Domenica 2 Giugno 2024

21.03.11 Rudolf AnschoberIl Covid-19 ha fatto una nuova vittima: il ministro della Salute Rudolf Anschober (nella foto). No, Anschober non è stato contagiato dal virus, per sua fortuna, ma è stato costretto a mettersi a riposo per disturbi cardiocircolatori, dovuti probabilmente – così ha spiegato una portavoce del Ministero – a una influenza trascurata a causa dei troppi impegni di lavoro.

Da un anno Anschober è costantemente sulla breccia per far fronte a un’emergenza sanitaria che sembra non finire mai. Nelle frequenti conferenze stampa è sempre apparso tranquillo e al tempo stesso tranquillizzante. Alle domande dei giornalisti, anche a quelle più insidiose, ha sempre risposto con pacatezza e senza svicolare, ammettendo, quando era necessario, errori o ritardi. Ma questo impegno prolungato, che non ha conosciuto soste nemmeno d’estate, deve aver influito sulle suo condizioni generali di salute.

L’ultimo colpo, se così possiamo definirlo, gli è stato inferto in occasione del riesame della sua proposta di legge di riforma degli interventi in caso di epidemie, come quella del Coronavirus. Le nuove norme avrebbero dovuto consentire al ministro margini maggiori di manovra in situazioni di emergenza.

Il sistema legislativo austriaco prevede che le proposte di legge, prima di essere sottoposte all’approvazione del Parlamento, siano prese in esame da esperti e da rappresentanti di istituzioni politico-economiche, chiamati ad esprimere il loro parere. Dal 2017, però, si è ritenuto necessario ampliare la platea degli “esperti”, secondo il criterio dell’”uno vale uno”, che in Italia ben conosciamo.

Da allora le proposte non vengono sottoposte preliminarmente soltanto a chi se ne intende, ma sono anche pubblicate sul sito web del Parlamento, dove chiunque può dire la sua. Siamo, insomma, al “bar Sport” virtuale, che diventa anticamera dell’assemblea legislativa. Parafrasando Umberto Eco, si può dire che “Internet ha dato diritto di parola agli imbecilli: prima parlavano solo al bar e subito venivano messi a tacere”. La proposta di Anschober, così, è stata valutata non solo dagli esperti, ma anche da comuni cittadini, che, dopo aver letto una chat critica sulle pagine Facebook, hanno usato il copia-e-incolla per inondare il sito del Parlamento con 24.000 “osservazioni”, tutte identiche.

Non sappiamo quanto l’assalto informatico abbia influito sullo stato di salute del ministro Anschober, ma di sicuro non gli ha giovato, dopo 12 mesi di calvario. I medici gli hanno imposto il ricovero in ospedale e così ha fatto, disertando l’ultima conferenza stampa in programma martedì e la riunione del consiglio dei ministri di ieri.

Al termine della seduta il vicecancelliere Werner Kogler (dei Verdi, come Anschober) ha riferito che il ministro è sotto osservazione, ma che si sta riprendendo e che già all’inizio della prossima settimana potrà tornare al suo tavolo di lavoro.

Per la cronaca, Anschober è il secondo ministro dei Verdi a lasciare scoperto il suo incarico. Il mese scorso si era ritirata in congedo di maternità anche la ministra della Giustizia, Alma Zadic, del cui portafoglio si era fatto carico temporaneamente il vicecancelliere. Per Anschober, invece, confidando su un suo rapido rientro, non si è provveduto a una sostituzione.

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