Sabato 18 Maggio 2024

In relazione all’articolo apparso in questo blog il 2 gennaio scorso, sotto il titolo “Le troppe aziende italiane nel paese delle meraviglie”, l’Entwicklungsagentur Kärnten EAK (Agenzia per lo sviluppo della Carinzia) ci chiede di pubblicare il seguente testo

 

10.07.28 03 Klagenfurt; Alessandro Sortino, interprete, G. Dörfler, S. Schütz-OberländerNell’articolo pubblicato da “Wirtschaftsblatt” il 22.11.2010 si dice che negli ultimi mesi 30 imprese italiane avrebbero aperto una sede in Carinzia. Ma non viene indicato un concreto arco di tempo per l’insediamento. Basandosi sui dati dell’EAK vengono poi fornite indicazioni sui progetti al momento all’esame. Secondo tali dati, erano circa 90 le richieste avanzate da imprenditori italiani, che stanno valutando una localizzazione in Carinzia. Gli insediamenti aziendali concernono in primo luogo uffici di vendita e uffici di servizi e in secondo luogo anche sedi di produzione. Di seguito esponiamo i dati relativi agli insediamenti di imprese italiane (compresa San Marino):

1) Dal 2000 l’EAK, nella sua attuale composizione, si occupa del mercato italiano. Nell’arco di tempo tra il 2000 e il 2010 l’EAK può menzionare 68 insediamenti di aziende italiane, che con i loro investimenti in Carinzia hanno creato complessivamente 718 posti di lavoro e 12 sedi di lavoro.

2) Dopo un’accurata fase di valutazione, 53 di queste aziende possono essere annoverate ancor oggi in attività. In questi casi si tratta esclusivamente di progetti che l’EAK ha sostenuto con il suo servizio di assistenza gratuita agli investitori. Questi progetti sono stati realizzati in parte anche con l’appoggio dell’ABA-Invest in Austria.

3) Soltanto nell’arco di tempo 2006-2010 (vale a dire negli ultimi 5 anni) 48 imprese italiane hanno potuto insediarsi in Carinzia con l’aiuto dell’EAK. Di queste, 39 sono oggi ancora attive.

4) Naturalmente tra i clienti dell’EAK figurano anche società che hanno investito in iniziative turistiche e per questa ragione hanno avuto la nostra assistenza anche i progetti della Michaeler Falkensteiner Tourism Group (gruppo dell’Alto Adige, Italia). Negli investimenti turistici, come la costruzione di hotel, si presentano problemi analoghi a quelli degli altri investimenti industriali: autorizzazioni, potenziale della forza lavoro, contributi ecc.

Dati provenienti da altre fonti:

* ABA-Invest in Austria. Accanto alle aziende italiane accompagnate dall’EAK nel loro insediamento in Carinzia, vi sono altre aziende che nella loro localizzazione in Carinzia sono state assistite dall’ABA-Invest in Austria, società federale per gli insediamenti aziendali. Si tratta di aziende che non potevano rivolgersi all’EAK, in quanto non rientranti nel nostro ambito di competenza, come per esempio aziende operanti nella piccola gastronomia o nel commercio al dettaglio. Tra il 2000 e il 2010 l’ABA ha assistito nell’insediamento in Carinzia 20 di queste aziende, senza intervento dell’EAK.

* Il Registro delle società commerciali austriache conta, a tutto dicembre 2010, 287 società in Carinzia con soci italiani.

* Inoltre, sempre al dicembre 2010, l’ICE (Istituto commercio estero) di Vienna conta 25 aziende di provenienza italiana con localizzazione in Carinzia. Di esse “soltanto” 5 sono state assistite dall’EAK. Le restanti 20 perciò devono essere conteggiate a parte rispetto ai dati forniti dall’EAK.

* Naturalmente vi sono investimenti di società italiane avvenuti senza il coinvolgimento né dell’EAK, né dell’ABA e che non risultano conteggiati neppure dall’ICE. Per esempio la ditta Skymax, che con il marchio Sky Plastic ha realizzato una sede di produzione in Carinzia (Völkermarkt), o la ditta Saravini Kühlmöbel, che nella sua sede di Landskron, presso Villach, progetta e costruisce frigoriferi.

Esempi di insediamenti italiani, che si sono stabiliti in Carinzia negli ultimi 5 anni con l’assistenza dell’EAK:

* Refrion (dal Friuli Venezia Giulia), nel 2009. La ditta Refrion Srl, con sede principale a Flumignano di Talmassons (Udine), produce in due stabilimenti in Italia scambiatori di calore a tecnologia avanzata e apparecchi di ventilazione per la tecnica del freddo e della climatizzazione. La società ha deciso ora di avviare la produzione di scambiatori di calore per la tecnica del freddo a Hermagor, nello stabilimento dismesso dalla ditta Intercold. Nel campo commerciale il Gruppo Refrion ha filiali in Svizzera, Russia e Francia. L’azienda occupa attualmente circa 80 lavoratori. Nella sede carinziana saranno creati nei prossimi due anni 37 nuovi posti di lavoro. La Refrion ha un fatturato di circa 20 milioni di euro. Il 90% degli apparecchi di ventilazione è destinato all’export. Investimento previsto: circa 2 milioni di euro; nuovi posti di lavoro: 37.

* Petraglas GmbH (dalle Marche), nel 2009. Investimento: circa 9 milioni di euro nella nuova sede nel parco industriale di St. Veit. Oggetto sociale: produzione di vetri di sicurezza temperati (float glass) e di vetro serigrafato, adatto per la produzione di pannelli solari e collettori fotovoltaici. Dipendenti: 16.

* THI Total Healthcare Innovation GmbH (dal Lazio), nel 2010. La THI GmbH opera nel campo della tecnica medica e ha deciso di istituire in Carinzia una sede destinata alla produzione e alla ricerca e sviluppo. Si tratta di un’azienda che, grazie alla casa madre con sede a Roma può contare su 23 anni di esperienza nel campo delle tecnologie sanitarie. Nel settore della ricerca e sviluppo l’azienda lavora su sistemi di prevenzione delle infezioni per gli ospedali. In futuro questi nuovi ritrovati saranno anche prodotti in loco. Investimento previsto: circa 3 milioni di euro; posti di lavoro previsti: 30 (a medio termine 20, a lungo termine 30).

* Danieli Service & Engineering GmbH (dal Friuli Venezia Giulia), nel 2007. Oggetto sociale: costruzione di impianti per acciaierie, dalla progettazione alla consegna (chiavi in mano) in tutte le fasi produttive: impianti di prima e seconda lavorazione, laminatoi, impianti per i controlli di dimensione e di qualità, presse, tagliatrici. Investimento complessivo: 9,2 milioni di euro nella sede del parco industriale di Völkermarkt. Dipendenti: attualmente 46, previsto un aumento a 80 nei prossimi tre anni, dopo l’avvio della produzione.

* Cougar GmbH (dal Veneto), nel 2008. La Eurocolor Srl, azienda leader nella produzione e commercializzazione di sostanze coloranti destinate prevalentemente a uso decorativo ha aperto un ufficio vendite (per la fornitura a venditori all’ingrosso) ad Arnoldstein. In futuro è previsto il trasferimento dall’Italia in Carinzia di una parte della produzione e dell’inscatolamento delle vernici. L’azienda, che opera con successo da 30 anni, ha la sede di produzione in Italia. Filiali di vendita esistono anche in Germania.

* Ampliamento dell’Europlast Kunstoffbehälterindustrie GmbH (dalla Campania), nel 2010. Oggetto sociale: fabbricazione di recipienti in plastica impiegati nello smaltimento rifiuti, in agricoltura e nell’industria. L’Europlast è una società dipendente dal gruppo italiano Jcoplastic di Battipaglia. Investimento: circa 1,9 milioni di euro; dipendenti: attualmente circa 90; quota destinata all’esportazione: circa l’85%, tra i principali mercati Scandinavia, Gran Bretagna, Svizzera, Germania ed Est Europa.

* Friuli Verpackungen FV GmbH (dal Friuli Venezia Giulia), nel 2010. Ondulati e Imballaggi del Friuli è un’azienda specializzata nella produzione di scatole pieghevoli e cartoni lavorati a stampo di ogni tipo e dimensione. In Italia la società possiede tre sedi di produzione, con una superficie complessiva di 34.000 metri quadrati e occupa 190 lavoratori. L’azienda impiega macchinari molto moderni e produce quotidianamente circa 60.000 metri quadrati di cartone ondulato, che esporta per il 40% in Paesi come Germania, Austria, Ungheria, Slovenia e Croazia. Il fatturato annuo è di 45 milioni di euro. L’intenzione è di aumentare il volume di affari in Austria e in Slovenia e per questa ragione la società ha deciso di costruire in Carinzia un proprio stabilimento di vendita. La sede è a Villach. Entro due anni saranno creati 5 posti di lavoro.

* TR Produktion GmbH (dalla Lombardia), nel 2010. L’azienda italiana Parabiago Collezioni  con sede a Parabiago (Milano) ha avviato una produzione di scarpe in Carinzia, a Spittal an der Drau, nell’ex stabilimento della ditta Gabor. Parabiago Collezioni, come fabbrica di scarpe del marchio Thierry Rabotin (TR) è attualmente presente in una cinquantina di Paesi, con oltre 600 clienti; nel 2010 ha realizzato un fatturato di 20 milioni di euro. In Carinzia l’azienda incomincia la sua attività nel gennaio 2011 con la produzione di tomaie per scarpe, cioè la fase produttiva che riguarda il taglio e il trapunto. Il passo successivo prevede la fabbricazione di scarpe complete. Nella prima fase la TR Produktion GmbH fornirà la casa madre in Italia. L’obiettivo da raggiungere per la fine del 2011 è una produzione giornaliera di 500 paia si scarpe, il che corrisponde a una produzione annua di circa 110.000 paia.

5) Prospettive dell’EAK. Numero di progetti in esame e di primi contatti da parte di aziende italiane (compreso San Marino), che intendono investire in Carinzia: 67 progetti (già in avanzato livello di valutazione) e 55 contatti alla fase iniziale. In più si aggiungono le tante richieste di cui inizialmente si occupa l’ABA e in cui l’EAK viene coinvolta soltanto dopo la prima assistenza prestato dall’ABA.

* * *

(M.D.B.) L’EAK ha un prodotto da vendere – la Carinzia, come luogo ideale per mettere su fabbrica – e lo fa con grande determinazione e professionalità. Del resto la Carinzia è un “prodotto” che si vende bene, perché ciò che viene detto su di essa corrisponde al vero: fisco ragionevole e non esoso, burocrazia efficiente, personale qualificato e collaborativo, sistema-paese che funziona.

L’unico rilievo che abbiamo mosso in passato all’EAK – e che oggi ci sentiamo di confermare – riguarda le aziende italiane che hanno scelto di metter piede in Carinzia. Non serve dare numeri. Quelli forniti dall’ABA, dall’ICE, dal Registro delle società in Austria o dalla stessa EAK potrebbero riguardare magari una pizzeria, un recapito postale presso lo studio di un commercialista o una società costituita solo sulla carta ma che poi non ha mai incominciato l’attività. Servono nomi.

Nell’articolo citato di “Wirtschaftsblatt” si parla di 30 nuove aziende “soltanto negli ultimi mesi” (non negli ultimi anni). La nota dell’EAK che oggi ospitiamo ce ne ha elencate 8 riferite agli ultimi tre anni. Quali sono le altre 22? dove hanno sede? che cosa producono? e con quale personale? In altre parole, vorremmo sapere se esistono realmente.

Nella foto, a sinistra, il giornalista Alessandro Sortino mentre intervista il governatore della Carinzia Gerhard Dörfler per la trasmissione televisiva “Presa diretta”, in onda su Rai 3. A destra, in abito rosso, Sabrina Schütz-Oberländer, responsabile dell’EAK.

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