Sabato 18 Maggio 2024

10.06.22 grossglockner-hochalpenstrasseSta per compiere 75 anni la strada del Großglockner e le celebrazioni in Austria sono già cominciate, con largo anticipo. Del resto l’evento è tra quelli che contano nella storia della repubblica transalpina, perché quella del Großglockner non è una strada qualsiasi, come sa chiunque l’abbia percorsa, ma una complessa opera di ingegneria d’alta quota. Con un percorso di 30,2 chilometri, 67 ponti, un’infinità di tornanti e pendenze che arrivano al 14%, scavalca gli Alti Tauri a 2575 metri di altezza.

Era una meraviglia dell’ingegneria civile quando fu costruita 75 anni fa in soli 26 mesi di lavori (l’inaugurazione ufficiale ebbe luogo il 3 luglio 1935) e resta una meraviglia ancor oggi. Sorprende soprattutto la bellezza del paesaggio che attraversa, tra Heiligenblut e Zell am See, con diramazione alla “Kaiser Franz Josef Höhe”, balcone naturale su ciò che resta del ghiacciaio della Pasterze e sulla mole del Großglockner che lo domina. Non deve stupire perciò che la “Großglockner Hochalpenstraße” sia percorsa annualmente da 900.000 veicoli e risulti così terza in Austria tra le mete turistiche più visitate. È anche tra quelle più visitate dagli italiani, che così possono vedere da vicino il monte più alto dell’Austria.

In occasione del giubileo dei 75 anni sono state organizzate molteplici iniziative, fra cui sicuramente la più importante è una mostra allestita a Piffkar (versante salisburghese della strada), che illustra con immagini, documenti, cimeli e rari filmati la storia della straordinaria arteria. Si comincia, ovviamente, con gli anni della progettazione e costruzione, che abbracciano un arco di tempo tra il 1924 e il 1935. All’impresa parteciparono 3.200 uomini, tra operai e tecnici. I lavori, con i modesti mezzi di allora, richiesero 1 milione 800 mila turni di lavoro. Furono movimentati 870 mila metri cubi di terra e roccia e costruiti muri di contenimento per 115.750 metri cubi.

I costi dell’opera, preventivati nell’equivalente di 6,5 milioni di euro, risultarono a consuntivo 53,5 milioni, più 3,3 milioni per l’adeguamento della viabilità di raccordo a fondovalle. Una somma enorme, che però potè essere ammortizzata in tempi relativamente brevi con i pedaggi: i costruttori avevano ipotizzato un’utenza annua di 120.000 veicoli, mentre di fatto furono superati subito i 300.000, saliti a 375.000 alla vigilia della seconda guerra mondiale.

Altre sezioni della mostra sono dedicate ai lavori di sgombero della neve in primavera (d’inverno la strada è chiusa) e agli aspetti naturalistici del Parco nazionale degli Alti Tauri attraversato dall’arteria.

Ciò che la mostra non illustra adeguatamente è il significato politico che la realizzazione dell’infrastruttura ebbe negli anni ’30. Fu una scelta del regime austrofascista di realizzare un’opera di grande impatto sull’opinione pubblica, che potesse rafforzare un’identità nazionale ancora vacillante, dopo la recente scomparsa dell’impero, e insidiata dai richiami dell’Anschluß alla Germania.

Nella foto, la mole del Großglockner e in primo piano la strada alpina che sfiora il ghiacciaio attraversando gli Alti Tauri.

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