Giovedì 14 Novembre 2024

Quando un paio di mesi fa venne alla luce il ritratto che Gustav Klimt fece alla “signorina Lieser” la stampa austriaca parlò di “eine Sensation”, un evento sensazionale. Dell’opera, realizzata dal pittore poco prima della morte e non completata, si erano perse le tracce da quasi cent’anni, custodita da vari proprietari, che non l’avevano mai esposta al pubblico. L’ultima di essi – una signora che ha mantenuto l’anonimato – l’aveva ereditata due anni fa e aveva deciso subito di venderla, affidandosi alla casa d’aste “Im Kinsky” di Vienna.

Il clamore suscitato dal ritrovamento, la bellezza del dipinto, le sue dimensioni (140 centimetri per 80) avevano indotto l’ultima proprietaria a sperare di ricavarne una bella somma. I periti della casa d’aste avevano stimato il suo valore tra i 30 e i 50 milioni, ma si dava per molto probabile un ricavato ancora maggiore, almeno 70 milioni. Altre opere di Klimt erano state vendute recentemente per importi maggiori: lo scorso anno la “Dama con ventaglio” era stata venduta a Londra per 74 milioni (record europeo di una vendita all’asta di opere d’arte); l’”Adele Bloch-Bauer II” era stata battuta a New York nel 2006 per 87 milioni; sempre a New York, due anni fa “Il faggeto” aveva raggiunto i 104,6 milioni. Per non parlare di “Adele Bloch-Bauer I”, la “Woman in Gold” del film di Simon Curtis, aggiudicata per 135 milioni, finora record mondiale.

Le cose non sono andate così per “Fräulein Lieser”. L’asta “Im Kinsky” ha preso avvio puntuale alle 17, trasmessa online dal canale della casa viennese e su YouTube. Ha fatto da battitore il direttore Michael Kovacek, in una sala gremita fino all’ultimo posto e collegata online per ricevere offerte da tutto il mondo.

Il primo pezzo proposto è stato una fotografia originale in bianco e nero di Klimt, seduto in barca sull’Attersee, ceduta per 4.500 euro. Poi è stata la volta di opere minori, tra cui alcuni disegni sempre di Klimt, aggiudicati per importi tra i 60.000 e i 150.000 euro.

Infine il pezzo forte: la misteriosa “Fräulein Lieser”, che in realtà non si sa chi sia, forse Helene o Annie Lieser, figlie della mecenate Henriette, o forse la figlia dell’industriale Adolf Lieser, Margarethe Constance. Kovacek ha presentato con grande enfasi l’opera, segnalando l’interesse suscitato in tutto il mondo ed esposta in un tour promozionale durato settimane a Ginevra, Zurigo, Londra e Hong Kong.

Kovacek è partito dal prezzo a base d’asta di 28 milioni. Ci si attendeva una successione di puntate al rialzo, mentre invece la “corsa” si è fermata già dopo la terza offerta: 30 milioni. Tutte le tre offerte sono state fatte da persone presenti in sala, nessuna dal “resto del mondo”. Segno evidente che gli altri potenziali o presunti acquirenti avevano deciso fin dall’inizio di rinunciare alla gara. Quali ne siano le ragioni non si sa. Forse ritenevano il prezzo troppo alto o forse avevano dubbi sull’autenticità di un’opera che per troppo tempo era scomparsa dai radar.

Il direttore di “Im Kinsky” ha fatto buon viso a cattiva sorte e si è congratulato con il compratore. Trenta milioni sono comunque una bella somma e costituisce un record per le vendite all’asta in Austria. Alla proprietaria andrà comunque una somma inferiore, considerando i costi sostenuti per promuovere l’asta, in particolare il trasporto e l’esposizione del dipinto all’estero, con i premi di assicurazione che ciò ha comportato.

Kovacek ha annunciato che “Fräulein Lieser” potrà essere vista nelle sale di palazzo Kinsky ancora per quattro giorni: lunedì, martedì, giovedì e venerdì della prossima settimana. L’ingresso è gratuito. Poi sarà consegnata al nuovo proprietario e forse non ne sapremo più nulla per altri 100 anni.

NELLA FOTO, la sala di palazzo Kinsky, dove è stata battuta l’asta. Al centro il battitore Michael Kovacek, affiancato dalla interprete inglese.

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