Sabato 18 Maggio 2024

12.11.00 Hypo Bank KlagenfurtHypo Group ha di nuovo presentato il conto dei suoi disastri al contribuente austriaco. Questa volta si tratta di 700 milioni di euro, che l’assemblea generale della holding bancaria (in realtà si tratta di un azionista unico: lo Stato), riunitasi a Vienna, ha deliberato come ricapitalizzazione, per fronteggiare le nuove perdite emerse. In realtà l’esigenza di una ricapitalizzazione era stata prevista da mesi, tant’è che nel bilancio dello Stato austriaco erano già iscritti in uscita i 700 milioni. La novità è che quell’importo, come molti temevano, basterà soltanto per far fronte alle perdite registrate nel primo semestre dell’anno, mentre entro la fine del 2013 servirà ancora un altro miliardo.

 

Facciamo un po’ di conti. Finora lo Stato austriaco aveva scucito per il salvataggio di Hypo Group 2,2 miliardi, che salgono a 2,9 considerando la ricapitalizzazione appena deliberata. Se aggiungiamo il miliardo che si renderà necessario nei prossimi mesi il conto complessivo sale a quasi 4 miliardi. Questo accadrà finché la ministra delle finanze Maria Fekter si incaponirà a non costituire una “bad bank” in cui far confluire i 12 miliardi di crediti in sofferenza del gruppo (800 milioni vengono dall’Italia e sono stati parcheggiati per ora in Hypo Leasing), che pesano come piombo sulle spalle della banca.

 

Da dove nasce il baratro nei conti di Hypo Group? Una risposta l’ha data il portavoce Nikola Donig: in primo luogo dalle misure di ristrutturazione imposte dall’Ue che hanno comportato una svalutazione del 30% del valore patrimoniale delle controllate nei Balcani (1,5 miliardi), la vendita di Hypo Austria per la metà del suo valore (65 milioni al posto di 120), la liquidazione avviata per Hypo Italia e, per finire, gli 85 milioni che dovranno essere restituiti ai clienti leasing italiani imbrogliati nel calcolo degli interessi.

 

Questi ultimi, ovviamente, hanno pesato enormemente sul bilancio 2012 di Hypo Italia, che è stato approvato soltanto ieri, con molto ritardo rispetto al solito. Calcolo di interessi sbagliato e rettifiche di valore sui crediti hanno costretto la controllata italiana a chiudere per la prima volta il bilancio in perdita per 35 milioni. A ripianare i conti ha provveduto la “casa madre”, con un versamento in conto capitale di 85 milioni, che ha riportato il coefficiente Tier 1 al di sopra dell’11,5%.

 

Con la presentazione del bilancio semestrale e la ricapitalizzazione si conclude in Hypo Group l’era Kranebitter. Il manager, che aveva rassegnato le dimissioni in rotta di collisione con la ministra Fekter, non ha voluto andarsene prima di questi ultimi adempimenti. Lascerà la guida della holding il mese prossimo. Per ora non si è trovato nessuno disposto a prenderne il posto.

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