Sabato 18 Maggio 2024

21.08.31 Ibis eremiti in volo per BressanoneC’era un tempo in cui la caccia veniva praticata senza alcuna limitazione. I nostri nonni sparavano ovunque vedessero qualcosa muoversi. È questa la ragione per cui molte specie animali sono scomparse dalle nostre campagne e dai nostri monti.

Anche in Austria le cose non sono andate meglio. L’erede al trono imperiale Francesco Ferdinando – quello assassinato a Sarajevo assieme alla moglie – era uno sterminatore di animali, che andava a cacciare in patria e anche in altri remoti angoli del mondo. I suoi sudditi prendevano esempio da lui.

Tra le vittime del “fuoco” degli umani figura l’ibis eremita, un tempo molto diffuso in Austria e ora pressoché scomparso. Per rimediare ai danni degli avi, è in atto da anni un progetto di ripopolamento, che richiederà molto tempo e pazienza, ma che alla fine riporterà gli ibis a volare nei cieli austriaci.

Funziona così. Nel parco faunistico di Rosegg, nella Carinzia meridionale, vengono allevati ibis in libertà. Se ne occupano, in particolare, Helena Wehner e Katharina Huchler, che fanno parte del “Waldrappteam” (questo è il nome del progetto, “Waldrapp” in tedesco significa appunto “ibis eremita”). Tra gli uccelli e le due “madri adottive”, che ne hanno cura fin dalla nascita, si instaura un rapporto di piena fiducia ed empatia. Dove vanno Helena e Katharina vanno anche gli ibis ad esse affidati.

Le due donne sono anche pilote di ultraleggeri, altrimenti non potrebbero svolgere il compito loro affidato. Quando si levano in volo, gli ibis le seguono. L’esperimento viene ripetuto molte volte sui cieli di Rosegg, finché arriva il giorno in cui si decide di fare il grande viaggio.

Perché lo scopo è proprio questo: insegnare agli ibis la tradizione del volo migratorio che essi, nati in cattività, non conoscono ancora. Il luogo di partenza, tuttavia, non è il parco faunistico di Rosegg, ma Seekirchen am Wallersee, nel Salisburghese. È stato così anche quest’anno. Helena e Katharina hanno accompagnato 28 giovani ibis in questa località, da dove qualche giorno fa hanno spiccato il volo per l’Italia. Destinazione l’oasi naturale del Wwf a Orbetello, un viaggio di 900 chilometri, da compiere in sei tappe (o qualcuna di più, se le condizioni meteo e le correnti d’aria dovessero essere avverse). Giunti a Orbetello, gli ibis verranno trattenuti per alcune settimane in voliere, per impedire loro di proseguire la migrazione. Poi verranno rilasciati in piccoli gruppi.

Gli ultraleggeri di Helena Weher e Katharina Huchler sono decollati e gli ibis li hanno seguiti, come i cuccioli fanno con la mamma. Lo stormo ha assunto una formazione a “V” e con le due “mamme adottive” ai lati ha scavalcato senza difficoltà le Alpi, innalzandosi sopra la Zillertal fino a 2.800 metri di quota. La prima tappa è stata Bressanone, la seconda Thiene. A terra gli uccelli hanno trovato una voliera e cibo per rifocillarsi.

Lo stormo partito quest’anno – e che dovrebbe essere ancora in viaggio per Orbetello – è il 14. del progetto “Waldrappteam”. In tutti questi anni gli uccelli accompagnati dall’Austria in Italia hanno fatto stagionalmente ritorno a Rosegg, ma il loro numero è ancora modesto. Prima che si ricostituisca una popolazione simile a quella sterminata un secolo fa ci vorrà ancora del tempo. Ed Helena e Katharina dovranno scendere ancora molte volte in Italia, volando a fianco dei loro “figli adottivi”.

 

NELLA FOTO, gli ibis eremiti del “Waldrappteam” mentre sorvolano le Alpi, accompagnati con gli ultraleggeri da Helena Wehner e Katharina Huchler.

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