Sabato 18 Maggio 2024

20.02.24 Rudolf Anschober, Sebastian Kurz, Leonore Gewessler (Einsatzstab Coronavirus)Il confine con l’Austria per ora resta aperto. Così ha deciso ieri il comitato di crisi per il Coronavirus del Ministero degli Interni, cui ha partecipato anche il cancelliere Sebastian Kurz. C’era anche in Austria chi, come l’ex ministro degli Interni Herbert Kickl (Fpö), sollecitava la creazione di una cintura di sicurezza intorno al Paese. Ma la proposta è stata ritenuta da tutti inutile. Come ha spiegato Heinz Burgmann, direttore della clinica per le infezioni dell’Università di medicina di Vienna, l’infezione da Coronavirus nello stadio iniziale non può essere accertata e i controlli al confine perciò non servono a nulla. Persone infette potrebbero sembrare sane e il virus manifestarsi non al confine, ma soltanto molti giorni dopo il loro ingresso in Austria.

Meglio puntare su misure che possano limitare i contagi. Il comitato ne ha indicato alcune. In primo luogo il Ministero degli Esteri rilascerà un avviso di allarme per le zone d’Italia maggiormente colpite (in pratica, i comuni in cui è stato disposto il divieto di accesso), per dissuadere i connazionali dall’andarci. Il Ministero della Sanità emetterà ogni giorno un bollettino sulla situazione, che sarà diffuso al pubblico.

Giovedì i governatori dei Länder si incontreranno con i ministri degli Interni e della Sanità per decidere forme di collaborazione tra governo federale, Länder e Comuni. Sabato se ne occuperà anche il Consiglio per la sicurezza nazionale, la cui convocazione era stata sollecitata da Norbert Hofer, segretario dell’Fpö.

Il cancelliere inoltre ha annunciato una campagna di informazione, per spiegare alla popolazione che cos’è il Coronavirus e quali misure di protezione conviene adottare. Saranno intensificati infine i rapporti di collaborazione a livello europeo, in particolare con gli Stati confinanti.

Quanto bisogno vi sia di chiarezza e collaborazione a tutti i livelli lo dimostra un episodio sconcertante: una sessantina di infermieri degli ospedali di St. Pölten e di Deutschlandsberg hanno partecipato nel week-end a gite aziendali che avevano per meta il Carnevale di Venezia. Sono andati a finire – proprio loro, a cui sono affidati i servizi della sanità pubblica – nell’area più a rischio per essere contagiati dal Coronavirus.

Chi abbia avuto l’idea di organizzare il viaggio e soprattutto di non annullarlo dopo le notizie dell’emergenza in Italia non si sa. Alcuni dei partecipanti hanno riferito di essere partiti ignari di quel che stava succedendo. Non ne avevano avuto alcun sentore a Venezia e nemmeno nell’hotel in cui avevano preso alloggio. Uno di essi, membro del consiglio sindacale ospedaliero, aveva portato con sé la figlia di 14 anni.

Durante il viaggio di ritorno hanno appreso dalla radio le notizie del diffondersi del contagio in Lombardia e Veneto e, consapevoli del rischio corso, hanno avvertito telefonicamente i rispettivi ospedali. Al loro arrivo, verso le 22, hanno trovato ad accoglierli il direttore sanitario e altri medici, tutti protetti con mantelline, caschi, maschere e guanti. Sono stati tutti posti in quarantena per 12 giorni nelle loro abitazioni.

Un altro settore che preoccupa le autorità sanitarie è quello del turismo sessuale dall’Italia. Proprio al confine con l’Italia, non lontano da Tarvisio si trova un megabordello dove lavorano in permanenza circa 120 prostitute. La struttura è stata costruita in quella posizione strategica, per accogliere la clientela italiana. Nei giorni di punta, in particolare al sabato e alla domenica, vi approdano oltre 600 “pendolari” dal nostro Paese. Altri bordelli, di minori dimensioni, sono aperti nella zona di Villaco e sono anch’essi frequentati sopratutto da clientela italiana. La polizia austriaca è consapevole che il contagio potrebbe diffondersi facilmente in quegli “incontri ravvicinati”, ma ha le mani legate: la legge sulle epidemie non consente misure preventive. I bordelli potrebbe essere chiusi solo in presenza di sospetti contagi.

 

NELLA FOTO, il cancelliere Sebastian Kurz, al centro, tra il ministro degli Interni, Rudolf Anschober, e la ministra per i Trasporti, Leonore Gewessler.

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