Sabato 18 Maggio 2024

20.04.29 Kaprun, vagone bruciato nel 2000 (foto Franz Nuemayr)Sembrava tutto immobile e invece no, qualcosa si sta muovendo nella Procura di Stato di Innsbruck, dove nelle scorse settimane era stato presentato l’esposto contro 12 presunti responsabili della diffusione in mezza Europa del Coronavirus dai poli sciistici di Ischgl, nella valle di Paznaun, e di St. Anton, ai piedi dell’Arlberg, nel Tirolo occidentale. L’iniziativa, come avevamo riferito in questo blog, era stata presa dal Verbraucherschutzverein (Associazione consumatori), che aveva promosso una “class action”. Finora vi hanno aderito oltre 5.000 persone contagiate dal virus mentre erano in vacanza nelle località tirolesi. La maggior parte (circa 3.500) sono tedeschi; gli altri, dei Paesi del Nord Europa, dalla Gran Bretagna alla Danimarca, alla Norvegia, fino all’Islanda. L’elenco comprende anche 28 sciatori degli Stati Uniti. L’atto formale di denuncia alla Procura tirolese è stato formalizzato finora da 285 dei 5.000 aderenti alla “class action”. Di questi, 260 sono tedeschi.

Hansjörg Mayr, portavoce della Procura, ha confermato che c’è un’inchiesta in corso, anche se per il momento contro ignoti. I nomi dei primi indagati saranno comunicati probabilmente a fine settimana, quando è previsto che la Polizia presenti un rapporto provvisorio sulle indagini svolte. I 12 nomi indicati nell’esposto sono sia autorità amministrative, dal governatore del Tirolo in giù fino al sindaco di Ischgl (che si chiama Werner Kurz, ma che non ci risulta essere parente del cancelliere Sebastian), sia operatori turistici delle località incriminate. Ad essi verrebbe imputato di aver sottovalutato o addirittura taciuto il contagio in corso, per evitare di interrompere la stagione sciistica, con i danni che ne sarebbero derivati sul piano economico.

La conseguenza è stata che a Ischgl, St. Anton am Arlberg, Sölden, nella Zillertal si è continuato a sciare per una settimana, come niente fosse. Alla fine migliaia di persone hanno fatto ritorno a casa, portando con sé il virus e contagiando a loro volta parenti e amici. Migliaia di persone sono state ricoverate negli ospedali, molte in terapia intensiva, 14 sono decedute.

Il Verbraucherschutzverein è orientato a promuovere un’azione risarcitoria extragiudiziale, per evitare i tempi della giustizia, che anche in Austria sono lunghi, e soprattutto per evitare che si ripeta lo scandalo di Kaprun. In quella località sciistica del Salisburghese nel novembre di vent’anni fa prese fuoco in una galleria il vagone di una funicolare che portava gli sciatori sul ghiacciaio. Nell’incendio morirono 155 persone, bruciate vive o intossicate dal fumo. Il processo si concluse dopo 6 anni con l’assoluzione di tutti gli imputati. 155 cadaveri, ma nessun colpevole.

NELLA FOTO, il vagone della funicolare di Kaprun, distrutto dall’incendio divampato vent’anni fa, in cui 155 persone persero la vita.

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