Sabato 18 Maggio 2024

15.08.25 Andrä Rupprechter, ministro agricoltura - CopiaAndrä Rupprechter è il ministro dell’agricoltura nel governo austriaco. Di solito si occupa del prezzo del latte, della crisi del mercato suinicolo, degli indennizzi alle colture colpite dal maltempo. Una volta tanto, però, ha voluto uscire dal campo di sua competenza e lo ha fatto in maniera clamorosa, intervenendo in una questione di politica estera, forse la più scottante in questo momento: ha proposto di agire militarmente contro i tagliagole dell’Isis e di farlo con truppe di terra e non soltanto con bombardamenti aerei.

L’occasione per rilasciare una simile dichiarazione è stata offerta dal Forum di Alpbach, attualmente in corso. Si tratta di un annuale incontro di dibattito che si tiene nella tarda estate ad Alpbach (località del Tirolo settentrionale, non lontana da Kufstein) e a cui partecipano non meno di 4.000 persone, tra cui illustri personalità del campo scientifico, dell’economia, della politica. Non manca quasi mai anche qualche Premio Nobel.

A margine di uno di questi incontri, il ministro Rupprechter si è rivolto ai giornalisti, sostenendo la necessità dell’impiego di truppe di terra contro lo Stato islamico (Isis) nel Medio Oriente e nel Nord Africa. Gli Stati Uniti, l’Unione Europea e la Russia dovrebbero agire d’intesa, assieme ad alcuni “partner regionali”, come la Turchia, l’Iran, Israele e l’Egitto. Gli attacchi aerei – ha spiegato Rupprechter – non sarebbero sufficienti per fermare il terrore dell’Isis. Sarebbe necessario perciò l’impiego di truppe di terra con un mandato dell’Onu. Un simile intervento militare potrebbe essere definito “alleanza dei volonterosi”, riprendendo la definizione che già era stata utilizzata dagli Usa per la coalizione intervenuta nella seconda guerra del golfo.

Naturalmente secondo il ministro sarebbe necessario un chiaro indirizzo politico e strategico, per una pacificazione delle regioni coinvolte, evitando di ripetere gli errori commessi dall’ex presidente Bush con il suo attacco all’Iraq. Rupprechter ha anche criticato il prematuro ritiro delle truppe americane dagli Stati del golfo ordinato da Barak Obama.

Com’era prevedibile, la proposta del ministro ha scatenato sulla rete una valanga di commenti, quasi sempre critici. C’è chi gli chiede se, come ministro dell’agricoltura, non abbia altro a cui pensare, invece di occuparsi di cose che sono più grandi di lui. Altri lo accusano di voler lanciare una nuova crociata. Ma c’è anche chi condivide il suo ragionamento: “Anche se la proposta viene dal portinaio di una latteria cooperativa, non per questo non deve essere giusta, perché proprio là, nel terreno di azione dell’Isis, sta la ragione del male. Finché questa feccia non verrà sterminata, continuerà ad arrivare il fiume di migranti, provocando divisioni nella popolazione dell’Europa”.

 

NELLA FOTO, il ministro dell’agricoltura Andrä Rupprechter.

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