Sabato 18 Maggio 2024

ausgabe3_coverSul web circola da qualche tempo una strana notizia: i disperati che approdano in Europa via mare o lungo le rotte balcaniche non potrebbero a farlo con i soli propri mezzi. Ci riuscirebbero solo grazie a misteriose organizzazioni Usa, alimentate dal Dipartimento di Stato, che fornirebbero loro un aiuto finanziario variabile fra i 7.000 e i 14.000 euro, a seconda dei luoghi di partenza, per sostenere le spese del lungo viaggio e per pagare il pedaggio estorto loro dai passeur. In altre parole, sarebbe il governo degli Stati Uniti, per interposta persona, ad alimentare il flusso di migranti verso il vecchio continente.

Ma perché mai gli Usa dovrebbero sostenere costi simili (stiamo parlando di miliardi di dollari) per mettere in crisi i sistemi di accoglienza europei? Il web dà la risposta. Anzi, ne dà più d’una. La prima è che dietro tutta l’operazione vi sarebbe la cricca ebraica della East Coast, capitanata dai banchieri Rotschild, per i guadagni che potrebbe trarne a medio termine dal businnes dell’assistenza ai migranti. La seconda viene individuata in una curiosa strategia americana volta a indebolire l’Europa, di modo che questa a un certo punto sia costretta a chiedere l’aiuto degli Usa, che le imporrebbero tuttavia il Trattato transatlantico sul commercio.

La fonte di queste rivelazioni è “InfoDirekt”, un nuovo organo di informazione di Linz (Alta Austria), che dispone di una pagina online e di una versione stampata. È considerato di estrema destra, sia perché di estrema destra sono le sue firme, sia per i suoi contenuti improntati, per lo più all’antisemitismo, all’antiamericanismo, alle teorie complottiste.

Un esempio? A proposito dell’attacco alle torri gemelle di New York la rivista ospita l’intervista a un “esperto” americano, secondo cui i due grattacieli non sono crollati in seguito allo schianto di due aerei kamikaze, ma perché in precedenza mani oscure avevano collocato cariche di esplosivo in punti chiave, come fanno gli artificieri per demolire un edificio o un ponte. Anzi, dice di più. Siccome l’”esperto” era atteso a un convegno in Austria e non vi era giunto in tempo per un ritardo dell’areo causato dall’incendio all’aeroporto di Roma, insinua che quell’incendio potesse essere stato appiccato di proposito per impedirgli di partire.

“InfoDirekt” ha sede a Linz, in Dieselstrasse 4/28. Ma a quell’indirizzo non esiste nessuna redazione. C’è invece un ufficio postale. Per risalire alla “redazione” bisogna metter naso nel registro delle società, da cui si ricavano i nomi dei proprietari e il loro indirizzo vero in Ellbognerstrasse 60, dove ha sede l’”Österreichische Landmannschaft”, il cui presidente è anche direttore dell’”InfoDirekt”. L’”Österreichische Landmannschaft” è considerata un’associazione di estrema destra, che spalleggia i movimenti tedesco-nazionali presenti in Austria e che, tanto per comprenderne lo stile, predilige il gotico nei suoi manifesti e nei suoi documenti. Fa più celtico o, se vogliamo, più ariano.

Naturalmente questo non significa che le notizie di “InfoDirekt” non siano vere. Ciascuno è libero di credere che gli Stati Uniti finanzino i trafficanti di migranti dalla Libia all’Italia, così come è libero di credere che forze oscure (la Cia? le logge massoniche? gli ebrei?) abbiano minato le due torri e appiccato l’incendio all’aeroporto di Fiumicino. Servirebbe però qualche indizio in più, che in un mondo della comunicazione come il nostro, dove tutti possono scrivere di tutto, sicuramente non mancherebbe. Basterebbe che uno, uno solo delle migliaia di migranti assistiti anche qui da noi, dalla Caritas, in vena di vuotare il sacco, rivelasse che laggiù, ai confini meridionali del Sahara, uno sconosciuto gli si era avvicinato e gli aveva infilato nel taschino della giacca una mazzetta di 10.000 dollari.

Aggiungiamo che è del tutto improbabile che “InfoDirekt” sia “notoriamente vicino alle forze armate” austriache, come si vocifera sul web, e abbia ricavato le sue informazioni da un documento riservato dei servizi di intelligence militari. In primo luogo, perché l’Austria non dispone di forze armate (non ha la marina e non ha nemmeno l’aeronautica) e questa svista non depone a favore della credibilità della fonte. In secondo luogo, perché l’esercito austriaco riflette nei suoi quadri il colore politico delle forze al governo, che in tutto il dopoguerra sono state sempre, salvo una breve parentesi, socialdemocratiche e popolari. Un esercito di questo stampo non può avere rapporti di alcun genere con un’associazione di estrema destra come l’”Österreichische Landmannschaft”, editrice di “InfoDirekt”.

 

NELLA FOTO, la copertina dell’ultimo numero di “InfoDirekt”. I titoli della prima pagina dicono: “Potere dei media. Chi manipola i giornalisti?”, “Stampa comprata”, “La dittatura dell’Ue”.

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