Mercoledì 4 Dicembre 2024

L’Europa Forum Wachau, a cui ha partecipato ieri la presidente del consiglio Giorgia Meloni, è un appuntamento politico che si ripete ogni anno dal 1995 (quando l’Austria aderì all’Ue), nell’imponente abbazia di Göttweig, nella Wachau, ormai troppo grande per le vocazioni religiose di oggi. Più che un luogo di preghiera e di meditazione, Göttweig è nota per i vini prodotti dai suoi vigneti e per i convegni a cui si prestano egregiamente le sue grandi sale, ormai prive di religiosi.

Qui il Partito popolare (Övp) gioca in casa. Göttweig si trova in Bassa Austria, Land dove da sempre l’Övp è egemone. Dopo le ultime elezioni non più tanto. È sempre alla guida del governo regionale, ma ha dovuto cercarsi un partner e la scelta è caduta sull’estrema destra populista dell’Fpö.

Anche l’Europa Forum, più che un luogo di dibattito aperto a tutte le voci, sembra un evento interno all’Övp. Sono del partito, infatti, gli organizzatori, i relatori, gli ospiti. Meloni era l’unica ospite “non in linea” e la sua presenza ha suscitato non poche reazioni. Soprattutto i Verdi sono stati feroci nei suoi confronti, definendola “antidemocratica”, “estremista di destra”, “antieuropea” e leader di un partito “postfascista”.

Ma molti altri osservatori più attenti hanno saputo guardare al di là del naso. Pur riservandosi un giudizio definitivo su di lei, hanno saputo distinguere la destra di Giorgia Meloni dalla destra xenofoba e razzista con cui l’Övp governa la Bassa Austria. Anche la presidente italiana condivide con il cancelliere austriaco Karl Nehammer i propositi di una rigida politica migratoria, ma è anni luce lontana dagli atteggiamenti estremisti dell’Fpö.

E, soprattutto, si distingue dall’estrema destra presente in Austria e in altri Paesi europei su due fronti qui considerati molto importanti: l’europeismo e l’atlantismo, con conseguente appoggio totale all’Ucraina aggredita dalla Russia. Sappiamo che Giorgia Meloni non è sempre stata così, ma in Austria viene valutata per quello che è oggi e che molti hanno definito come “una partner affidabile”.

Più affidabile, per esempio, di un Viktor Orban, che, in quanto membro del Ppe, era stato anche lui ospite in passato dell’Europa Forum. Ora Orban ha lasciato i popolari europei, che temono alle prossime elezioni di vedere ridotta la loro rappresentanza nel Parlamento di Bruxelles. Fratelli d’Italia potrebbe prenderne il posto? La presenza di Meloni nell’abbazia di Göttweig è stata letta in Austria anche sotto questa luce.

Fratelli d’Italia in Europa aderisce al gruppo dei Conservatori e riformisti e nulla fa pensare per ora che intenda uscirne, ma le dichiarazioni ripetute anche ieri da Giorgia Meloni, soprattutto sulla guerra in Ucraina, la distinguono nettamente dal gruppo. La distinguono, agli occhi degli austriaci, persino da Forza Italia, del cui defunto leader qui si ricorda molto bene l’amicizia con Putin e il suo malcelato sostegno al dittatore russo, per sostituire Zelensky con “una persona per bene”.

È questa la ragione per cui Nehammer, dopo l’incontro con Meloni a Roma, ha voluto invitarla a Göttweig? Per convincerla a passare al Ppe? Siamo nel campo delle pure speculazioni, perché il cancelliere austriaco non ha aperto bocca in proposito. Ma già a inizio anno il tedesco Manfred Weber, capogruppo del Ppe, aveva definito “costruttivo” un colloquio con Meloni e le sue parole erano state interpretate come un approccio per convincerla a far parte della casa dei popolari europei.

NELLA FOTO, l’abbazia di Göttweig, dove si è svolto l’Europa Forum, che ha visto ospite la presidente Giorgia Meloni.

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