Sabato 18 Maggio 2024

18.11.22 Passo Monte Croce Carnico, PlöckenpassDa ieri è di nuovo aperta al traffico la strada federale B110, quella che da Kötschach-Mauthen sale al passo di Monte Croce Carnico sul versante austriaco. Rimane invece ancora chiusa a tempo indeterminato la strada statale 52bis, che raggiunge il passo dal versante italiano. Di conseguenza il collegamento su strada tra il Friuli e la Carinzia attraverso il valico internazionale più importante della regione, dopo quello di Tarvisio, continua ad essere interrotto, perché ovviamente non ha senso percorrere la B110 fino al passo per poi non poter scendere a Timau e Paluzza, perché l’Anas ha collocato il segnale di divieto di transito.

In realtà la statale in territorio italiano sarebbe percorribile (e, in effetti, viene abusivamente percorsa da alcuni veicoli), perché non vi sono frane sulla carreggiata, non vi sono smottamenti del terreno, non vi sono cedimenti dei muraglioni di sostegno dei tornanti. L’unico problema, al momento, è il pericolo di caduta massi dall’alto, come era avvenuto nei giorni del nubifragio. In attesa di una verifica del terreno sopra i tornanti, per rimuovere o mettere in sicurezza massi e pietre in bilico – come ci ha spiegato Silvano Petris, capocantoniere dell’Anas in zona – è stato disposto il divieto di transito dalla “Casetta in Canada” (ultimo bar-ristorante della valle dopo Timau e prima dei tornanti) fino al passo.

Con il provvedimento di chiusura l’azienda delle strade si è voluta togliere la responsabilità di eventuali incidenti. Ma un divieto è pur sempre un divieto. Chiunque può violarlo assumendosi il rischio di ricevere un sasso in testa, ma anche di essere sanzionato dai carabinieri. Già ieri molti hanno corso questo rischio, come ci hanno riferito persone di Timau e Paluzza, che hanno visto circolare veicoli con targa “HE” (distretto di Hermagor). Non soltanto automobilisti, ma anche conducenti di piccoli camion, che dovevano rifornirsi o rifornire clienti della valle del But.

Monte Croce Carnico è un valico importante tutto l’anno non soltanto per il traffico turistico, ma anche per quel piccolo traffico commerciale locale, che funziona e dà reddito soltanto se le merci devono essere trasportate per poche decine di chilometri, da una valle all’altra, non se devono fare il giro del mondo, passando per Tarvisio. Ieri sono stati visti questi veicoli muoversi lungo in tornanti del passo, incuranti del divieto.

Non se n’è curata nemmeno la polizia austriaca, se è vero, come ci è stato riferito, che una pattuglia è stata vista alla “Casetta in Canadà”. Forse era scesa soltanto per ispezionare la strada e rendersi conto de visu delle sue condizioni, in modo da poter avanzare un pronostico sulla sua riapertura ufficiale. La fonte che ci ha riferito della “Bundespolizei” è stata però imprecisa: ci ha parlato di “gendarmi austriaci”, che – come i lettori di questo blog sanno – non esistono più dal luglio del 2006, essendo stati incorporati nella Polizia federale. Ha fatto confusione tra polizia e gendarmeria, ma sicuramente ha capito che quegli agenti in uniforme venivano dall’Austria.

 

NELLA FOTO, il divieto di transito posto fino all’altro ieri sulla strada federale tra il passo di Monte Croce Carnico e Kötschach-Mauthen.

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