Lunedì 2 Dicembre 2024

20.09.21 Vienna, hotel Sacher - CopiaIl virus venuto dalla Cina ha colpito la salute degli uomini e ora sta mettendo in ginocchio anche l’economia. Non passa giorno che in Austria aziende grandi e piccole non siano costrette a licenziare i loro dipendenti. Alcune, perché, anche senza l’epidemia da Covid-19, erano già in difficoltà e il virus ha dato loro soltanto il colpo di grazia; altre, perché la paralisi dei mercati internazionali ha fatto improvvisamente venir meno la domanda dei loro prodotti.

Tra le aziende austriache più note anche all’estero, che hanno deciso di licenziare, figurano la Facc di Ried (produce componenti per l’aeronautica), che dovrà mandare a casa 600 dei suoi 3.400 dipendenti), le acciaierie Voestalpine (550 licenziamenti), l’industria motociclistica Ktm (200 licenziamenti), la compagnia aerea Aua (che licenzierà 1.100 persone, pur avendo appena ottenuto un enorme finanziamento dallo Stato), la nostra industria di cristalli Swarovski (1.600 licenziamenti), la Man di Steyr (sede austriaca della fabbrica tedesca di camion, 2.300 licenziamenti).

Ma il settore più colpito è quello dell’industria turistica, soprattutto a Vienna e nelle grandi città, dove molti hotel non hanno più riaperto le loro porte dallo scoppio dell’epidemia. Se ne parla poco perché in genere si tratta di strutture ricettive di piccole dimensioni, per lo più a gestione familiare, che in molte località svolgono un’attività stagionale. Qui la crisi non si è manifestata con il licenziamento del personale, ma con la mancata assunzione di migliaia di lavoratori stagionali, che è praticamente la stessa cosa.

Ha fatto notizia, perciò, l’annuncio che l’hotel Sacher di Vienna intende licenziare 140 dipendenti. Ha fatto notizia, perché si tratta dell’”ammiraglia” del settore alberghiero viennese, con sede nel cuore della città, alle spalle del Teatro dell’Opera. E ha fatto notizia perché il suo nome è legato alla celebre torta, conosciuta in tutto il mondo. Il numero dei collaboratori che resteranno senza lavoro è particolarmente elevato, per un azienda che opera nel campo della ricettività.

In realtà, 105 licenziamenti saranno effettuati nell’hotel di Vienna (un quarto del personale) e i restanti 35 nell’hotel di Salisburgo (15% del personale). La società a cui fanno capo i due hotel non si occupa soltanto di ricettività e ristorazione, ma produce e vende anche la famosa torta al cioccolato. In questo settore però non vi sarà alcun licenziamento, perché la domanda non è venuta meno e la torta si continua a vendere on line, con spedizioni in tutto il mondo.

Le difficoltà dell’hotel Sacher sono interamente riconducibili all’epidemia da Covid-19. Il 92% degli ospiti dell’hotel sono stranieri e l’annullamento dei voli aerei li ha tenuti lontani da Vienna. Il fatturato così è calato al 25-30 per cento. Impossibile in queste condizioni mantenere in servizio tutto il personale.

Il Sacher è il primo hotel di Vienna a licenziare, ma non sarà l’ultimo. In luglio il turismo a Vienna è calato del 73%. Wien Tourismus, l’azienda di promozione della capitale, ha registrato 443.000 pernottamenti, contro gli 1,7 milioni del 2019. In giugno era andato ancora peggio, con un calo dell’88%. Per agosto si stanno facendo i conti.

Attualmente soltanto la metà degli alberghi sono aperti e, con il numero crescente di contagi e l’iscrizione di Vienna nelle città a rischio, si teme che in autunno e nelle settimane dell’Avvento non andrà meglio.

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