Sabato 18 Maggio 2024

05.10.02 48 Graz, palazzo del Land, elezioni regionali; Franz VovesSono quasi un milione gli elettori della Stiria che domenica si recheranno alle urne per rieleggere il consiglio regionale. Un appuntamento importante, perché si tratta del Land più grande dell’Austria, dopo la Bassa Austria, e perché qui si decide il rapporto di amore e odio tra i due partiti storici, quello socialdemocratico (Spö) e quello popolare (Övp), che a Vienna governano insieme in una “Große Koalition” e che qui, in Stiria, sono dati dai sondaggi alla pari. Il risultato del voto di domenica non mancherà di ripercuotersi anche sulle elezioni del 10 ottobre a Vienna, che, lo ricordiamo, non sono semplici elezioni comunali: la capitale austriaca ha costituzionalmente il rango di Land e le prerogative sul piano legislativo che spettano a un Land in uno Stato federale. Due appuntamenti entrambi importanti, tanto importanti da indurre il governo federale a posticipare l’approvazione del bilancio dello Stato, per timore di contraccolpi nell’elettorato.

La Stiria è sempre stato und Land “nero”, dominato cioè dal partito popolare. Alle elezioni del 2005 si era avuto un colpo di scena: per la prima volta nel dopoguerra l’Spö era diventato il primo partito, con il 41,67%, relegando l’Övp al secondo posto, con il 38,66%. Waltraud Klasnic, governatrice uscente, aveva dovuto cedere il posto al suo avversario socialdemocratico Franz Voves e si era ritirata dalla politica attiva (è tornata recentemente alla ribalta quale presidentessa della commissione che indaga sui casi di pedofilia nella Chiesa austriaca). Le immagini di cronaca di quella giornata tragica la ritraggono mentre scende in lacrime le scale del palazzo del governo regionale, dopo lo spoglio delle schede e l’annuncio della sconfitta.

Ma cinque anni fa l’Spö non aveva vinto per proprio merito, ma per demerito dell’Övp, travolto da una serie di scandali riguardanti l’Estag (la società elettrica controllata dal Land), Herberstein (un castello di amici della Klasnic lautamente e spensieratamente finanziato dal Land) e Spielberg (il circuito di Formula 1, il cui rilancio era stato compromesso da ritardi e inadempienze politiche) e da una guerra fratricida all’interno dell’Övp (un avversario della Klasnic all’interno del partito si era candidato con una propria lista). Ora la musica è cambiata. L’Övp riappare compatta e Hermann Schützenhofer, successore della Klasnic e vicepresidente in carica, ha recuperato consensi e potrebbe riportare il partito alla vittoria.

Ma, anche senza vincere, Schützenhofer ha molte probabilità di essere il futuro governatore della Stiria, perché potrebbe allearsi con i liberalnazionali dell’Fpö e ottenere così la maggioranza dei seggi nel Land. Nel consiglio uscente l’Fpö non è rappresentato, perché nel 2005 non aveva superato la soglia d’ingresso del 5%. Ma questa volta ce la farà sicuramente. L’indice di gradimento ha subito un’impennata dopo che recentemente sul sito web del partito era apparso il videogioco “Stoppa il muezzin”, di cui anche noi abbiamo riferito: si doveva puntare un mirino su minareti e muezzin, per eliminarli a “colpi” con il mouse.

Il videogioco aveva suscitato grande indignazione anche all’interno dell’Fpö (tre sindaci liberalnazionali dell’Alta Stiria si sono dimessi dal partito per protesta), ma anche molti consensi: se l’Fpö in Austria è un partito populista di destra, in Stiria lo è ancora di più. Non è un caso che l’altra settimana sia stata fatta esplodere una bomba rudimentale davanti a un centro di accoglienza per immigrati di Graz, causando un ferito (ma ci sarebbero potuti essere anche morti). I responsabili non sono stati identificati e non ci sono elementi per affermare che appartengano all’Fpö, ma l’episodio si inquadra perfettamente nella campagna xenofoba inscenata dal partito liberalnazionale, il cui leader Gerhard Kurzmann (quello del videogioco “Stoppa il muezzin”) è notoriamente membro della “Kameradschaft IV”, associazione ora fuorilegge fondata da ex membri delle Waffen SS.

Con questa bella combriccola, dunque, il partito popolare sarebbe pronto a fare accordi, pur di riprendere in mano le redini della Stiria (del resto è quello che sta accadendo in Carinzia, dove appunto i liberalnazionali governano insieme con i popolari). Per vincere ogni mezzo è lecito. Anche l’affissione di manifesti di denuncia delle imposte sul patrimonio volute dall’Spö, nei quali si lascia falsamente credere che verrebbero colpiti gioielli, auto e fondi pensione.

Un ruolo marginale nella competizione di domenica giocano i Verdi. Nel 2005 erano riusciti a far entrare per il rotto della cuffia tre loro rappresentanti nel Landtag. Questa volta potrebbero non farcela, perché il partito è in crisi in tutta l’Austria. Si vedrà. Non occorre attendere, invece, per sapere che il Bzö (partito fondato da Haider nel 2005 e ora orfano del suo leader) non salirà nemmeno questa volta sull’autobus stiriano. Non ce l’aveva fatta nel 2005, con l’1,72%. Questa volta il risultato rischia di essere dello zero virgola.

Nella foto, il governatore uscente della Stiria Franz Voves, intervistato dai giornalisti dopo la vittoria elettorale di 5 anni fa.

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