per cui il nuovo ministro potrà mettersi subito al lavoro.
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