Domenica 2 Giugno 2024

1208_SCALED_440x0 Ospedale di KlagenfurtIn quale disastrosa situazione si trovino i conti del Land Carinzia lo dimostra la recente vendita di tre suoi ospedali. Due si trovano nella valle del Gail (quello di Hermagor e quello di Laas, periferia di Kötschach-Mauthen), il terzo è a Wolfsberg, il distretto carinziano più orientale, al confine con la Stiria. Dall’operazione si ricaveranno 75 milioni di euro, oltremodo utili per ridurre il deficit di bilancio del Land, che nel 2010 è previsto in 255 milioni di euro, su un totale di entrate e uscite di 2,1 miliardi. L’indebitamento complessivo raggiungerà così l’importo esorbitante di 2 miliardi e mezzo. Che il governo Dörfler sia ricorso alla vendita di tre strutture sanitarie per fare cassa non deve stupire. Non ha fatto altro che seguire la strada già percorsa dal suo predecessore, Jörg Haider, che nel 2005 aveva venduto l’ospedale regionale di Klagenfurt e nel 2007 quello di Villaco. Ma non si era trattato allora e non si è trattato oggi di una privatizzazione, come verrebbe naturale pensare. Tutti i nosocomi sono stati venduti alla Kabeg, sigla che sta per Krankenanstalten-Betriebsgesellschaft (in italiano “Società di gestione degli istituti ospedalieri”). E la Kabeg non è un’azienda privata, ma una società pubblica di proprietà del Land.

In altre parole, siamo in presenza di un trucco contabile o, per usare un’altra espressione a noi più nota, a un esempio di “finanza creativa”. Il Land Carinzia ha venduto a se stesso gli ospedali, iscrivendo il ricavato tra le poste attive del bilancio e riducendo in egual misura l’ammontare del deficit. Naturalmente la Kabeg non aveva soldi per acquistare gli immobili ospedalieri e per trovare i 75 milioni da versare al Land ha dovuto accendere un mutuo con le banche. Chi pagherà gli interessi e sarà chiamato a restituire il capitale? Il Land naturalmente.

Si tratta di una mera operazione di facciata, per non far apparire il buco di bilancio in tutta la sua dimensione e per non sforare i parametri di Maastricht. Ma i nodi prima o poi verranno al pettine. Anzi, verranno più prima che poi. Già nel 2005, in occasione della vendita dell’ospedale di Klagenfurt per 350 milioni di euro, si era calcolato che la Kabeg, per restituire capitale e interessi, avrebbe pagato in vent’anni circa 600 milioni. Oggi la situazione è addirittura peggiorata, perché a causa della crisi economica internazionale i trasferimenti dallo Stato al Land Carinzia sono stati inferiori rispetto a quelli del passato di 100 milioni di euro. Da ciò la necessità di ricorrere alla vendita di altri ospedali, del resto già programmata, ma per il 2010. Il fatto che sia stata anticipata di un anno dà la misura della gravità della situazione.

La delibera che dispone la vendita degli ospedali è stata approvata nel Landtag (il consiglio regionale carinziano) con i voti del Bzö (il partito fondato da Haider) e dell’Övp. Nel 2005, in occasione della prima vendita, vivo ancora Haider,l’Övp aveva tuonato contro l’operazione. Ora che siede nella stanza dei bottoni ha cambiato idea. Hanno cambiato idea anche i socialdemocratici (Spö), che quella volta avevano votato a favore della vendita e che ora invece, dai banchi dell’opposizione, hanno votato contro. A differenza, invece, dei loro cinque compagni di partito, presenti del consiglio di sorveglianza di Kabeg, che hanno votato (quattro su cinque) a favore della cessione. Segno che Jörg Haider ha fatto scuola e che il populismo è ormai patrimonio di tutte le forze politiche carinziane, eccezion fatta per i Verdi.

Il quadretto fin qui dipinto dovrebbe anche chiarire le ragioni per cui il Land Carinzia non può sottoscrivere l’aumento di capitale del disastrato gruppo Hypo Bank Alpe Adria, sottoscrizione caldeggiata dalla Bayern Lb, socia di maggioranza. Non può sottoscriverlo perché è letteralmente al verde.  L’unica soluzione per ridare ossigeno alla holding bancaria carinziana sarebbe la cessione alla Bayern Lb della quota di capitale ancora detenuta dal Land Carinzia (12,4%), in modo che sia il socio bavarese da solo a sostenere l’intero aumento di capitale.

Nella foto, il padiglione di medicina palliativa dell’ospedale regionale di Klagenfurt.

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